Hackett racconta i Genesis: l’icona del progressive rock domani sarà al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti  di Spoleto per raccontare la sua avventura musicale con i Genesis. In dialogo con il giornalista Mario Giammetti si esplorerà il complesso universo della band prog, per raccontare la sua avventura musicale con i Genesis e la sua arte

Hackett racconta i Genesis: un evento esclusivo organizzato dalla biblioteca comunale di Spoleto

Hackett racconta i Genesis

Nella foto storica : il gruppo dei Genesis

Icona del progressive rock, chitarrista e compositore di fama mondiale, è lui, Steve Hackett. Il giornalista Mario Giammetti, autore di oltre 15 libri sui Genesis e uno dei maggiori esperti internazionali della band inglese. Si tratta di un evento esclusivo, articolato in una conversazione aperta alle domande e al contributo del pubblico, per ascoltare, dalla voce del chitarrista, le storie, gli aneddoti e i personaggi di una straordinaria vicenda creativa. Una preziosa occasione per scoprire il suo talento espressivo e la sua tecnica compositiva, per esplorare, insieme ad uno dei protagonisti, il complesso universo Genesis, tra le band prog che più hanno segnato l’immaginario collettivo.

La Biblioteca “G. Carducci” di Spoleto prosegue così l’omaggio ad alcuni dei protagonisti e degli album più influenti della musica e della cultura rock degli anni ‘70, dopo la partecipazione e il favore, fatti registrarenel maggio del 2023, dall’evento-tributo a The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd (affrontato come oggetto culturale e feticcio collezionistico dai The Lunatics) e dall’approfondimento critico, nel gennaio scorso, dedicato a Selling England by the Pound dei Genesis (raccontato e analizzato, attraverso le testimonianze inedite dei membri della band, da Mario Giammetti).

Steve Hackett: chitarrista solista dei Genesis nella loro formazione classica con Gabriel, Collins, Banks e Rutherford che ha prodotto album acclamati come Selling England by the Pound (uno dei preferiti di John Lennon), Hackett è musicista influenzato da molti generi, tra cui il jazz, la world music e il blues. Ha prodotto anche album di musica classica con interpretazioni di brani di compositori come Bach e Satie, composizioni per chitarra acustica che hanno suscitato l’ammirazione di molti tra cui Yehudi Menuhin, e ambiziosi album per chitarra e orchestra come “A Midsummer Night’s Dream”, registrato con la Royal Philharmonic.

Hackett racconta i Genesis


La chitarra di Steve ha prodotto alcuni dei momenti più memorabili della musica di Genesis, dalle delicate parentesi acustiche come Horizons e Blood on the Rooftops ai drammatici assoli di chitarra rock come in Firth of Fifth e Fountain of Salmacis. La sua carriera da solista, che lo ha visto sperimentare inedite sonorità e tecniche come il “tapping“, a metà degli anni Ottanta riscuote grande successo in America, non solo con il singolo Cell 151, ma anche il supergruppo GTR fondato da Steve Hackett e Steve Howe.

Dopo i GTR, Hackett ha collaborato con molti musicisti famosi come Paul Carrack, Bonnie Tyler, John Wetton e Brian May, che ha riconosciuto in Steve una delle sue prime influenze. Nel 1996 è uscito l’album tributo “Genesis Revisited”. Con “Blues with a Feeling” del 1994 è tornato ancora più indietro, alle sue radici, continuando a sfidare i propri “orizzonticon un mix eclettico di suoni e generi.

Gli album più recenti possiedono un alto livello di raffinatezza: da “Darktown” e “Wild Orchids” a “To Watch the Storms”. “Out Of The Tunnel’s Mouth” del 2009 è stato accolto da molti fan e recensori come il suo migliore disco di sempre. Sulla scia di OOTTM è uscito “Beyond the Shrouded Horizon” nel 2011, che ha ricevuto un’accoglienza altrettanto entusiastica. Nel 2012 Steve ha collaborato con Chris Squire degli Yes per l’album “A Life Within a Day”.

L’inserimento dei Genesis nella Rock And Roll Hall Of Fame, avvenuto nel marzo 2010, è una testimonianza della straordinaria eredità musicale del gruppo. Nel 2012 è stato pubblicato “Genesis Revisited II”, un doppio CD. Al tour mondiale Genesis Revisited, nel 2013, sono seguiti, a grande richiesta, diversi tour sempre intitolati Genesis Revisited, la maggior parte dei quali comprendente sia brani dei Genesis sia materiale da solista. 

Hackett racconta i Genesis Mario Giammetti

Mario Giammetti, musicista e giornalista, esordisce nel 1988 con un libro sui Genesis intitolato “Genesis Story” e pubblicato dalla Gammalibri. Nello stesso anno inizia a collaborare a “Ciao 2001”. Nel 1991 fonda la fanzine “Dusk” dedicata ai Genesis, l’unico magazine sui Genesis al mondo, che viene pubblicato regolarmente da allora.

Giammetti ha scritto numerosi libri dedicati al mondo dei Genesis, di cui è considerato il massimo esperto internazionale. Tra questi, particolare rilievo assume la serie Genesis Files: un volume per ciascun membro del gruppo, per un totale di sette volumi editi tra il 2005 e il 2016.

L’8 maggio 2020 è uscito il suo primo libro per il mercato internazionale: Genesis 1967 to 1975 – The Peter Gabriel Years, pubblicato dalla casa editrice londinese Kingmaker. Il sequel, intitolato “Genesis: 1975 to 2021 – The Phil Collins Years”, è uscito il 10 settembre 2021, esclusivamente in lingua inglese.

Ha scritto inoltre per “Music”, “Free”, “Frequency”, “Guitar Club”, “Drum Club”, “Rockerilla”, “Classix!” e soprattutto per “Rockstar “(dal 1994 al 2010) e “Jam” (dal 1999 al 2013). Dal 2014 è una firma fissa di ”Classic Rock Lifestyle” e dal 2016 collabora anche a “Vinile”. Suoi articoli sono apparsi anche sulla stampa musicale internazionale, particolarmente in Inghilterra (Classic Rock, Prog, Record Collector) e Germania (Classic Rock). Nel 2017 è stato tra i premiati al Premio Internazionale Giornalistico e Letterario Marzani.

Mario Giammetti non è solo giornalista, ma è stato un chitarrista e cantante della band di rock progressivo Algebra, con i quali ha pubblicato tre album e partecipato a una decina di dischi tributo ad altri artisti. È ideatore e co-produttore del primo tributo ai Genesis mai realizzato al mondo, il doppio album “The River of Constant Change”, pubblicato dalla Mellow Records nel maggio 1995 e contenente 26 brani di altrettanti artisti.