Il vicesindaco con delega alla comunicazione, Riccardo Corridore, accompagna Stefano Bandecchi ormai da settimane per la campagna elettorale in vista delle Europee. Ma è a Terni e in Umbria, dove si prepara a correre anche come candidato presidente Regione per Alternativa Popolare, che deve supportare in maniera più dispendiosa il sindaco della città. Una vita da mediano, quella dell’avvocato prestato alla politica, che – accanto a Bandecchi – è chiamato a ripulire palloni difficili da giocare. Come quelli che riguardano la complessa e articolata partita della sicurezza.
Il vicesindaco Corridore: “Abbiamo stanziato molti fondi per il controllo del territorio”
La delega a comunicazione e informazione, che il sindaco Bandecchi gli ha assegnato, non è un elemento secondario quando si parla di percezione della sicurezza. Molti studi evidenziano, infatti, che nonostante i crimini siano in calo, i cittadini si sentano indifesi. E a corrente alternata, maggioranze e opposizioni, un po’ in tutta Italia, si danno battaglia su questi temi.
Il sentimento di insicurezza è solo una preoccupazione dei cittadini, oppure la presenza della micro-criminalità condiziona le abitudini e gli stili di vita dei ternani?
“Noi abbiamo un approccio pragmatico – evidenzia il vicesindaco di Terni a Tag24 Umbria -. Non si tratta di speculare su tematiche sentite dalla gente o sulle paure di famiglie e imprese. Ma di dare risposte coerenti a bisogni reali. Le cronache locali sono piene di notizie che raccontano i disagi di chi è costretto a subire furti, agguati o le conseguenze della diffusione degli stupefacenti un po’ in tutti gli ambiti cittadini. Non è solo una questione di insicurezza percepita, ma anche di come una città si rappresenta e di come viene raccontata e vissuta fuori dai suoi confini. In questo senso abbiamo le idee chiare“.
Vi siete dati una spiegazione sulle ragioni che sono alla base dell’attuale incremento di furti o sulla diffusione di droga?
“Siamo una città crocevia, un territorio baricentrico rispetto al resto d’Italia – afferma Riccardo Corridore -. Abbiamo vie di comunicazioni importanti, come l’A1 e la E45, che attraversano il nostro territorio. Quello che è un punto di forza per aumentare la nostra attrattività economico-sociale, diventa anche un richiamo per chi delinque. Ci dobbiamo dotare di strumenti nuovi per affrontare una criticità molto forte“.
Il sindaco Bandecchi ha parlato di più agenti della Polizia locale in strada, accanto alla pubblica sicurezza. Ma anche di fare ricorso all’Esercito. È una scelta precisa di questa amministrazione, quella di privilegiare il comparto sicurezza rispetto ad altri settori che chiedevano assunzioni…
“L’obiettivo numero uno è rendere la città attrattiva, appetibile per chi vuole venirci a investire, per chi la vuole visitare e vivere. E dove non c’è sicurezza non c’è richiamo – prosegue Corridore -. Abbiamo fatto una scelta chiara. Servivano più agenti subito. Poi, con il miglioramento delle condizioni dell’ente, metteremo mano anche al resto della pianta organica. Ma ora dobbiamo invertire la tendenza: da città in declino dobbiamo diventare una realtà sexy per chi vuole impiantare una nuova impresa oppure passare le sue giornate tra le nostre bellezze naturali, paesaggistiche e dei centri urbani. In questo senso abbiamo già messo in campo importanti investimenti e stanziato fondi rilevanti. Anche per le nuove tecnologie“.
Telecamere per la videosorveglianza e totem per informare i turisti
Vi siete concentrati molto sul centro della città. È arivato il momento di investire di più anche per la sicurezza delle periferie?
“Io non direi che abbiamo privilegiato un’area della città a discapito di altre – sostiene il vicesindaco -. Ricordo che il progetto Unicusano prevedeva, nello specifico, la sorveglianza sul patrimonio comunale. Palazzi, monumenti, fontane, strutture pubbliche. Gli agenti della vigilanza privata, in base alla convenzione, non erano chiamati a reprimere reati. Compito per il quale c’è la forza pubblica. Il sindaco Bandecchi ha ben spiegato le ragioni per cui non è stata possibile l’integrazione tra vigilantes e forse dell’ordine. Quello che mi preme evidenziare è che abbiamo esteso notevolmente la rete di videosorveglianza. Sono state installate ben 15 nuove telecamere nelle aree semicentrali. Altre 7 sono in corso di accensione in aree periferiche. E poi arriveranno quelle per i parchi cittadini: altri 32 occhi digitali sulla città“.
Installate 15 telecamere nelle aree di attestamento, in arrivo ce ne sono altre 39. E nelle antiche municipalità arrivano i display multimediali per informare i turisti
Insomma puntate sulle soluzioni hi-tech e sulla deterrenza come strumento preventivo…
“In questi primi otto mesi della nostra amministrazione, il numero delle telecamere attive o in via di attivazione si è incrementato in maniera significativa – conclude Corridore -. La direzione servizi digitali, che ringrazio per la sua attività, per le implementazioni ha utilizzato anche risorse interne e forniture già in essere. Si tratta di una risposta concreta di questa amministrazione comunale ai problemi di sicurezza che sono stati evidenziati in più circostanze e che riguardano in particolare i parchi cittadini che fino ad ora ne erano pressochè sprovvisti. E nelle antiche municipalità, quelle che attirano più turisti e visitatori, stanno per arrivare i nuovi totem elettronici che racconteranno i borghi e la loro storia. Si tratta di installazioni interattive che permetteranno di dare informazioni e rendere più vivibili e accoglienti i luoghi del nostro turismo, anche quelli più periferici”.