L’Umbria si risveglia con un nuovo episodio di violenza che scuote la campagna elettorale: l’auto di Maurizio Hanke, candidato di Alternativa Popolare (AP) alle elezioni regionali, è stata ritrovata danneggiata e con i vetri infranti. Come se non bastasse, un messaggio di minaccia è stato lasciato per Hanke e per altre figure del movimento, inclusi la candidata Francesca Pellegrini e il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Un avvertimento che sa di intimidazione e che porta il clima di questa campagna su un piano pericoloso.

Corridore sull’auto di Hanke: “Un grave atto intimidatorio” e il timore per il clima elettorale

Riccardo Corridore, vicesindaco di Terni, coordinatore regionale e capolista di AP, ha subito denunciato l’accaduto, definendolo “un grave atto intimidatorio” e ha chiesto una reazione decisa: “Questo atto intimidatorio è inaccettabile e richiede una condanna ferma da parte di tutte le istituzioni umbre”. Secondo Corridore, l’episodio è solo l’ultimo di una serie di tensioni che stanno rendendo questa competizione elettorale particolarmente aspra. “La politica deve riconoscere che simili episodi sono il risultato di un ambiente ostile, caratterizzato da frequenti attacchi e tensioni, che non possono essere tollerati.”

Alternativa Popolare ha reagito in blocco, esprimendo solidarietà e determinazione a non farsi intimidire. “Non ci faremo scoraggiare da azioni di questo tipo”, ha dichiarato ancora Corridore, che ha visto nel messaggio minatorio una conferma del lavoro scomodo che il partito sta portando avanti. Il coordinatore, con un tono di sfida, ha affermato che queste intimidazioni non faranno altro che rafforzare la volontà di proseguire nella campagna.

Appello per un confronto elettorale senza violenza

Corridore, dopo aver condannato l’episodio dell’auto del dottor Hanke, ha fatto un appello per un clima elettorale più sereno, chiedendo alle istituzioni di garantire sicurezza e rispetto per tutti i candidati. “La presenza di farneticanti messaggi di minaccia ci conferma che stiamo dando fastidio a qualcuno, il che ci motiva ancora di più a proseguire nella nostra azione politica”, ha proseguito Corridore, ribadendo la volontà del movimento di portare avanti la campagna con determinazione.

Urne pronte per l’Umbria: una sfida elettorale attesa

I cittadini umbri sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio regionale e il presidente della Regione, con i seggi aperti dalle 7 alle 23 del 17 novembre e dalle 7 alle 15 del 18 novembre. A differenza della Liguria, dove si è votato anticipatamente (anche in Emilia Romagna si voterà in anticipo), qui si chiude la legislatura nei tempi previsti. Nel 2019, Donatella Tesei della Lega aveva interrotto un’egemonia di governo della sinistra durata cinque decenni, ed è ora in corsa per un secondo mandato. La sua principale avversaria è Stefania Proietti, sindaca di Assisi. I candidati alla presidenza sono in tutto sette, pronti a contendersi il voto dei cittadini umbri.

Il laboratorio politico umbro tra destra e campo progressista

e elezioni regionali in Umbria di quest’anno sono molto più di una semplice consultazione locale; rappresentano un termometro delle dinamiche politiche nazionali. Dopo il colpo di scena del 2019, con la storica vittoria di Donatella Tesei che ha consegnato la regione al centrodestra dopo 50 anni di governi di sinistra, il centrosinistra tenta ora di riconquistare una roccaforte simbolica, scegliendo come volto della sfida Stefania Proietti, sindaca di Assisi. Per entrambe le coalizioni, il risultato umbro è considerato un segnale cruciale per misurare la forza delle rispettive alleanze, specialmente in una fase politica caratterizzata da forti tensioni e da una crescente competizione interna tra i partiti.

In questa cornice, la posta in gioco è alta anche sul fronte delle politiche locali: i cittadini umbri si aspettano risposte concrete su temi cruciali come la sanità, lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente. La competizione è accesa, alimentata anche dall’ingresso di nuove liste e candidati che rendono il risultato meno scontato e danno alla regione un ruolo di “laboratorio” per il futuro della politica italiana.