16 Apr, 2025 - 12:47

Processione del Venerdì Santo: l’ordinanza del Comune di Gubbio per gli esercenti

Processione del Venerdì Santo: l’ordinanza del Comune di Gubbio per gli esercenti

Un rituale secolare che affonda le radici nella storia e nella devozione popolare. Il 18 aprile 2025, come ogni anno nel Venerdì Santo, Gubbio si fermerà per accogliere la solenne Processione del Cristo Morto, un momento di raccoglimento, misticismo e comunità che unisce cittadini e visitatori in un silenzio carico di significato. Per garantire il corretto svolgimento dell’evento e tutelarne il profondo valore culturale e spirituale, il Comune ha emanato un’ordinanza sindacale (n. 80 del 15/04/2025) con precise disposizioni rivolte ai pubblici esercizi del centro storico.

Un atto formale, ma anche un gesto di rispetto per un momento che va “oltre l’aspetto religioso”, come ha sottolineato l’Amministrazione. e che rappresenta un unicum nella tradizione italiana delle celebrazioni pasquali.

Una processione che è storia, identità e spiritualità


Organizzata dalla Confraternita di Santa Croce della Foce, la Processione del Cristo Morto è tra le manifestazioni più antiche e sentite della città. Ogni anno, il suo svolgimento richiama a Gubbio centinaia di fedeli, turisti e appassionati di tradizioni religiose. Il centro storico diventa un palcoscenico sacro, illuminato da fiaccole e percorso da figure incappucciate, il tutto immerso in un’atmosfera silenziosa e solenne.

Proprio per preservare questa unicità, l’ordinanza del sindaco entra nel dettaglio e stabilisce precise regole di comportamento per commercianti, esercenti e cittadini durante il passaggio della processione.

Le disposizioni: silenzio, luci basse e niente somministrazione all’esterno

Nel testo dell’ordinanza si legge chiaramente l’obiettivo dell’Amministrazione: “preservare lo spirito di unicità della processione”, garantendo al tempo stesso sicurezza e decoro. Di seguito, i principali punti del provvedimento, rivolti in particolare agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e alle attività commerciali situate lungo il percorso:

  • Divieto di utilizzo di fonti sonore come radio, TV, stereo e musica dal vivo, sia all’interno che all’esterno dei locali.
  • Divieto di somministrazione di cibi e bevande all’esterno, per evitare situazioni di confusione e rumore.
  • Obbligo di abbassare le luci nelle strutture esterne, chiuse o aperte (dehors), per rispettare l’atmosfera intima della processione.
  • Rimozione di tavoli, sedie e ombrelloni collocati su suolo pubblico lungo il percorso del rito.
  • A queste prescrizioni si aggiunge un invito formale a tutta la cittadinanza a mantenere un comportamento decoroso, allineato con il carattere sacro dell’evento. Il Comune non lascia spazio a interpretazioni: il rispetto per la manifestazione deve essere collettivo.


L’ordinanza non è solo un appello al senso civico, ma prevede anche un sistema sanzionatorio ben preciso. In caso di violazione delle disposizioni, è prevista una multa amministrativa che può variare da 500 a 5.000 euro. La somma può essere ridotta con il pagamento in misura ridotta, come previsto dalla legge 689/1981.

Un deterrente necessario, spiega il Comune, per evitare che comportamenti disallineati possano compromettere l’integrità della manifestazione. L’ordinanza è già stata inviata via PEC agli esercizi interessati, pubblicata all’Albo Pretorio e trasmessa alla Polizia Locale per il controllo e l’applicazione

Il Venerdì Santo cade quest’anno all’interno del lungo Ponte di Pasqua, e Gubbio si prepara ad accogliere un notevole afflusso turistico. Questo aumenta inevitabilmente la pressione sul centro storico, trasformando la gestione degli spazi pubblici in un delicato equilibrio tra ospitalità e salvaguardia del patrimonio culturale.

Ecco perché l’Amministrazione comunale ha ritenuto necessario intervenire in anticipo, con una comunicazione chiara e capillare. “Vogliamo evitare - spiegano dal Comune - che il carattere intimo della processione venga alterato da comportamenti non rispettosi o da situazioni potenzialmente pericolose dovute all’elevata affluenza”.

La Processione del Cristo Morto non è solo una manifestazione religiosa. È anche un momento di identità cittadina che unisce sacro e civile, un’occasione in cui le strade diventano tempio e il tempo si sospende. Il silenzio, le fiaccole, i canti tradizionali e il passo lento dei confratelli creano un’esperienza emotiva forte, a tratti commovente. Non è un caso che l’Amministrazione abbia fatto riferimento, nell’ordinanza, all’articolo 50 del TUEL che consente ai sindaci di intervenire per tutelare non solo la sicurezza pubblica, ma anche il patrimonio culturale immateriale del territorio. In questo senso, la Processione eugubina è un patrimonio da proteggere.

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Lorenzo Farneti
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