E' stata una mattinata piacevole, clima mite, qualche goccia d'acqua, ma tutto sommato positiva. Il MotoGiro d'Italia ha toccato diverse città dell'Umbria, comprese quelle della fascia appenninica (Scheggia e Costacciaro) facendo due soste attorno alle 13, a Gualdo Tadino e Nocera Umbra. Le tantissime moto d'epoca a Gualdo Tadino, grazie anche al Moto Club, sono apparse in Piazza Martiri della Libertà dove hanno rombato e sfilato in tutta la loro bellezza. Subito dopo, i “motogirini” hanno proseguito la loro marcia verso Nocera Umbra, dove c'è stata un'altra sosta in Piazza Umberto I e anche in questo caso grazie al supporto del Moto Club nocerino. Una tappa che sta attraversando l'Umbria, dove essere partita dalle Marche, all'interno di paesaggi e vedute mozzafiato e sta coinvolgendo oltre 150 partecipanti, di cui il 60% provenienti dall'estero.
Il MotoGiro d’Italia, nato nel 1914, è la rievocazione storica della più antica gara motociclistica italiana a tappe. Dopo l’interruzione nel 1957, è stato riproposto come manifestazione rievocativa ed è oggi considerato il più grande evento itinerante dedicato alle moto d’epoca. Questa edizione è organizzata dal Moto Club ternnano “L.Liberati- P.Pileri” in occasione del centenario del sodalizio, si svolge dal 18 al 24 maggio con partenza e arrivo a Pesaro. Come da tradizione parteciperanno al MotoGiro anche ex campioni di motociclismo, nella circostanza capitanati dagli iridati Pier Paolo Bianchi e Eugenio Lazzarini e dal pluritricolore di cross Italo Forni, oltre a personaggi del mondo della televisione e dello spettacolo, nonché inviati della stampa di settore di tutto il mondo, compresi giornalisti australiani, neozelandesi, statunitensi e argentini.
Tra le moto, oltre alle tradizionali 175 CC delle marche italiane che negli anni Cinquanta dettavano legge in questa cilindrata, quali Benelli, Ducati, Guzzi, Gilera, Mondial, MV Agusta, Bianchi ecc., al via anche delle Norton Commando fine anni Sessanta portate in gare da un gruppo di norvegesi e svedesi e alcune Triumph del periodo bellico di un gruppo inglese.
Altra curiosità sarà la presenza di una squadra di sei giovani concorrenti proveniente dal Belgio in sella a dei “cinquantini” Cimatti e tre argentini, fra questi anche una donna, tutti in sella alle Tehuelche 75cc del 1955, unica casa motociclistica argentina fondata da un ingegnere immigrato italiano che trasformò una fabbrica di frigoriferi in moto factory, dotandola di un innovativo motore, completamente in alluminio a cascata di ingranaggi da lui stesso progettato.
Intorno alle 16.30, la carovana arriverà davanti la chiesa di Ferentillo, dove avverrà la commemorazione dell’ex presidente Paolo Rossi, ideatore insieme all’attuale presidente Massimo Mansueti nel 1989 della manifestazione. L’arrivo ad Arrone in Piazza Garibaldi, è in programma per le ore 16,50, qui si svolgerà la seconda prova di abilità, al termine della quale i concorrenti saranno salutati dal Sindaco Fabio Di Gioia che a nome del comune offrirà il ristoro di chiusura tappa. Superate le Cascate delle Marmore via in direzione Terni con arrivo in parata sul palco allestito difronte a Palazzo Spada sede del comune. Con l’arrivo dei partecipanti previsto per le 17,15 inizieranno ufficialmente i festeggiamenti per i cento anni del Moto Club Terni.
Il Motogiro d’Italia è la rievocazione storica della più antica e prestigiosa gara motociclistica italiana a tappe. Nato nel 1914, il Motogiro tocca i suoi vertici grazie alla Federazione Motociclistica Italiana tra il 1953 e il 1957, quando diventa una vera e propria leggenda per gli appassionati delle due ruote. L’avventura finisce nel 1957, anno dell’abolizione di tutte le gare su strada dopo il terribile incidente alla 1000Miglia. Anche nell’era digitale resta indissolubile il legame tra l’uomo ed il territorio. I luoghi evocano emozioni, sensazioni e voglia di scoprire per portare con sé le memorie dei viaggi intrapresi; in questo contesto il “Motogiro d’Italia” rappresenta l’occasione per molti appassionati di visitare strade e luoghi senza tempo. Sono molteplici le testimonianze di coloro che hanno intrapreso la competizione motociclistica anche come occasione per vivere l’Italia attraverso percorsi unici, borghi inaspettati e territori poco conosciuti.