L’Umbria, cuore verde d’Italia, non è solo celebre per i suoi paesaggi mozzafiato e la sua ricca storia, ma anche per i suoi giardini, custodi di una bellezza raffinata e senza tempo. Tra il susseguirsi di colline, borghi medievali e suggestivi spazi naturali, la regione offre veri e propri angoli di tranquillità dove la natura e l’arte del giardinaggio si intrecciano in perfetta armonia. In questo articolo, vi accompagneremo alla scoperta dei giardini più affascinanti da visitare nella regione, invitandovi a perdervi tra i loro sentieri, a respirare il profumo dei fiori e ad immergervi nell’atmosfera unica che solo l’Umbria sa offrire. Un viaggio sensoriale attraverso la bellezza senza tempo di alcuni dei giardini più incantevoli d’Italia.

Il Parco di Villa Fidelia – Spello

Situata a Spello, Villa Fidelia è un magnifico palazzo del XVI secolo che sorge sui resti di un antico complesso romano, una fusione perfetta tra storia e architettura. Nel corso dei secoli, la villa ha subito numerosi rimaneggiamenti, adattandosi ai gusti e agli stili delle epoche successive, fino a raggiungere l’aspetto che oggi possiamo ammirare. Il parco, che si estende lungo il crinale della collina, si caratterizza per un perfetto esempio di giardino all’italiana, con terrazzamenti e un’elegante disposizione geometrica.

Nel XVII secolo, la famiglia Urbani, nobile e facoltosa famiglia spellana, diede vita a questo ambizioso progetto, rispondendo al desiderio della nobiltà dell’epoca di possedere una villa di campagna dove rifugiarsi durante la bella stagione, lontano dalle mura cittadine. Un sogno che, ancora oggi, possiamo vivere passeggiando nei giardini di Villa Fidelia.

Come nelle migliori tradizioni del giardino all’italiana, l’area verde di Villa Fidelia si divide in “stanze a tema”, ciascuna delle quali offre una diversa esperienza visiva e sensoriale. Tra i suoi angoli più affascinanti spiccano il giardino barocco, il galoppatoio, il giardino all’italiana e naturalmente il parco, dove il verde lussureggiante si fonde con l’arte del paesaggio.

L’Orto Botanico di Perugia

L’Orto Botanico di Perugia è un patrimonio di inestimabile valore, un angolo di natura che custodisce la storia e la biodiversità della regione umbra. Composto da due strutture distintive – l’Orto Botanico di San Costanzo e l’Orto Medievale di San Pietro – il complesso nasce tra il 1525 e il 1537, a cavallo tra il Rinascimento e l’epoca delle scoperte scientifiche, quando molti monasteri, un tempo dedicati alla coltivazione di erbe medicinali, si trasformano in orti botanici per le università di medicina e botanica.

Nel cuore dell’Orto Botanico e nell’Orto Medievale, si trovano circa 1200 specie vegetali, che rappresentano la ricchezza della flora umbra, quella di altre regioni italiane e alcune esotiche, provenienti da angoli remoti del mondo. Un viaggio attraverso le piante che, oltre a raccontare la storia della botanica, svela anche la straordinaria varietà di essenze che popolano la Terra.

Il giardino che oggi possiamo ammirare risale al 1962 ed è considerato il quinto Orto Botanico della storia dell’Università degli Studi di Perugia. Preceduto da altri giardini, tra cui quello di Porta Pesa (1720-1799), quello di Piazza del Sopramuro creato da Annibale Mariotti, e quello di Monte Morcino (1813-1896), l’Orto Botanico di Perugia rappresenta oggi un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca e la formazione scientifica, oltre a essere un luogo di grande fascino per chiunque desideri immergersi nella bellezza della natura e della storia.

Labirinto al Castello Bufalini – San Giustino

Nel cuore dell’Alta Valle del Tevere, sorge il Castello Bufalini di San Giustino, uno dei più affascinanti complessi architettonici del Quattrocento in Italia. Situato nel centro della cittadina, il castello, oggi museo statale, affonda le sue radici nel XIII secolo come fortezza militare. Passato nel 1393 alla famiglia Dotti di Sansepolcro, fu successivamente acquisito dal Comune di Città di Castello, che nel 1480 ne ordinò il rinforzo. Nel 1487, la proprietà venne affidata a Niccolò di Manno Bufalini, che, su progetto dell’architetto Mariano Savelli, trasformò il castello in un’imponente residenza fortificata con un’austera pianta quadrata e quattro torrioni, di cui uno, la torre maestra, più grande degli altri.

Nel corso dei secoli, il castello mutò la sua funzione, passando da fortezza difensiva a residenza nobiliare. Sotto la supervisione dell’architetto Giovanni di Alesso, venne avviata una raffinata campagna decorativa. Tuttavia, fu tra il Seicento e il Settecento che il parco del castello assunse la forma attuale di giardino all’italiana, ancora oggi visitabile. La trasformazione fu voluta dalla famiglia Bufalini, con l’intervento dell’architetto Giovanni Ventura Borghesi, che progettò il sistema di irrigazione, sfruttando le acque del vicino torrente Vertola.