Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha respinto il ricorso presentato dalla Bioter Srl, società romana che gestisce l’inceneritore di Terni, quello sito in via Ratini a poche centinaia di metri da quello di Acea. La decisione è stata presa nel merito di una istanza inoltrata dalla società gestore dell’impianto di coincenerimento dei rifiuti contro la Regione Umbria.

La Bioter, infatti, rappresentata dall’avvocato Alessandro Tomassetti, aveva contestato la nota della Regione Umbria relativa all’avvio del riesame Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), originariamente datata 22 marzo 2017. La società, tramite il ricorso al TAR, chiedeva l’annullamento di tale nota.

Inceneritore Terni: ricorso Tar respinto

Tuttavia, il TAR ha ritenuto che la domanda cautelare proposta dalla Bioter non fosse meritevole di accoglimento, in quanto carente dei requisiti richiesti. In particolare, il TAR ha condiviso l’interpretazione della disciplina eurounitaria proposta dalla Regione Umbria riguardo all’applicabilità all’impianto delle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques – BAT) per l’incenerimento dei rifiuti.

Il TAR ha inoltre osservato che, dato che l’impianto è fermo da diversi anni per cause estranee al presente giudizio, non è ravvisabile un pericolo di danno grave e irreparabile direttamente connesso alla nota gravata. Infatti, l’avvio della procedura di riesame non si pone come ostacolo ad attività meramente manutentive dell’impianto.

Verso l’udienza pubblica

L’udienza pubblica di merito è stata fissata per il 22 ottobre 2024. A difendere la Regione Umbria saranno gli avvocati Luca Benci e Luciano Ricci.

Al centro l’esame AIA: ma che cos’è?

Al centro della questione, dunque, c’è l’esame AIA che secondo il TAR andrebbe nuovamente esaminata. Ma che cos’è l’AIA? L’acronimo, che sta per Autorizzazione Integrata Ambientale, rappresenta un provvedimento di natura autorizzativa la cui finalità è far combaciare per quanto possibile gli interessi relativi alla tutela dell’ambiente, con gli interessi di sviluppo di determinate attività produttive.

Trattasi di una autorizzazione ambientale che deve avere, per essere ottenuta, requisiti confermi con alcuni aspetti estremamente tecnici. Tra questi, i principi IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) e le prestazioni ambientali associate alle BAT (Best Available Techniques). A questo secondo requisito, nello specifico, fa riferimento il dispositivo emanato dal TAR del Lazio a seguito dell’istanza inoltrata dalla Bioter.