Prima che la Ternana ritorni a vedere la luce ci vorrà del tempo. La fiamma della retrocessione in Serie C è ancora viva, i tifosi rossoverdi vogliono vederci chiaro, la pazienza sembra ormai essere giunta al termine. Attraverso un comunicato, firmato dal presidente Claudio Maggi, il gruppo Centro Cordinamento Ternana Club chiede alla proprietà notizie precise sui piani futuri. I tifosi rossoverdi in questa stagione hanno sostenuto costantemente la squadra e il club, la retrocessione arrivata contro il Bari non è stata ancora digerita. La Serie C è un vero e proprio girone Dantesco, se non si progetta bene e rapidamente il futuro, i rossoverdi rischiano di non uscirne più, i tifosi ne sono consapevoli e chiedono alla società maggiore chiarezza.

I tifosi della Ternana vogliono certezze sul futuro: il comunicato del Centro Coordinamento Ternana Clubs

Il tempo delle parole a Terni, sponda Ternana, sembra essere finito. I tifosi non criticano la retrocessione in se, ma il modo in cui essa è arrivata. Ad essere maggiormente criticato è il presidente Guida, secondo il C.C.T.C. la società ha sbagliato completamente le scelte di mercato, preferendo giocatori giovani a giocatori di esperienza.

“Quando una stagione fallisce nessuna componente può dirsi esente da responsabilità e arriva inesorabile il tempo delle analisi, senza alibi per alcuno o spazio per le “zone d’ombra”. La società si è cimentata in una affannosa rincorsa alla riduzione dei costi giungendo a cambiare in itinere l’intera rosa. Se da un lato la sostenibilità economica è apprezzabile e legittima, dall’altro diviene eccessivamente rischioso privarsi di tutti i punti di forza e sostituirli soltanto con giovani, senza dubbio validi ma che – come anche emerso nell’epilogo – non hanno l’esperienza necessaria ad affrontare i momenti topici e le fasi calde. La retrocessione è devastante sul piano sportivo che getta incognite da chiarire subito, e sul piano socio-economico perché intorno alla Ternana sono incentrati progetti fondamentali per il futuro prossimo dell’intera città.

La retrocessione è amara, forse una delle peggiori della storia, resa ancora più dura perché avviene nell’anno che porterà alla ricorrenza del centenario. A differenza di altre questa inoltre è una retrocessione “annunciata”, che ha i suoi prodromi nel cambio tra la vecchia e nuova dirigenza, fatto in fretta e in furia per motivazioni completamente estranee al calcio e concluso con l’individuazione della nuova proprietà che si è manifestata non idonea affrontare lo sforzo economico necessario ad affrontare il campionato. Il sacrificio che ne è derivato si è subito mostrato eccessivo, apparendo evidente che avrebbe minato alle fondamenta il percorso ed esposto la società alla concreta perdita della categoria, come purtroppo avvenuto”.

C.C.T.C: “La tifoseria ha risposto sempre con serietà e grande maturità”

A dire il vero l’unica nota positiva di questa stagione rossoverde sono stati i tifosi. Quest’ultimi, nonostante i risultati negativi, sono sempre stati a fianco della squadra. La Ternana nelle prime 12 partite di campionato ha collezionato solamente 6 punti, il cuore caldo della tifoseria non ha mai disertato, la squadra non è mai stata lasciata sola.

La città e la tifoseria, travolte dalla rapidità degli eventi, hanno risposto con serietà e grande maturità (finiamola con la litania che la piazza non è matura ed approfondiamo, al contrario, le capacità di chi si sperimenta in ruoli e investimenti al di fuori delle ragionevoli ambizioni e che sembrerebbe anteporre i propri interessi a quelli del patrimonio sportivo ed identitario cittadino), prendendo atto della situazione e svolgendo l’unico ruolo che gli è permesso, quello di affrontare le sfide senza prestare il fianco alle critiche di una mancanza di collaborazione. Il ternano per sua natura risulta indulgente se si pratica la nobile arte di dire il vero. Ci teniamo a precisare che il CCTC è stato motore (coerente) di questo atteggiamento.

Si è scelto di tenere questa linea per senso di responsabilità, perché è impossibile entrare nelle volontà e nei rapporti tra privati e perché l’amore per i colori rossoverdi fa sospendere i giudizi e non fa mancare il sostegno, come è accaduto, soprattutto ad una squadra di giovani che nell’arco della stagione ha sempre dimostrato impegno. Stessa cosa si può dire nei confronti di un allenatore subentrato in corsa che si è trovato a gestire, suo malgrado, una situazione pesantissima e con continui adeguamenti al ribasso, facendo di necessità virtù e dimostrando in ogni fase adeguatezza e professionalità.

Gli errori fatti in corso d’opera dalla società (anche questa giovane così sommando la propria debolezza a quelle di una squadra inesperta) sono tantissimi e venivano puntualmente segnalati, con garbo e sempre nello spirito di sostenere gli obiettivi individuati. In tutte le circostanze abbiamo comunicato che comunque alla fine del campionato avremmo detto la nostra senza sconti per nessuno arrivando il tempo dei bilanci. Il momento è arrivato, purtroppo nel peggiore dei modi”.

Vietato ripetere gli errori commessi a inizio stagione

“Un altro errore strutturale è stato quello di non individuare da subito un nuovo allenatore per il nuovo progetto. La scarsa visione su quello che poteva accadere (spesso condito da rassicurazioni sull’esito positivo della vicenda: lotteremo per la salvezza ma sicuramente ci salveremo) ha fatto a pugni con due elementi positivi: impegno della squadra e passione incondizionata dei tifosi, per il vero attaccati più alla speranza di un miracolo che alla razionalità. Le dichiarazioni dell’ultima ora dei dirigenti societari sono state allarmanti, sconfortanti e gravi, visto l’epilogo della stagione.

Non è possibile archiviare un fallimento di questo genere se non si rinnova con la piazza e tutte le sue componenti un accordo basato sulla chiarezza, sulla lealtà e sugli investimenti. Ciò è fondamentale se si vuole il sostegno di tutti per i progetti e per le rinnovate ambizioni. Gli amministratori di questo patrimonio di passione, affetto ed ideali sono solo proprietari pro tempore e ciò impone una cura ed un comportamento rispettoso di questi valori nell’interesse di tutti

Il CCTC vigilerà attentamente ogni passo ed ogni circostanza e da adesso in poi lo farà in maniera preventiva. Era giusto dare credito nel primo anno, ma tale tolleranza è finita. Adesso attendiamo parole chiare e passi concreti per quanto riguarda il progetto sportivo (che non può essere quello di vivacchiare in Lega pro) e, parimenti, sul progetto stadio/clinica e quello del centro sportivo. Saremo chiari e leali come sempre in risposta ad atteggiamenti altrettanto chiari e leali, che non potranno prescindere dall’interesse prioritario della Ternana e della città che rappresenta”.