Si riapre la partita dell’inceneritore Bioter di Maratta, a Terni. L’impianto è oggetto di una procedura di revisione AIA (l’autorizzazione integrata ambientale). Ed è ancora attivo un lungo contenzioso con la Regione Umbria di fronte al Consiglio di Stato.

Ma lunedì la vicenda è tornata all’attenzione della Quarta commissione controllo e garanzia del Consiglio comunale di Terni (presidente Francesco Maria Ferranti, Forza Italia). Che come previsto dall’iter consiliare ha audito il sindaco Bandecchi. Le vicende, ovviamente, sono distinte. Ma marciano su binari paralleli e finiscono per intrecciarsi. Perché il primo cittadino – secondo indiscrezioni – avrebbe reiterato ai commissari la sua intenzione di opporsi in tutti i modi alla riattivazione dell’impianto in nome dell’interesse alla salute pubblica. Mentre dall’altro lato la Regione dell’Umbria, Direzione Governo del Territorio e Ambiente, ha riaperto la Conferenza di servizi per l’iter autorizzativo dell’AIA. Un provvedimento passato in sordina e datato giugno 2024. Con il quale la responsabile del procedimento, ingegner Michela Dipinto, indice il tavolo di confronto tra pubbliche amministrazioni sulla richiesta di Bioter.

Il tutto mentre il prossimo 22 ottobre si terrà l’udienza di merito relativa al ricorso al Consiglio di Stato che la proprietà dell’impianto ha presentato contro un’ordinanza del TAR dell’Umbria. La richiesta cautelare è già stata rigettata e ora si discuterà dell’applicazione della disciplina eurounitaria proposta dalla Regione Umbria. Circa l’applicabilità all’impianto delle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques – BAT) per l’incenerimento dei rifiuti.

Inceneritore Bioter di Maratta, Bandecchi in commissione per l’ordinanza con cui fermò una riaccensione parziale a gennaio

Il rinvio in Quarta commissione controllo e garanzia era già stata decisa in consiglio comunale a luglio. L’organismo presieduto da Ferranti, infatti, sta cercando a fatica di arrivare a una conclusione unitaria sulla decisione che Bandecchi assunse a gennaio. Con un’ordinanza che sollevò il coperchio sulla possibile riaccensione dell’inceneritore. I nuovi proprietari vogliono ottenere la revisione dell’AIA per bruciare un mix di biomassa e rifiuti. E all’inizio dell’anno, in seguito all’apertura della procedura di riattivazione delle autorizzazioni, Bioter effettuò una serie di lavori definiti di “manutenzione” che portarono alla riattivazione della caldaia alimentata a metano.

Allora era assessore all’ambiente Mascia Aniello, poi dimissionaria, e il sindaco emise un’ordinanza di spegnimento. Che fu poi ritirata qualche giorno dopo quando l’impianto fu fermato e la società avviò il procedimento giuridico-amministrativo, prima al TAR e poi al Consiglio di Stato.

Dopo il consiglio di lunedì, quindi, come previsto dalla decisione del consiglio comunale, il sindaco Bandecchi è tornato in audizione. Ed è stato esaminato il complesso degli atti che si sono formati in questi mesi. Il contenuto dell’audizione è secretato, secondo il regolamento della Quarta commissione. Ma è stato certamente esaminato il nodo della riattivazione della Conferenza di servizi (che non ha ancora una data di convocazione). Nonché il prossimo approdo in udienza di merito del ricorso di Bioter. Così come sono state evidenziate le preoccupazioni del territorio per le questioni ambientali e la presenza dell’impianto ACEA, a poche decine di metri.

Il 22 ottobre l’udienza di merito sul ricorso Bioter contro la Regione Umbria, sentenza spartiacque

E così si è arrivati alla fase finale del percorso legale avviato dalla Bioter contro la Regione Umbria. Molto, circa l’effettiva convocazione della conferenza di servizi per la revisione dell’AIA chiesta dalla società si giocherà nell’udienza di merito del prossimo 22 ottobre. I legali delle parti, gli avvocati Alessandro Tomassetti (per Bioter) e Luca Benci e Anna Rita Gobbo (per la Regione Umbria) hanno già depositato alla Quarta sezione della suprema corte di giustizia amministrativa (presidente Gerardo Mastrandrea) i rispettivi atti documentali a supporto delle diverse tesi.
La decisione della Corte potrebbe dunque arrivare in tempi molto rapidi. Segnando anche una strada per la strategia dell’azienda e degli enti locali. In attesa di capire se l’inceneritore potrà riaccendere le caldaie e bruciare biomasse e rifiuti.