11 May, 2025 - 12:00

Bioter riaccende l'inceneritore: De Luca vuole riesaminare le autorizzazioni, attesa per la reazione del sindaco Bandecchi

Bioter riaccende l'inceneritore: De Luca vuole riesaminare le autorizzazioni, attesa per la reazione del sindaco Bandecchi

Il tema è di quelli sensibili, in grado di generare tensioni politiche, polemiche e un forte coinvolgimento popolare, che già diventa di tendenza sui social. La notizia - diffusa nella serata di ieri dall'assessore regionale all'ambiente Thomas De Luca (M5S) -  è che la Bioter, titolare di un inceneritore a Maratta, ha deciso di riaccendere l'impianto. 

Ora, l'attenzione si sposta sul Comune di Terni e sulle determinazioni che verranno prese al rientro del sindaco Stefano Bandecchi, atteso in città nella giornata di domani. La sua posizione - che era stata contraria alla riaccensione dell'impianto - e le eventuali iniziative dell'amministrazione comunale saranno cruciali per definire gli sviluppi di questa nuova e delicata fase della vicenda Bioter.

Decisione unilaterale dell'azienda, che non ha atteso l'esito dell'udienza al Consiglio di Stato dopo il pronunciamento del TAR

La decisione è stata formalizzata agli uffici regionali ed è stata assunta dall'azienda senza attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Regione Umbria. La società Bioter ha comunicato l'avvio delle operazioni a partire dal 13 maggio. Una mossa che ha scatenato la dura reazione dell'assessore regionale all'Ambiente, Thomas De Luca. L'esponente del Movimento 5 Stelle, da sempre contrario alla termovalorizzazione e agli inceneritori, ha immediatamente chiesto agli uffici competenti il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), sottolineando la necessità di verificare la conformità dell'impianto alle normative ambientali e alle migliori tecniche disponibili, soprattutto alla luce della precaria qualità dell'aria nella Conca Ternana.

La decisione unilaterale di Bioter, giunge in un momento delicato, con un contenzioso aperto e le preoccupazioni legate all'inquinamento atmosferico che gravano sulla città. L'assessore De Luca ha ribadito la priorità della Regione nella tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, evidenziando come la riaccensione anticipata possa compromettere gli sforzi e le risorse messe in campo per il risanamento dell'aria.

L'impianto martedì accende la "fiamma pilota", la ripresa della piena attività entro tre mesi: dura reazione dell'assessore De Luca

L'azienda inizierà con la "messa in esercizio" martedì. In pratica si tratta dell'avvio dell'attività e della prima accensione della caldaia e dei forni di incenerimento. Per la vera e propria "messa a regime", che riguarda l'avvio della produzione vera e propria, la Bioter avrà tempo 90 giorni dalla messa in esercizio.

"L'azienda si assume integralmente la responsabilità della sua decisione - afferma l'assessore De Luca -. Noi abbiamo chiesto al Consiglio di Stato l'anticipazione della trattazione dell'udienza decisoria che dovrebbe essere imminente. Ad avviso della Regione l'impianto non risulterebbe essere stato adeguato alle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT Conclusions) come da anni è stato richiesto dall'autorità competente. Non intendiamo farci espropiare da quelli che sono i poteri e le competenze - istituzionali -. La lotta all'inquinamento resta una priorità assoluta della Giunta regionale. Il quadro critico della qualità dell'aria nella Conca Ternana, in particolare nell'area dove insiste l'impianto, le normative di settore e le misure previste dai piani regionali impongono una verifica approfondita e urgente sulla conformità del riavvio".

Da qui la lettera agli uffici per verificare la sussistenza delle condizioni per procedere con il riesame dell'AIA ai sensi delle normative vigenti.

"Verificheremo la possibilità - conclude l'assessore regioanle pentastellato - di confermare la linea interpretativa di esigere l'applicazione delle BAT Conclusion prima di qualsiasi attività di riavvio dell'impianto, garantendo il massimo livello di protezione ambientale a cui i cittadini ternani hanno diritto come nel resto della regione".

In ballo 29 milioni di euro per il risanamento della qualità dell'aria nella Conca Ternana, Palazzo Spada attende Bandecchi

Nei mesi scorsi la Regione Umbria ha sottoscritto un Accordo di programma con il Ministero dell'Ambiente per il risanamento della qualità dell'aria nella Conca Ternana. Un'intesa che ha messo a disposizione 29 milioni di euro per le azioni individuate. E De Luca - oltre a lavorare sulla strada del riesame autorizzativo (per ora l'iter di rinnovo dell'Aia è sospeso) - evidenzia anche che "il mancato rispetto dell'applicazione delle misure concordate col Mase potrebbe persino compromettere l'utilizzo finale di tali risorse". 
Ad oggi l'area di Maratta continua, infatti, a presentare criticità significative in termini di qualità dell'aria. La stazione di monitoraggio di Maratta, nel biennio 2023-24 ben 41 giorni di superamento del limite giornaliero di PM10. Un dato ben oltre la soglia attuale di 35 giorni consentita dalla legge italiana e più del doppio rispetto al limite previsto dalla nuova Direttiva (UE) 2024/2881 che entrerà in vigore nei prossimi anni. 

Domani sarà a Terni il sindaco Bandecchi, che con una propria ordinanza aveva già cercato di bloccare il riavvio del secondo camino ternano (oltre quello di Acea), come titolare delle deleghe all'igiene pubblica, la sanità, l'ambiente. Bandecchi era intervenuto seguito a segnalazioni di cittadini, sottolineando la necessità di proteggere la qualità dell'aria di Terni. Nei mesi scorsi, quando era prossima la sentenza del TAR - poi favorevole alla società titolare dell'impianto - si era confrontato con i capigruppo in consiglio comunale, anche per cercare una linea comune. La sua influenza politica, nel frattempo, è aumentata con la presidenza della Provincia. 

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Federico Zacaglioni
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