04 Apr, 2025 - 09:30

Femminicidio di Ilaria Sula: tutti i nodi ancora da sciogliere

Femminicidio di Ilaria Sula: tutti i nodi ancora da sciogliere

Una messinscena andata avanti per giorni, quella di Mark Antony Samson. Lui, 23 anni, studente di Architettura, aveva già brutalmente assassinato Ilaria Sula, sua ex fidanzata, originaria di Terni, mentre continuava a utilizzare il suo smartphone per rassicurare parenti e amici.

Dopo averla accoltelata, ha chiuso il corpo all'interno di un grande trolley nero e l'ha gettato in un dirupo a un'ora da Roma, a Capranica Prenestina. Un dedalo di strade e sentieri che conosceva bene perché era solito andarci in mountain bike. Ilaria, studentessa 22enne originaria di Terni, è stata ritrovata in quel valigione, tra i rifiuti al fondo di una scarpata, all'alba di mercoledì 2 aprile dopo giorni di angoscia e appelli disperati che si sono rincorsi in ogni dove.

I depistaggi di Samson e l'abbraccio al papà di Ilaria

Eppure, nel tentativo bislacco di ingannare tutti, lui scriveva alle amiche e alla famiglia di Ilaria e postava storie sui social dallo smartphone di lei. 'Sto bene, grazie a tutti, torno presto' e al padre Flamur, 'Ciao Pa', non ti preoccupare. Sto bene. Mi sono allontanata con un ragazzo e una ragazza. Torno a Terni fra un mese'.

Nel frattempo Samson si faceva vedere in giro, tranquillo e sorridente riferisce chi lo conosce, proprio come sempre. Quando sabato 29 marzo la famiglia Sula si è recata a Roma per denunciare la scomparsa della figlia dopo che il cellulare risultava ormai irraggiungibile, Mark Samson li ha conosciuti. Ha abbracciato il padre di lei e gli ha detto di essere dispiaciuto.

Il mistero sui genitori di Samson

Mark Samson viveva con i genitori in un seminterrato di via Homs, al quartiere Africano di Roma. Madre casalinga e padre impiegato come domestico presso le famiglie facoltose della Capitale. L'appartamento della famiglia Samson, posto sotto sequestro è di sole tre stanze. I genitori di Mark erano presenti in casa al momento del delitto, come confermato da tutti e tre, che si è consumato nella camera da letto di lui dove la polizia Scientifica ha rinvenuto tracce di sangue. Ilaria è morta per una violenta emorragia ha stabilito l'autopsia, dopo che lui le ha inferto tre coltellate al collo che non le hanno lasciato scampo. 

Due sono le circostanze che non tornano. La prima: appare molto diffcile che in un appartamento di sole tre stanze, non abbiano sentito nulla. La seconda: dal seminterrato della famiglia Samson ci sono una serie di gradini che conducono all'esterno. Mark ha trascinato quel trolley pesantissimo da solo? O è stato aiutato da qualcuno? Al momento la posizione dei genitori di Samson è ancora al vaglio degli inquirenti ma appare in bilico. Il sospetto è che abbiano aiutato il figlio a ripulire la scena del delitto e a far sparire il cadavere di Ilaria. Al momento i coniugi Samson non risultano iscritti nel registro degli indagati.

Quelle 20 ore di buco

Il femminicidio di Ilaria è avvenuto fra le 22 di lunedì 25 marzo e le 18 di martedì 26. I dati certi sono l'uscita di lei dalla casa che condivideda con altre studentesse nella zona di San Lorenzo, poco dopo le 21 e l'auto di Samson, il giorno dopo, ripresa da un autovelox in direzione Monti Prenestini dove si è sbarazzato del corpo della sua ex ragazza. Il cadavere di Ilaria sarebbe stato in casa per almeno 20 ore prima di essere occultato. Saranno necessari altri esami per stabilire l'ora esatta del decesso. 

All'appello intanto mancano due prove fondamentali: l'arma del delitto e il cellulare di Ilaria. La prima, ha riferito Samson, gettata in un cassonetto, l'altro in un tombino. Gli investigatori sono ancora alla ricerca di entrambi. 

Samson non parla, non si conosce il movente

Mark Antony Samson reo confesso dell'omicidio di Ilaria Sula, ha smesso di parlare. Difeso dall'avvocato Alessandro Pillitu, ha scelto di avvalersi del diritto al silenzio e molte domande cruciali rimangono senza risposta. 

Ha ammesso l'omicidio di Ilaria ma nega che ci sia stata premeditazione. "È stato un raptus, ho perso la testa, non volevo ucciderla" ha riferito. Non ha fornito dettagli né sul movente, né sulla dinamica dei fatti.

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Sara Costanzi
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