Il Gubbio affronta un’altra nuova avventura nel campionato di serie C (26esima stagione tra i professionisti negli ultimi 27 anni). Dopo poco più di un mese dall’inizio, siamo alla settima giornata, si può già fare qualche piccola considerazione. O meglio, un commento alla prima parte del cammino. La squadra di Roberto Taurino era partita bene sia in termini di risultati che di prestazioni: vittoria casalinga all’esordio con il Sestri Levante, altri tre punti a Lucca e tre pareggi di fila con Ternana, Perugia e Campobasso. La verità è che ora le prestazioni ci sono sempre, ma si è inceppato qualcosa.

Iniziamo dal Sestri: partita nel complesso equilibrata, con i rossoblù che avevano però avuto un miglior palleggio e che erano riusciti a colpire nella ripresa con Tommasini. A Lucca buona prestazione, ottima solidità difensiva e tre punti con un su rigore di D’Ursi. Anche con Ternana e Perugia discorsi simili, ma si inizia a intravedere qualche problema in avanti. Tommasini è spesso isolato e i rossoblù non riescono a trovare la via del gol. Col Campobasso arriva un pareggio, ma la prestazione è al di sotto delle altre. Poi i due ko: il primo ad Arezzo e il secondo in casa con la Torres. C’è da fare una considerazione, in entrambi i casi, gli episodi sono stati determinanti.

Complessivamente la squadra di Taurino non ha fatto male, ma gli errori dei singoli hanno inciso. Se Tommasini non sbaglia il rigore ad Arezzo sullo 0-0, la partita probabilmente si sarebbe messa su altri binari. Stesso discorso per l’erroraccio in disimpegno di Venturi contro la Torres, che di fatto regala il vantaggio ai sardi. E’ un campionato che si gioca sul filo dell’equilibrio. In questo momento tutte le squadre sono organizzate. Hanno uomini e mezzi, si prepara tutto nei particolari. Ecco perchè la concentrazione dovrà essere sempre a livelli altissimi.

Gubbio, cosa dicono le statistiche dopo 7 giornate…

Veniamo alle statistiche. Come è noto, il Gubbio ha raccolto 9 punti in sette partite (due vittorie, tre pareggi e due sconfitte) per una media di 1.29 a match. L’anno scorso invece, nelle prime sette giornate i rossoblù guidati da Piero Braglia avevano raccolto 12 punti in sette partite (media 1.71), frutto di 3 vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. L’anno precedente (stagione 2022-2023), sempre con Braglia in panchina, la squadra aveva totalizzato14 punti, grazie a 4 vittorie, due pareggi ed una sconfitta. Nel 2021-2022 il Gubbio di Vincenzo Torrente aveva incamerato 10 punti, grazie a due vittorie, quattro pareggi ed sola una sconfitta.

Un avvio meno brillante rispetto ad oggi, ci fu nel 2019-2020, quando Federico Guidi raccolse 5 punti in sette partite. Nel 2018, con Alessandro Sandreani (tecnico dell’attuale squadra Primavera), si ottennero 7 punti in sette giornate (stesso avvio del Gubbio di Taurino) e in quella stagione il tecnico cantianese fu esonerato dopo tredici giornate, fatale il ko in trasferta con il Renate. Bene invece nel 2015-2016, Giuseppe Magi (serie D) che raccolse 13 punti in sette partite con una media di (1.86 punti) a seguito di quattro vittorie, un solo pareggio e due sconfitte.

Gubbio, serve buttarla dentro

E’ evidente che l’attacco eugubino deve iniziare a buttarla in fondo al sacco. Fino a questo momento sono appena 5 i gol siglati (4 in campionato e uno in Coppa Italia). Negli ultimi due anni con Braglia erano nove, quasi il doppio. Con Torrente nel 2021 erano stati sette, con Guidi (2019) sei, mentre con Sandreani (2018) cinque e cioè uno in più di quelli segnati dalla squadra di Taurino facendo sempre riferimento al campionato. Poi è vero che si possono fare tante altre considerazioni: situazioni, squadre e organici diversi. Quello che conta però è il presente e urge assolutamente un cambio di rotta in casa rossoblù, perchè tutti sanno che sarà un campionato insidioso e molto equilibrato fino alla fine. E queste prime sette giornate lo hanno dimostrato. Chiedete pure ad Ascoli e Perugia…