Pedoni e ciclisti di tutta Terni unitevi. Si riannoda un filo urbano spezzato dal raccordo autostradale Orte-Terni e da un sistema della viabilità che, nel corso dei decenni, dando la priorità alle quattro ruote rispetto alla mobilità dolce, ha spezzato in due la città. Da una parte il centro e l’area di espansione sud, dall’altro un terzo del nucleo urbano con i popolosi quartieri di borgo Rivo, Campitello e Gabelletta. Ora per circa 30mila ternani ci sarà la possibilità di arrivare in centro a piedi o in bicicletta, senza rischiare la vita utilizzando l’arteria a scorrimento veloce di viale Eroi dell’Aria.
La pista ciclo-pedonale è stata inaugurata in maniera informale. Niente taglio del nastro, niente fanfare. Una passeggiata, qualche stretta di mano, nessuna solennità. La scelta è stata di Giovanni Maggi, assessore comunale ai lavori pubblici, che ha avuto accanto a sé anche l’ex assessore regionale Enrico Melasecche, che l’opera l’aveva finanziata, e il consigliere regionale del PD Francesco Filipponi, che a Terni Nord ha il suo “feudo” e che negli anni si era battuto per realizzare l’opera. Insomma, “arriva un’infrastruttura attesa da anni - dice proprio Giovanni Maggi -, che rappresenta una piccola grande rivoluzione per la vita quotidiana di migliaia di cittadini ternani”.
Una rivoluzione celebrata senza taglio del nastro. Ma con una "lunga marcia" in un clima di partecipazione diffusa da parte della cittadinanza, per utilizzare in maniera "dolce" una nuova infrastruttura che cambierà abitudini, vivere urbano e fruizione della moblità da parte dei ternani.
Non si tratta soltanto di un’opera pubblica: la nuova pista ciclo-pedonale è un simbolo concreto di rigenerazione urbana e di attenzione verso modelli di mobilità sostenibile. Il tracciato, lungo 2,8 chilometri, consente finalmente un passaggio sicuro tra una delle aree più densamente abitate di Terni e il centro cittadino, superando criticità infrastrutturali che da sempre ne ostacolavano la fruizione a piedi o in bicicletta.
L'area nord della città, con i suoi quasi 30mila abitanti, ha rappresentato neli ultimi decenni il fulcro dell’espansione urbana ternana. Tuttavia, fino ad oggi, risultava scollegato in modo funzionale e sicuro dal centro, a causa di un sistema viario ad alto scorrimento. L’intervento, progettato per superare proprio questa barriera e costato quasi 1,2 milioni di euro, rientra nella Missione 5 - Componente 2 del PNRR, ed è stato realizzato dall’impresa Asfalterni, su progetto e direzione lavori del Comune di Terni.
La pista si snoda da via Ialenti a via Bramante, passando per via del Sersimone, via Ponte Le Cave, via Domenico Furbini, strada di Collerolletta. Si integra al sistema ciclabile esistente nel tratto Bramante-via Battisti, consentendo così un’interconnessione continua e funzionale tra periferia e centro urbano.
Il consigliere regionale leghista Enrico Melasecche, che ha seguito la partita da assessore regionale, ha ricordato come l’opera si inserisca in un più ampio disegno infrastrutturale della Regione, che comprende interventi su altri assi strategici: dalla ciclabile Terni–Narni alla ciclo-pedonale Staino–Cascata delle Marmore. "Dal quartiere più popoloso al cuore di Terni - ha affermato - con una breve pedalata, finalmente possibile senza il rischio del traffico convulso di Ponte Le Cave".
La nuova pista ciclabile, oltre a rispondere a esigenze di mobilità alternativa, ha una rilevanza ambientale e sociale significativa. I benefici attesi riguardano non solo la riduzione del traffico veicolare, ma anche la sicurezza stradale e l’accessibilità per fasce di popolazione prima escluse: anziani, studenti, famiglie. Come evidenziato dallo stesso Maggi, si tratta di "un ponte tra presente e futuro, una nuova possibilità concreta di vivere il quartiere e la città in modo diverso".
L’infrastruttura ciclabile è concepita non come un semplice nastro di asfalto, ma come parte integrante della rete urbana sostenibile. Il consigliere regionale Francesco Filipponi (PD) ha sottolineato come la conclusione del cantiere rappresenti una svolta per il territorio: "Un’opera attesa dalla zona Nord della città che ora vede finalmente la luce".
Il Comune e la Regione Umbria, secondo quanto emerso durante l’inaugurazione, continueranno a collaborare per promuovere ulteriori investimenti su questo fronte, al fine di favorire una città più accessibile, meno inquinata e più vivibile. La nuova pista ciclabile Borgo Rivo–via Bramante si inserisce, dunque, in un modello di sviluppo urbano che guarda all’Europa: infrastrutture leggere, accessibili e coerenti con i principi della transizione ecologica e della coesione territoriale.
"Con l’inaugurazione di questa infrastruttura - ha concluso Maggi - Terni compie un passo deciso verso una mobilità urbana più moderna, sostenibile e inclusiva. Un esempio concreto di come i fondi del PNRR possano tradursi in opere tangibili che migliorano la vita quotidiana delle persone, con benefici misurabili in termini ambientali, economici e sociali".