02 May, 2025 - 15:19

Incendio Lucyplast Umbertide: il sindaco di Gubbio revoca le ordinanze di emergenza

Incendio Lucyplast Umbertide: il sindaco di Gubbio revoca le ordinanze di emergenza

A distanza di quasi due settimane dal vasto incendio che ha colpito la zona industriale di Pian d’Assino a Umbertide, precisamente presso uno degli impianti della Lucyplast, il Comune di Gubbio volta pagina.
Il rogo, divampato in un capannone dell’azienda specializzata nel trattamento delle plastiche, aveva destato immediata allerta non solo nel territorio comunale di Umbertide, ma anche nei comuni limitrofi, tra cui Gubbio. Le colonne di fumo visibili a chilometri di distanza e la potenziale dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente avevano indotto i sindaci, su sollecitazione di ARPA e dell’azienda sanitaria locale, ad adottare provvedimenti urgenti e stringenti a tutela della salute pubblica. Questa mattina, il sindaco di Gubbio Vittorio Fiorucci, ha firmato un’ordinanza con cui vengono ufficialmente revocati i provvedimenti di emergenza emanati tra il 20 e il 24 aprile scorsi, che avevano imposto una serie di divieti e restrizioni precauzionali su ampie aree del territorio comunale, a causa della nube tossica sprigionata dal rogo.

La decisione arriva dopo la comunicazione ufficiale congiunta dell’ARPA Umbria e della USL Umbria 1, che in una nota protocollata nella stessa giornata del 2 maggio hanno confermato l’assenza di criticità nei campioni analizzati. Le analisi - effettuate su alimenti vegetali e animali raccolti nell’area coinvolta - hanno escluso la presenza di livelli anomali di metalli pesanti, diossine e policlorobifenili (PCB), le sostanze potenzialmente più pericolose rilasciate in caso di incendi industriali.

La gestione dell'emergenza: ordinanze e precauzioni

Il sindaco di Gubbio, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie e ambientali regionali, aveva inizialmente adottato un approccio rigorosamente precauzionale. La prima ordinanza, la n. 83 del 20 aprile, era scattata poche ore dopo l'incendio alla Lucyplast, e prevedeva misure estese all’intero territorio comunale: finestre chiuse, stop alle attività all’aperto, divieto di raccolta e consumo di alimenti coltivati, divieto di pascolo e di uso dei foraggi, oltre a interventi straordinari sugli impianti di ventilazione.

Il giorno seguente, la seconda ordinanza (n. 84) restringeva il perimetro dei divieti più stringenti a un raggio di 500 metri dal luogo dell’incendio, introducendo tuttavia nuove limitazioni fino a 5 km di distanza. La terza ordinanza (n. 96 del 24 aprile) confermava le restrizioni alimentari e ambientali, ma revocava le limitazioni alla mobilità e alla vita sociale nei primi 500 metri, mantenendo comunque un elevato livello di attenzione.

Le analisi e il via libera degli esperti

La revoca delle misure è arrivata solo dopo che ARPA e USL Umbria 1 hanno potuto completare un primo ciclo di analisi ambientali. I campionamenti, effettuati già il 22 aprile, hanno restituito dati rassicuranti: non risultano contaminazioni pericolose nei vegetali, né tracce di sostanze nocive in misura tale da giustificare il mantenimento dei divieti.

Come si legge nella comunicazione ufficiale, i dati "non evidenziano criticità", anche se le autorità raccomandano "il lavaggio molto accurato con acqua potabile delle verdure coltivate all’aperto nelle aree interessate", un’indicazione più prudenziale che prescrittiva.

Nonostante il quadro analitico sia rassicurante, ARPA e ASL hanno comunque annunciato ulteriori controlli per la prossima settimana, che riguarderanno non solo alimenti, ma anche suoli, acque sotterranee e superficiali, sedimenti, uova e latte, per monitorare possibili effetti ambientali a medio e lungo termine.

Revoca ufficiale e raccomandazioni

 

L’ordinanza firmata dal sindaco di Gubbio revoca formalmente i precedenti atti sindacali n. 83, 84 e 96, ma mantiene viva l’attenzione sulla salute pubblica. Il provvedimento, comunicato preventivamente alla Prefettura di Perugia, invita i cittadini alla prudenza nell’uso dei prodotti ortofrutticoli, pur senza imporre più alcun divieto ufficiale. Si tratta di una misura che riflette una gestione dell’emergenza improntata al principio di massima precauzione, ma anche di trasparenza e responsabilità amministrativa.

Nelle prossime settimane saranno disponibili ulteriori risultati delle analisi ambientali, che contribuiranno a costruire un quadro più completo dell’impatto dell’incendio. Una relazione tecnica finale, promessa da ARPA e ASL, fornirà le conclusioni definitive e guiderà le eventuali misure correttive o di bonifica. Nel frattempo, l’attenzione resta alta, ma la città può lentamente riprendere le sue abitudini, con la consapevolezza di aver affrontato con prontezza e responsabilità un evento potenzialmente critico.

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Lorenzo Farneti
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