08 Jun, 2025 - 18:30

Il congresso del Pd a Gubbio: tra visioni, candidature e radicamento territoriale. La corsa al segretario

Il congresso del Pd a Gubbio: tra visioni, candidature e radicamento territoriale. La corsa al segretario

In questi giorni si sta svolgendo il congresso comunale del Partito Democratico di Gubbio, un appuntamento che definisce fogli di tesseramento, commissioni e candidature, con le urne previste per il 21 giugno. Come in tutta la regione, anche a Gubbio il dibattito si concentra non solo sulle idee e le linee politiche, ma anche sulla capacità organizzativa e di radicamento locale attraverso le tessere .

Il paradigma è noto: “chi controlla le tessere controlla il partito”, una dinamica che si ripete puntualmente in ogni fase congressuale. Ma questa volta a Gubbio le tensioni si accompagnano a proposte di rinnovamento, che vanno oltre battaglie di corrente e promesse elettorali.

Le candidature: due profili a confronto

Sul fronte locale duellano due candidature con percorsi e sensibilità diverse:

  • Gianni Fabbretti, architetto, ex consigliere comunale, figura da lungo tempo attiva nel circolo PD. Si presenta ufficialmente lunedi prossimo alle ore 12, con un messaggio orientato alla continuità dei progetti cittadini;

  • Michele Sarli, già assessore con il sindaco Paolo Barboni nel 1993 e figura emersa da esperienze nell’ala più radicale della sinistra, rilancia una visione più rigenerativa e critica, ricollegata alla storia del partito.

Oltre ai due, circolano voci su una possibile candidatura tecnica e presenze di correnti: Leonardo Nafissi viene indicato come papabile leader di un terzo schieramento, con la sponda dell’ex segretario Ubaldo Casoli.

La lista di Sarli: nomi attesi, ritorni sorprendenti

Chi sceglie di sostenere Sarli amplia le maglie con candidati di provata esperienza:

  • Raffaello Di Benedetto, ex vicesindaco e consigliere comunale fino a pochi giorni fa, reduce da una sconfitta elettorale alle spalle di Filippo Stirati;

  • Gianni Fiorucci, esponente della CGIL, deputato al radicamento sociale e dei temi dei lavoratori;

  • Marco Fanucci, teorico del partito ma sin qui poco esposto nella fase operativa;

  • Graziano Cappannelli ed Gabriele Cerbella, ex amministratori;

  • Claudio Tasso, figura storica dei LeD;

  • Domenico Aloi, Paolo Barboni (già sindaco) e Pavilio Lupini, ex consigliere regionale e assessore sotto Orfeo Goracci.

Una schiera che non punta solo alla rappresentanza, ma a garantire numeri nella conta tessere e una rinnovata base sociale.

La partita delle tessere: dietro le quinte

Il cuore della contesa resta la gestione del tesseramento, chiusosi il 12 maggio e necessario per ottenere il diritto di voto. Secondo fonti interne, il voto di preferenza sarà pesato da blocchi organizzati, mentre la distinzione tra “chi milita sempre sul territorio” e chi si iscrive solo nelle fasi congressuali resta netta.

Quel che emerge è una partita che, nonostante la competizione, non manca di momenti di dibattito e confronto. Il 3 giugno, nella sede di via Porta Romana, si è tenuto un incontro con i candidati della segreteria regionale, occasione inedita per affrontare insieme tematiche, modalità di governo e responsabilità.

Cartina tornasole: confronto pubblico e sensibilità locali

I candidati regionali hanno affrontato, davanti a un pubblico attento, temi cruciali: radicamento comunitario, rinnovamento dei dirigenti, credibilità verso l’elettorato. Si sono confrontati rappresentanti di due mozioni principali – Casa Democratica e Passione Democratica – ma l’unico momento di confronto pubblico per le candidature eugubine ha avuto una valenza altamente simbolica.

“Il confronto si è svolto in un clima di partecipazione, dialogo e rispetto reciproco”, ha dichiarato la commissione congressuale del Pd gualdese, composta anche da rappresentanti locali.

Fabbretti vs Sarli: cosa li contraddistingue

  • Fabbretti propone continuità amministrativa e solidità, puntando a restare vicini a Perugia per valorizzare i progetti locali.

  • Sarli rappresenta la spinta critica, una voce contraria a logiche correntizie e ammiccamenti alle dirigenze superiori, ancorata a una tradizione storica della sinistra che fu molto viva a Gubbio.

Leonardo Nafissi, dal canto suo, resta una presenza in ombra: pur citato tra i favoriti, non ha ancora reso nota la sua candidatura ufficiale, mentre l’avvio della commissione congressuale con Casoli dietro le quinte lascia intuire la portata politica del confronto 

Obiettivi e scenari futuri

Chi vince guiderà non solo il circolo eugubino, ma avrà un ruolo nella definizione delle alleanze locali e nell’orientamento del PD. È dunque una scommessa sul ruolo del partito in una città tradizionalmente non sua, che punta a ricostruire reti e a dimostrare presenza reale.

“Non basta cambiare i nomi, serve cambiare i metodi, sintetizza un ex amministratore, indicando l’urgenza di superare i giochi tesserai per tornare all’essenza: ascolto, proposta, metodo democratico.

Un congresso che può fare la differenza

Il congresso di Gubbio rappresenta una occasione di riflessione interna e di rilancio civico. Al di là di chi verrà eletto segretario, è la capacità del partito di migliorare i suoi strumenti organizzativi, di rinnovarsi nel metodo, e di riproporsi come riferimento politico credibile il vero tema in gioco.

Parafrasando le parole di molti, non basta reagire alle sconfitte: Serve guardare avanti, costruire ponti, coinvolgere la città”. Una sfida che il Pd di Gubbio non può più rimandare.

Chi vincerà potrà magari dire: “abbiamo dimostrato che anche qui, in Umbria, possiamo rinnovarci davvero”.

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Mario Farneti
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