In sette anni, dal 2016 al 2022, nelle casse del Comune di Terni non sono entrati più di 40 milioni complessivi di Imu e Tasi. Una cifra considerevole, accumulatasi progressivamente negli anni, che è stata incrementata anche dagli oneri accessori: spese di notifica, sanzioni e interessi, previsti dalla normativa.
E ora a Palazzo Spada si preparano a varare una manovra nel segno dell’efficienza, ma anche del “fisco amico” verso i contribuenti, per cercare di aumentare la percentuale di recupero. È l’assessore al bilancio e patrimonio, Michela Bordoni, ad annunciare in esclusiva a Tag 24 Umbria il prossimo varo di un’operazione di moral suasion nei confronti dei cittadini insolventi. Un’operazione che avrà però un faro: cercare di comprendere le ragioni del disagio che hanno portato a non saldare la tassa comunale sugli immobili e avviare un recupero sostenibile degli introiti non versati.
Imu e Tasi, la crisi di famiglie e imprese alleggerisce le tasche del Comune di Terni
I numeri parlano chiaro rispetto al mancato gettito dell’imposta patrimoniale sul possesso di beni immobili, terreni agricoli ed edificabili. Il Comune deve ricevere da famiglie e imprese, da quando nel 2022 è entrata in vigore la “nuova IMU” (che incorpora Imu e Tasi), qualcosa come 40,3 milioni di euro. La cifra è stata messa nero su bianco dall’Ufficio tributi di Palazzo Spada nel corposo documento del Controllo di gestione, che rappresenta lo strumento direzionale di guida dell’attività del Comune per la realizzazione degli obiettivi definiti in fase di programmazione.
L’organismo coinvolge il Direttore generale, il responsabile del Servizio finanziario, l’unità responsabile del PEG (il Piano esecutivo di gestione) e controllo di gestione, i suoi referenti di direzione l’unità risorse umane e valutazione e i Dirigenti. Nelle 12 pagine della relazione pubblicata da Palazzo Spada e dedicata alla situazione dei tributi, quella dell’Imu non pagata viene definita “evasione”. Anche se, in realtà, l’ente ha accertato la totalità dell’imposta evasa con gli strumenti consentiti dalla legge nei tempi previsti di massimo 5 anni.
“Sono convinta che in molti casi – spiega l’assessore Michela Bordoni – non si tratti di tentativi di evasione. Ma della difficoltà causata dalle crisi economiche, da quella finanziaria a quella ingenerata dal Covid, che hanno colpito famiglie, imprese e professionisti. Il servizio Tributi del nostro Comune lavora alacremente per cercare di risolvere il problema, ma abbiamo in animo di mettere in campo un’azione efficiente e solidale, che salvaguardi i più deboli e recuperi quanto più possibile del gettito previsto nel pieno rispetto della legge”.
ISEE, rateizzazioni e verifica delle situazioni economico-patrimoniali per evitare le “ganasce”
Ogni anno, dal 2016 al 2022, si sono accumulati circa 3,5 milioni di euro di evasione IMU e Tasi, con il picco del 2019 quando furono quasi 4 i milioni non entrati nelle casse del servizio tributi. Denaro che potrebbe aiutare non poco la gestione della cassa dell’ente. Tanto che il Comune non è stato con le mani in mano: nel 2022 sono stati ben 4190 gli avvisi di accertamento Imu inviati, accompagnati da 4487 avvisi Tasi. Delle somme a recupero (quasi 43 milioni e mezzo), Palazzo Spada è riuscita a incassare 15,8 milioni di euro con un tasso di recupero del 36,5% (+11,4% rispetto all’anno precedente).
Approccio strategico innovativo: i fermi amministrativi saranno messi in stand by con l’accettazione delle rateizzazioni e con particolari condizioni di disagio
“Quello che vogliamo mettere in campo ora è un piano strategico nuovo – conferma Michela Bordoni, che ha fissato per questa settimana un summit con i responsabili degli uffici -. Aumenteremo l’efficienza nell’individuare le situazioni di rischio, intervenendo più velocemente verso i contribuenti. Ma lo faremo con lo spirito del dialogo e non della repressione tout court. È giusto tutelare chi paga tutto e nei tempi previsti, ma occorre anche comprendere le ragioni di chi vive la crisi. Mettendo in campo soluzioni che diano respiro a chi è in difficoltà nel rispetto della legge e senza favorire i furbi. Professionisti, PMI, famiglie che non ce la fanno e possono dimostrarlo, avranno la possibilità di mettere in stallo i fermi amministrativi, accettando piani di rientro e rateizzazioni, oppure presentando dichiarazioni ISEE che attestino la difficoltà del nucleo familiare, o situazioni patrimoniali e contabili che testimonino criticità e difficoltà a pagare”.
Le parole chiave del Comune di Terni su Imu sono “dialogo e monitoraggio”
“Quello che vogliamo far crescere è il tasso di monitoraggio – conclude l’assessore al bilancio dell’amministrazione Bandecchi -. Velocizzando l’iter di individuazione delle situazioni critiche e dialogando col contribuente, contiamo di ridurre il peso di sanzioni amministrative e interessi. Per fare questo potenzieremo il rapporto dei cittadini con l’URP, l’ufficio relazioni con il pubblico, e ridurremo i tempi con i quali si passa alla riscossione coattiva, che il momento più traumatico della procedura”.
Una manovra, insomma, che punta a migliorare un lavoro degli uffici che risulta già “virtuoso”. Il tasso di validazione delle notifiche si attesta, infatti, al 95%, con una percentuale di annullamento del 16,75% e un pagamento che arriva a superare il 41%.