Il Lago Trasimeno, con i suoi borghi suggestivi e le sue atmosfere senza tempo, si è trasformato ancora una volta in palcoscenico privilegiato di narrazioni visive. La VII edizione di Angolo di Campo - Un altro modo di raccontare l’agricoltura ha confermato il successo di un format che unisce sguardo artistico, memoria collettiva e valorizzazione del territorio rurale. Più di 120 partecipanti e oltre 450 scatti hanno dato vita a un mosaico di immagini che testimoniano la ricchezza dell’Umbria, dalla forza della sua agricoltura alla bellezza intatta dei suoi paesaggi.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 13 settembre all’Oratorio di San Francesco a Perugia, e ha visto una nutrita partecipazione di autori, istituzioni e operatori culturali. Quest’anno il concorso ha registrato 201 fotografie nella categoria Paesaggi, 135 in Animali e 113 in Attività agricole, per un totale superiore a 450 immagini esaminate sia da una giuria di qualità sia dal voto popolare su Instagram. Un risultato che conferma la vitalità del format e il crescente interesse per la narrazione visuale dei territori rurali.
Tra i lavori premiati emergono diverse immagini realizzate nell’area del Trasimeno, a testimonianza del ruolo iconico del lago nel paesaggio umbro. Nella categoria Paesaggi la giuria ha assegnato il primo premio ad Andrea Brizi (Parco Regionale del Monte Cucco), il secondo ad Angelo Bruno (Pian Grande, Castelluccio di Norcia) e il terzo a Stefano Ricci per una suggestiva fotografia scattata a San Feliciano, sul Lago Trasimeno. Sui social, invece, la più votata nella categoria Paesaggi è risultata Serena Buquicchio, con uno scatto realizzato a Torricella di Magione che ha superato i 1.000 like su Instagram.
Nelle altre categorie la giuria ha premiato Sergio Cipriani (Categoria Animali, Fonte Nuova, Castelluccio) e Luca Faranfa (Categoria Attività agricole, Capodacqua, Foligno), mentre le classifiche social hanno messo in rilievo autori come Andrea Brizi (Instagram Animali) e Jasmine Vani Toccaceli (Instagram Attività agricole).
Ad aprire l'evento è stato Adriano Bei, direttore regionale allo Sviluppo economico, agricoltura, turismo e sport, che ha sottolineato come il concorso rappresenti "un modo intelligente per raccontare i territori rurali dell’Umbria". La sua osservazione si inserisce in un contesto in cui l’agricoltura regionale vive un duplice scenario: comparti produttivi trainanti da un lato, settori in difficoltà dall’altro. Angolo di Campo, in questo senso, diventa uno strumento non soltanto di promozione culturale, ma anche di stimolo a nuove politiche di sostegno e innovazione.
Sul tema del rinnovo generazionale è intervenuto Graziano Antonielli, dell’Autorità di gestione dello sviluppo rurale, che ha ribadito come il Programma di sviluppo rurale sia lo strumento principale per sostenere gli investimenti e l’ingresso dei giovani nel comparto agricolo. "L’agricoltura non è solo produzione - ha dichiarato Antonielli - è presidio del territorio e leva per il turismo e la cultura. Investire sui giovani significa costruire il futuro dei nostri borghi e dei nostri paesaggi".
Francesco Grohmann, dirigente del servizio Foreste, Montagna e Aree Protette della Regione Umbria, ha ricordato come la biodiversità costituisca la base per la qualità della vita e per il benessere collettivo. Per Grohmann, iniziative come Angolo di Campo svolgono una funzione cruciale: "Raccontare la biodiversità significa valorizzare pratiche che ne garantiscano la conservazione e favorire una fruizione responsabile del paesaggio".
Le opere selezionate saranno raccolte in un volume fotografico e prenderanno parte a una mostra itinerante che toccherà diverse sedi in Umbria. I premi assegnati - tra cui soggiorni in regione, zaini professionali per fotografi, stampe artistiche e prodotti tipici locali - non mirano soltanto a valorizzare la creatività degli autori, ma intendono generare ricadute tangibili per la comunità, favorendo il turismo esperienziale e la promozione delle eccellenze enogastronomiche umbre.
La settima edizione di Angolo di Campo conferma come la fotografia si riveli, oggi più che mai, un linguaggio universale in grado di restituire la complessità del mondo rurale: il lavoro quotidiano degli agricoltori, la resilienza dei borghi, il ritmo ciclico delle stagioni e il delicato equilibrio che lega l’uomo alla natura. In un’epoca in cui la qualità del paesaggio e la sostenibilità sono sempre più al centro delle politiche pubbliche, il concorso si afferma come piattaforma di dialogo e come strumento operativo per promuovere il patrimonio rurale dell’Umbria.