L’Umbria è una regione ricca di sorprese, dove in ogni angolo è possibile scovare scorci indimenticabili e bellezze naturali che tolgono il fiato. Tante sono le città che fanno il pienone di turisti con la bella stagione e ancor di più i borghi tra le cui vie è dolce perdersi. Ma forse non tutti sanno che in Umbria ci sono anche alcuni borghi fantasma tutti da scoprire!

Il cuore verde d’Italia si rivela non solo come una delle regioni più rigogliose e naturalisticamente ricche, ma anche come custode di segreti e storie avvolte nel mistero. I borghi fantasma dell’Umbria, luoghi abbandonati ma ricchi di fascino, offrono un viaggio indimenticabile attraverso il tempo, la storia e la natura incontaminata. Scopriamo insieme cinque di questi gioielli nascosti, testimoni silenziosi di un passato che resiste al tempo.

Il re dei borghi fantasma in Umbria: Scoppio

Il borgo di Scoppio, situato nella provincia di Terni, vicino a Massa Martana, rappresenta uno degli esempi più emblematici di borghi fantasma in Umbria. Abbandonato già negli anni Cinquanta, il declino di Scoppio è stato accelerato da un progressivo spopolamento, culminato con la partenza degli ultimi residenti, spinti a lasciare anche a causa del rischio sismico che caratterizza l’area. Nonostante il suo stato di abbandono, Scoppio conserva ancora oggi preziose testimonianze del suo passato, tra cui spicca la chiesa di San Michele Arcangelo, un edificio di epoca romanica che, con la sua struttura ancora in piedi, offre uno sguardo diretto sulla storia medievale della regione.

Le case del borgo, alcune delle quali mantengono al loro interno mobili e oggetti d’uso quotidiano, raccontano storie di vita quotidiana ormai lontane nel tempo. L’accesso a Scoppio è possibile solo attraverso strade secondarie, il che contribuisce a mantenere un’atmosfera di isolamento e quiete, rendendolo una meta particolarmente suggestiva per coloro che sono alla ricerca di luoghi fuori dai percorsi turistici convenzionali, immersi nella storia e nella natura.

Umbriano: eco di storie passate

Umbriano, un piccolo borgo situato nel sud dell’Umbria, è un altro esempio significativo di come le dinamiche di spopolamento rurale abbiano inciso profondamente sul tessuto sociale e architettonico di certe aree della regione. Fondato nel IX secolo d.C., ha visto la sua comunità diminuire progressivamente nel corso del XX secolo, a causa della mancanza di opportunità lavorative e delle difficoltà legate alla vita in un’area montuosa e isolata.

Nonostante l’abbandono, Umbriano conserva ancora oggi elementi significativi del suo passato, come parte dell’antica fortificazione, le case costruite in pietra e una torre che si erge imponente sulle colline circostanti. Passeggiando tra questi resti architettonici si ha la possibilità di immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, esplorando le tracce di una comunità che ha vissuto in simbiosi con il paesaggio umbro per secoli. Il modo migliore per raggiungere Umbriano è partire dal vicino centro di Ferentillo, seguendo una strada provinciale che serpeggia attraverso il paesaggio montuoso.

Marzana, un ponte tra le epoche

Parlando di borghi fantasma in Umbria non si può non citare Marzana, posizionato strategicamente al confine tra l’Umbria e la Toscana. Questo borgo racchiude storie di epoche passate, dall’era medievale fino alle sue origini romane. Ormai abbandonata, Marzana si trova in una zona particolarmente isolata, che la rendono uno dei tanti esempi di come l’emigrazione verso le città in cerca di migliori condizioni di vita abbia lasciato dietro di sé comunità e costruzioni dimenticate.

Nonostante il suo stato di abbandono, Marzana offre ai visitatori la possibilità di esplorare tra le sue rovine, dove è ancora possibile scorgere tracce della vita che un tempo animava il borgo. Situato in una zona che era nota per l’allevamento del bestiame, il paesaggio circostante è caratterizzato da una natura rigogliosa che, nel tempo, ha iniziato a reclamare gli spazi lasciati vuoti dall’uomo. L’accesso a questo borgo fantasma avviene attraverso un sentiero che si inerpica tra le colline, che offre ai più avventurosi una vera e propria immersione nella storia e nella natura, lontano dai ritmi frenetici della vita moderna.

Biselli: tra storia e natura

Abbandonato definitivamente nel 1979 a seguito di un devastante terremoto, Biselli – una frazione nei pressi di Norcia – era un borgo che svolgeva un’importante funzione di controllo sulla vallata sottostante, grazie alla sua posizione strategica su un ripido pendio. Oggi, camminando tra le sue strade, si possono osservare le strutture di alcuni edifici e la chiesa del borgo, dedicata a San Leonardo, che resistono come testimoni silenziosi di una comunità un tempo vivace.

Nonostante il terremoto abbia segnato la fine della presenza umana costante in questo luogo, Biselli mantiene un fascino indiscutibile ed è uno dei luoghi preferiti da chi ama passeggiare nella natura assaporando atmosfere di un tempo che fu.

L’ultimo dei borghi fantasma in Umbria: Torre del Colle di Bevagna

Finiamo l’excursus tra i borghi fantasma dell’Umbria a Torre del Colle di Bevagna, ancora parzialmente abitato. Questa frazione di Bevagna, a differenza di molti altri borghi abbandonati, ha mantenuto una certa vitalità grazie alla cura dei pochi residenti e all’interesse locale per il suo patrimonio storico e culturale. Il borgo si caratterizza per la sua architettura medievale, con antiche porte, strette viuzze acciottolate e case in pietra che raccontano secoli di storia. Torre del Colle offre un’atmosfera tranquilla e rilassante, ideale per chi cerca una fuga dal trambusto quotidiano e desidera immergersi in un contesto storico ben preservato.

La possibilità di pernottare in loco, magari in uno degli ostelli o alloggi ristrutturati che rispettano lo stile originale del borgo, rende Torre del Colle una meta particolarmente attraente per i turisti alla ricerca di esperienze autentiche. La vicinanza con Bevagna, nota per le sue bellezze e la sua storia, aggiunge ulteriore valore alla visita di Torre del Colle, creando un perfetto equilibrio tra la scoperta del passato e il comfort del presente.