A cinque minuti dalla città di Terni, si trova un borgo, Collescipoli, che un tempo era una antica municipalità. In posizione dominante sulla valle, è ben riconoscibile per le due torri campanarie che ne rendono unico il profilo. Qui, fra le molte particolarità che contraddistinguono il luogo, è conservato presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore, il seicentesco organo Hermans che dà il nome all’omonimo Festival. Dall’anno del suo restauro, avvenuto nel 1995, è nato anche l’Hermans Festival, una manifestazione che promuove diversi appuntamenti con la partecipazione di musicisti provenienti da tutto il mondo, dando spazio anche ai giovani organisti emergenti. Concerti che nascono con lo scopo di avvicinare un pubblico sempre più vasto alla musica organistica. Oltre all’organo Hermans, a Collescipoli ci sono altri due pregevoli organi del Seicento: il Neri del 1647 a San Nicolò attribuito a Cristofano Fontana e un organo anonimo nella chiesa della Madonna del Colle.

Hermans Festival: nove appuntamenti per la nuova stagione

L’Hermans Festival è organizzato dall’Accademia Hermans, con il contributo della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, della Fondazione Carit e del Comune di Terni. Nel 2024 la kermesse celebra la sua 27esima edizione con nove nuovi appuntamenti che si terranno nelle due principali chiese di Collescipoli. Arriveranno musicisti da tutta Europa: Germania, Spagna, Ucraina, Polonia, e Finlandia. Il primo concerto è in programma per domani, domenica 21 aprile, alle 16:00 presso Santa Maria Maggiore con l’organista Stefano Pellini.

Il secondo appuntamento è per giovedì 25 Aprile, sempre alle 16:00 alla Collegiata di S. Maria Maggiore con il soprano Anastasia Golub e Norbert Itrich all’organo. Sabato 27 aprile alle 16:00, è la volta della Collegiata di San Nicolò, con Roman Perucki all’organo. Il quarto concerto sarà invece mercoledì primo maggio alle 16:00 alla Collegiata di S. Maria Maggiore con Giulio Mercati all’organo. Si prosegue sabato 4 maggio alle 16:00 alla Collegiata di S. Nicolò con l’organista Romeu Segui Campins; sempre qui, il sabato successivo, 11 maggio ci sarà Radoslaw Marzec; sabato 18 maggio Johannes Skudlik e sabato 25 maggio Tony Pussinen con Sami Junnonen al flauto. La conclusione, venerdì 31 maggio alle 21:00 alla Collegiata di S. Maria Maggiore con Fabio Ciofini al clavicembalo e Markku Mäkinen all’organo.

L’organo Hermans, uno dei due rimasti al mondo

L’organo Hermans della Collegiata di Santa Maria a Collescipoli, situato alla destra dell’altare, è uno dei soli due organi ancora esistenti realizzati dall’organista gesuita olandese Willem Hermans. Oltre a quello di Collescipoli, ne rimane un altro costruito nel 1664 per la Chiesa dello Spirito Santo a Pistoia. In totale, sembrano siano stati novanta gli strumenti costruiti dal fiammingo nella nostra penisola, quello di Collescipoli è uno degli ultimi che realizzò ed è il primo organo barocco italiano. Gli organi Hermans sono considerati estremamente pregiati anche per il suono che sono in grado di emettere che è particolarmente pulito e suggestivo.

Nel 1995 sono terminati i lavori di restauro dell’organo Hermans di Collescipoli, riportato al suo presunto stato d’origine. Il lavoro è stato compiuto da una ditta specializzata toscana, e si è caratterizzato per l’analisi accurata delle peculiarità costruttive e timbriche dell’opera d’arte seicentesca, documentata dalla ricerca archivistica, e arricchita dal confronto con lo strumento di Hermans conservato a Pistoia.

Collescipoli, un borgo da scoprire

Per chi visitasse Collescipoli per la prima volta, magari proprio per uno dei concerti dell’Hermans Festival, molti sono i siti di interesse che si possono ammirare. A Piazza Risorgimento, la principale del paese, si trovano l’antico Palazzo Comunale e Palazzo Catucci, recentemente restaurato: entrambi presentano notevoli affreschi, così come il vicino Palazzo della Genga.

Forte è il legame di Collescipoli con l’esperienza garibaldina. La toponomastica lo testimonia ancora e proprio nel borgo è conservato il beccaccino di Garibaldi, la piccola imbarcazione con cui l’eroe dei due mondi, fuggì da Caprera. Numerose sono le chiese, come le già citate Santa Maria e San Nicolò cui si aggiunge il bellissimo chiostro di Santa Cecilia, annesso a quello che un tempo era un monastero.