La città di Valfabbrica, situata non lontano da Gubbio, è un luogo intriso di storia e leggende, che risuona ancora oggi di antiche gesta e di un passato glorioso. Le sue mura dominano la valle del fiume Chiascio, e sono state stato testimoni di innumerevoli eventi storici, tra cui le imprese del celebre capitano di ventura Aquilante.

Valfabbrica è stata una delle fortezze più significative dell’Umbria, con origini che risalgono all’epoca medievale. Costruita in una posizione strategica, fungeva da baluardo difensivo per la città di Gubbio e per i territori circostanti. La sua imponente struttura, rifletteva la necessità di proteggere la valle dalle incursioni nemiche, oltre a rappresentare un simbolo di potere e autorità.

Durante il Medioevo, Valfabbrica fu al centro di numerosi conflitti, essendo una posizione chiave per il controllo delle vie di comunicazione tra Gubbio e Assisi. Le sue mura hanno visto passare cavalieri, soldati e capitani di ventura, tra cui il famoso capitano Aquilante, il cui nome è legato indissolubilmente alla città.

Aquilante, vissuto nel XVI secolo, fu uno dei più noti capitani di ventura della sua epoca. Le sue gesta militari e la sua abilità strategica lo resero celebre in tutta l’Umbria e oltre, tanto da essere ricordato ancora oggi come un eroe leggendario. Servì diverse città e signorie, mettendo al servizio dei suoi signori la sua esperienza e il suo coraggio.

La città di Valfabbrica fu assediata da Papa Paolo III nel 1538

Durante uno dei tanti conflitti che caratterizzarono il periodo, il castello venne assediato da forze nemiche soverchianti. Nel dicembre 1538 Aquilante era schieratocon i Montefeltro alla testa di un pugno di uomini lealicontro il papa Paolo III e seppure a capo di pochi sopravvissuti non intendeva cedere. Poi una enorme nevicata venne in aiuto al capitano eugubino e l’assedio fu spezzato

Il Palio di Valfabbrica, giunto alla sua quarantottesima edizione, è una manifestazione che affonda le sue radici nelle tradizioni medievali della città. Questo evento, che richiama ogni anno visitatori da tutta l’Umbria e non solo, è un omaggio al passato glorioso di Valfabbrica e alle imprese di uomini come Aquilante.

La rievocazione storica del Palio è un viaggio nel tempo che permette ai partecipanti di immergersi nell’atmosfera del Medioevo. Durante la manifestazione, il borgo di Valfabbrica si trasforma in un autentico villaggio medievale, con giullari, dame, cavalieri e artigiani che animano le vie del paese. Ogni sera, spettacoli e momenti culturali riempiono le strade, creando un’atmosfera magica e coinvolgente.

Il culmine del Palio si raggiunge il primo settembre, con la giostra cavalleresca, una competizione di grande difficoltà che vede i cavalieri dei diversi rioni di Valfabbrica sfidarsi per conquistare l’agognato Palio. Le prove della giostra includono la corsa degli anelli, la corsa del saracino e lo scontro diretto, ciascuna delle quali richiede abilità, precisione e coraggio.

La giostra cavalleresca è la manifestazione più spettacolare

La corsa degli anelli è una delle prove più spettacolari della giostra cavalleresca. Armato di una lancia, il cavaliere deve infilare tre anelli posti lungo il percorso, una sfida che richiede precisione e velocità. Particolarmente insidioso è il secondo anello, posizionato immediatamente dopo una curva, che mette alla prova la destrezza del cavaliere nel mantenere il controllo del cavallo e della lancia.

La corsa del saracino, invece, rievoca l’antica pratica di addestramento dei cavalieri contro il guerriero moro, rappresentato da un buratto. Il cavaliere deve colpire un disco-bersaglio con la sua lancia di legno, cercando di ottenere il punteggio massimo con un colpo perfettamente assestato. Questa prova, che simula un duello, è una delle più difficili e pericolose della giostra, richiedendo non solo forza fisica, ma anche una grande capacità di concentrazione.

La competizione culmina con lo scontro diretto, un confronto tra i due cavalieri che hanno ottenuto i migliori punteggi nelle prove precedenti. Armati di lancia, i due cavalieri si affrontano frontalmente, cercando di colpire per primi il bersaglio. Il cavaliere che riesce a colpire il bersaglio prima dell’avversario si aggiudica il Palio, diventando l’eroe del rione.

Questo scontro diretto simboleggia l’antico spirito cavalleresco, lo stesso che animava uomini come Aquilante nelle loro battaglie per difendere castelli e città. La giostra cavalleresca di Valfabbrica non è solo una competizione sportiva, ma anche un tributo alla storia e alle tradizioni che hanno forgiato l’identità della comunità.