Teneva oltre 160 grammi di hashish a Magione, in provincia di Perugia. Una quantità di dose inaspettata e smascherata dai carabinieri della Stazione di Magione. Un classico controllo, al quale hanno sottoposto a controllo un cinquantenne umbro, già noto alle forze dell’ordine, fermato dagli operanti mentre si trovava alla guida della propria autovettura nel comune di Magione, località San Feliciano. Poi, dopo un po’, la scoperta.

L’uomo, all’esito della perquisizione veicolare e personale, possedeva 5 dosi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”. Il tutto, dopo qualche minuto, si è spostato a casa con una perquisizione domiciliare, operata a casa del soggetto nel comune di Perugia. Proprio questo ulteriore intervento ha portato alla scoperta di altri 144 grammi di analogo stupefacente, oltre a scatole e plastica per confezionarlo, un bilancino di precisione, un taglierino intriso di hashish e un telefono cellulare. Tutto sottoposto a sequestro.

Hashish a Magione, l’uomo condotto in caserma

Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, alla luce di quanto rinvenuto in suo possesso ed in
ragione dei rilevanti elementi indiziari raccolti a suo carico, il cinquantenne è stato arrestato in
flagranza di reato e responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti.

Al termine delle formalità lo stesso è stato tradotto presso la propria abitazione e sottoposto al
regime degli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito “direttissimo” previsto per la
giornata di lunedì. All’esito dell’udienza la convalida dell’arresto e all’uomo e l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora con permanenza domiciliare in orario notturno.

I dati sulle sostanze stupefacenti: sempre più giovani coinvolti

Nelle scorse giornate, non a caso, il focus è stato incentrato soprattutto sui dati pubblicati dal progetto InDipendente Salute, il contenitore ideato dalla Comunità Incontro e realizzato con il contributo della Fondazione CARITSi parla di primo approccio alle sostanze stupefacenti all’età di dodici anni, con tutti i rischi e le conseguenze che sono successive a tutto questo.

Non è un caso che, con il passare del tempo, si sia registrato un aumento della richiesta di interventi, soprattutto per l’aumento dei comportamenti a rischio rilevabili nella Generazione Z e quindi nella fascia di età 12-19 anni. Una preoccupazione crescente a Terni, dopo i casi di cronaca (con le morti per overdose di Gianluca e Flavio, rispettivamente 16 e 15 anni) avvenuti negli anni passati.