Ennesimo incendio estivo in Umbria: questa volta, a finire avvolta tra le fiamme è il Comune di Bettona. A prendere fuoco è stato un capannone. Qui, i Vigili del Fuoco sono intervenuti prontamente intorno alle ore 10:30 di questa mattina, mercoledì 11 settembre. Sul posto si sono recate, nella fattispecie, le squadre provenienti dal distaccamento di Assisi, con un rinforzo dalla centrale con autobotte, al fine di circoscrivere e domare le fiamme.

Le fiamme, infatti, hanno generato una densa colonna di fumo, impossibile da non notare già da diversi chilometri di distanza, a tal punto che sono state immediatamente numerose le segnalazioni dei cittadini alla sala operativa dei Vigili del Fuoco. Secondo le prime informazioni raccolte sul luogo dell’incidente, emerge che all’interno del capannone, presumibilmente sotto sequestro, potessero essere presenti dei toner.

Sono in corso ulteriori approfondimenti al fine di meglio comprendere le dinamiche in cui si è verificato l’evento. Per il momento, comunque, i Vigili del Fuoco stanno lavorando con la massima cautela, attendendo il raffreddamento completo delle strutture prima di procedere con le operazioni di bonifica e di accertamento delle cause. L’incendio sembrerebbe essere attualmente sotto controllo, tuttavia proseguono le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell’area.

Incendio a Bettona, non è il solo a settembre

L’incendio che si è consumato questa mattina in un capannone a Bettona non è il primo in Umbria dall’inizio del mese di settembre. Pochissimi giorni fa, infatti, durante la notte tra sabato 7 e domenica 8, un incendio ha completamente distrutto un’abitazione situata lungo la strada di Guadamello-San Vito, nel comune di Narni. Qui, la rapida mobilitazione dei soccorsi ha giocato un ruolo fondamentale nel contenimento delle fiamme. I tre mezzi dei Vigili del Fuoco, giunti dalla centrale operativa di Terni, hanno con prontezza avviato le operazioni di spegnimento e, nonostante l’intensità del fuoco, sono riusciti a mettere in sicurezza l’area senza che ci fossero dei feriti e che le stesse fiamme si propagassero alle abitazioni vicine.

Tra l’altro, la giornata di sabato 7 settembre ha visto un altro grave incendio svilupparsi all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel comune di Norcia. In questo caso, l’evento – che si è verificato nel corso del pomeriggio – ha interessato una vasta area boschiva, mettendo a rischio l’ecosistema locale. Pertanto, le squadre dei Vigili del Fuoco di Norcia, con il supporto di una ulteriore squadra proveniente da Perugia, hanno protratto le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza della zona fino a tarda serata. Per affrontare l’incendio dall’alto è sopraggiunto in aiuto perfino un mezzo aereo Erikson, nel mentre che il Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS) ha coordinato le operazioni con il sostegno dei Carabinieri Forestali e dell’Agenzia Forestale. Le fiamme, quindi, sono risultate completamente domate intorno alle ore 20. Non sono stati riscontrati, pure in questo caso, danni a strutture né persone rimaste ferite.

Incendi in Umbria, un problema irrisolto

Gli incendi, purtroppo, non sono una novità per l’Umbria. La regione – non a caso soprannominata “il cuore verde d’Italia” – da anni si trova a fare i conti con questo fenomeno distruttivo in virtù della presenza sul territorio di numerose e vaste aree boschive. Se da un lato, infatti, i boschi umbri rappresentano un patrimonio naturale e culturale, dall’altro sono luoghi particolarmente vulnerabili agli incendi, che danneggiano irreparabilmente l’ecosistema e mettono a rischio le comunità locali.

Nel corso degli ultimi 12 anni, per l’esattezza, in Umbria si sono verificati ben 1.160 incendi boschivi che hanno devastato circa 5.152 ettari di terreno. La distribuzione del fenomeno, tuttavia, non appare omogenea sul territorio regionale, laddove alcune frazioni sono evidentemente più a rischio incendio di altre. A titolo esemplificativo si riporta che tra il 1991 e il 2002 alcune zone della regione hanno registrato più di 41 incendi, mentre altre ne hanno riportati meno di 20 nello stesso periodo di tempo.