Il sindaco Bandecchi è un fiume in piena. Il consiglio comunale è appena finito e lui si appresta a rispondere alle incalzanti domande di Report, la trasmissione di Rai Tre che lo intervista sui rapporti con l’Università Nicolò Cusano. Esce dopo oltre un’ora di botta e risposta nella sala della maggioranza. E – in esclusiva per Tag24 Umbria – decide di dare il calcio di inizio a una nuova frazione della partita per la sicurezza a Terni. Un match che ha avuto schermaglie in campagna elettorale, poi in consiglio comunale. Ma che adesso, dopo la recrudescenza di furti in città e l’incremento dei sequestri di droga, è diventato un campo di gioco caldo soprattutto per i cittadini.

Il sindaco Bandecchi alza il tono e chiede l’invio di tre pattuglie dell’esercito come già avvenuto in molte città italiane

L’annuncio arriva durante un’intervista dedicata al tema di sicurezza. Uno di quei “topic” (per dirla con i politologi) capaci di decidere le campagne elettorali e di spostare l’umore dei cittadini.

Sindaco Bandecchi, quali misure intendete prendere per rispondere all’insicurezza di famiglie e imprese, che vedono susseguirsi furti, spaccate e razzìe negli appartamenti?

Guardi, per me la sicurezza non è un argomento da trattare a cuor leggero – attacca il primo cittadino -. Per questa ragione ho fatto richiesta alle competenti autorità di mandare a Terni l’esercito, come già avviene in altri contesti urbani. Abbiamo una legge che consente al personale delle forze armate di operare con le funzioni di agente di pubblica sicurezza. C’è un contingente militare dedicato a disposizione dei Prefetti. Credo che sia venuto il momento di vedere almeno tre camionette, con i militari di supporto per portare anche a Terni l’operazione ‘Strade sicure’“.

Il tema della percezione dell’insicurezza: dai cittadini la richiesta di maggiore presenza delle istituzioni

Molti sostengono che i numeri dei reti siano in diminuzione. E che il problema sia prevalentemente di percezione del pericolo, più che di rischio reale. È d’accordo?

“Se si ritiene che sia solo paura, che il pericolo non sia reale – dice Stefano Bandecchi, storcendo il sopracciglio – beh, che ce la tolgano questa percezione… Io dico che le cose che accadono sono sotto gli occhi di tutti. Apro il giornale, il web o guardo la tv e sento allarme e proteste per le raffiche di furti e per gli appartamenti svaligiati. Non è solo un problema di comunicazione o una mera sensazione“.

Quali sono i problemi più rilevanti?

La droga è in testa alle emergenze. Le do un dato: la Guardia di finanza mi dice che siamo passati, in pochi anni, da 40 kg di stupefacenti sequestrati a ben 400 kg. 10 volte tanto. C’è un’offensiva del narcotraffico sui territori più tranquilli e storicamente quieti come quelli umbri. E poi ci sono le bande, che spesso arrivano da fuori, e che sono formate da professionisti del furto. Hanno basisti e squadre formate da stranieri e italiani, che in una notte colpiscono anche 5-6 appartmenti. Trovo meno preoccupante, invece il fenomeno delle baby gang finito in molti articoli di giornali nazionali. È un problema, ma non a livello di traffico di stupefacenti e rapine nelle abitazioni“.

Il sindaco Bandecchi: “Confido che arrivino tre camionette dell’esercito e che ci aiutino a far sentire ai cittadini maggiore vicinanza e interesse per la tutela della sicurezza”

Ad agosto la fine del progetto di Unicusano con i vigilantes, ma arrivano 40 nuovi agenti di Polizia locale

Sindaco Bandecchi, lei aveva pensato di ovviare ingaggiando pattuglie di vigilanti privati, prima di rimpolpare la dotazione organica della Polizia locale. Com’è andata questa operazione?

Innanzitutto l’operazione è stata condotta dall’Unicusano, non dal Comune che non ha speso un euro – evidenzia il sindaco -. Tutto è stato fatto alla luce del sole: nell’ambito di un progetto pilota che ha comportato anche un investimento considerevole dell’ateneo. La ricerca era finalizzata ad analizzare l’impatto sulla sicurezza urbana e sull’ordine pubblico, attraverso iniziative di partecipazione da parte di soggetti terzi. In questo caso le agenzie di vigilanza coinvolte. Della ricerca accademica non so ancora nulla, la presenterà il team che ci lavora. Ma la presenza delle pattuglie della vigilanza privata sul territorio, per quanto mi riguarda, non ha comportato l’effetto che speravamo“.

È deluso?

Beh, qualche risultato è stato ottenuto. I vandalismi contro le proprietà e il patrimonio del Comune si sono ridotti sensibilmente. I danneggiamenti con i conseguenti danni economici sono diventati residuali. Avrei voluto, però, che fosse possibile l’integrazione con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, per la prevenzione dei reati. Il Prefetto e il Questore, però, hanno ritenuto di scegliere un’altra strada. Ci hanno scritto sostenendo che a loro avviso l’attività delle pattuglie delle forze dell’ordine era sufficiente. Adesso spero che ragionino diversamente quando entreranno in azione i nuovi agenti di Polizia locale che stiamo assumendo“.

Bandecchi: “Terni deve cambiare faccia, diventare più sicura e attrattiva”

Non si aspettava la porta chiusa in faccia, Bandecchi. Che ha incassato anche il diniego del riconoscimento del ruolo di pubblici ufficiali per gli agenti della sua scorta, dopo le minacce di morte ricevute.

Non c’è stato coordinamento – dice scuotendo la testa -. Ho letto da qualche parte che il progetto era funzionale a mandare in strada la mia “milizia” personale. Noi intendevamo contribuire a elevare il senso di sicurezza dei cittadini, a migliorare il controllo di cimiteri, fontane, borghi, palazzi storici, monumenti, spesso oggetto di danneggiamenti. A operare con una presenza tangibile che facesse da deterrente per i malintenzionati. Non è stato possibile, perché non c’è stata volontà. Anche a causa dei partiti che hanno scatenato polemiche pretestuose. Creando un clima che ha condizionato le scelte sulla possibile integrazione delle attività dei vigilanti con quelle della pubblica sicurezza“.
Ma ora, il sindaco di Terni rilancia con il piano delle assunzioni, che servirà a mettere in campo risorse per dare un’altra immagine alla città.

Che fine farà il progetto col coinvolgimento della vigilanza privata?

Ad agosto finisce. Anche se i vigilanti hanno operato nella maniera giusta. Spero che l’opportunità persa da Terni non sarà perduta con i 40 vigili urbani in più, quelli che assumeremo con i concorsi. Mi auguro che siano utilizzati per migliorare i servizi di pattugliamento e di sicurezza sulla città. Che siano integrati nelle attività di prevenzione curate delle forze dell’ordine. Mi auguro che gli agenti di Polizia locale, essendo incardinati col Comune e in una posizione più definita relativamente a ruoli e mansioni, vengano utilizzati al meglio e contribuiscano ad aiutare Carabinieri, Polizia e Finanza che hanno problemi di dotazione organica. Terni ha bisogno di cambiare faccia. Di essere attrattiva“.