Per troppo tempo è stato un desiderio rimandato, una promessa incompiuta, una “priorità senza progetto”. Ma oggi, finalmente, Gubbio può tornare a sperare concretamente nella realizzazione di un palazzetto dello sport moderno, inclusivo e multifunzionale, in grado di rispondere alle esigenze delle tante realtà cittadine e di ospitare eventi di livello nazionale.
La giunta comunale guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci, insieme all’assessora allo Sviluppo Economico e allo Sport Carlotta Colaiacovo, ha infatti avviato l’iter per partecipare ufficialmente al bando “Sport e Periferie 2025”, promosso dal Dipartimento per lo Sport e sostenuto con un investimento complessivo di 180 milioni di euro.
Il programma “Sport e Periferie 2025” è un’iniziativa nazionale volta a potenziare l’impiantistica sportiva pubblica nei Comuni italiani, con una doppia finalità: favorire l’inclusione sociale e promuovere il benessere attraverso lo sport, e nel contempo valorizzare territori spesso trascurati in termini di infrastrutture moderne e sicure.
L’avviso si articola su due linee di intervento, e Gubbio si sta muovendo sulla Linea B, riservata ai comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Ogni progetto potrà essere finanziato fino a 3 milioni di euro, con una compartecipazione economica a carico del Comune. Le risorse messe in campo provengono da due fonti: 110 milioni di euro dal Dipartimento per lo Sport, a cui si aggiungeranno 70 milioni dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Il nuovo palazzetto, se il progetto verrà approvato e finanziato, non sarà un semplice impianto sportivo, ma una vera e propria cittadella dell’incontro, multidisciplinare e aperta a tutti. “Un luogo dove i giovani possano crescere, gli atleti allenarsi, e l’intera città ritrovarsi”, ha dichiarato l’assessora Colaiacovo in occasione dell’annuncio della candidatura.
La struttura, infatti, sarà progettata per ospitare una vasta gamma di discipline:
atletica indoor
pallavolo
basket
calcetto
scherma
tiro con l’arco
ginnastica artistica e ritmica
Ma non solo. Il palazzetto sarà pensato anche per eventi non sportivi: concerti, spettacoli, fiere, conferenze, incontri pubblici. Un centro polifunzionale a servizio di tutta la comunità, un simbolo di rigenerazione urbana e culturale.
Tra i requisiti fondamentali richiesti dal bando c’è anche la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico e, soprattutto, l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, ha sottolineato che “non servono cattedrali nel deserto, ma strutture pensate per durare e per essere accessibili a tutti. L’impianto sportivo del futuro deve essere un ponte sociale, non un recinto elitario”.
Un principio che l’amministrazione eugubina ha fatto proprio, mettendo in evidenza l’importanza della sostenibilità e dell’inclusività progettuale. Il futuro palazzetto, dunque, sarà a misura di atleta, ma anche di cittadino, con particolare attenzione ai bisogni delle persone con disabilità, degli anziani e dei più piccoli.
Chi vive a Gubbio lo sa: la mancanza di un palazzetto indoor ha spesso rappresentato un ostacolo alla crescita sportiva della città. Molti eventi di rilievo, tornei giovanili, campionati regionali e manifestazioni scolastiche sono stati persi o dirottati altrove proprio per la carenza di spazi adeguati. Le palestre scolastiche, spesso sovraccariche, non bastano più a sostenere la vivacità del tessuto sportivo locale.
“Abbiamo un enorme potenziale, tante associazioni attive e una forte cultura sportiva, ma ci manca il contenitore adeguato”, spiegano da tempo i dirigenti delle società sportive. Con il nuovo palazzetto, questa lacuna strutturale potrebbe finalmente essere colmata.
Al momento, sono in corso le valutazioni tecniche per individuare l’area più adatta alla costruzione del nuovo impianto. Secondo fonti comunali, almeno due opzioni sarebbero già emerse: entrambe in zone che garantiscono facilità di accesso, spazi di parcheggio, integrazione con il tessuto urbano e rispetto ambientale.
La scelta definitiva sarà guidata da criteri di funzionalità, impatto paesaggistico e sostenibilità economica, e sarà presentata pubblicamente una volta definita la progettazione preliminare. L’obiettivo è presentare un dossier solido, convincente e in linea con gli standard richiesti dal bando.
L’assegnazione dei fondi, come previsto dall’avviso nazionale, avverrà su base regionale, il che significa che Gubbio dovrà confrontarsi con altri Comuni dell’Umbria che presenteranno progetti analoghi. La qualità della proposta, l’effettiva necessità dell’opera, la sua cantierabilità e la capacità gestionale saranno elementi chiave per l’attribuzione del punteggio.
In questo senso, la sinergia tra amministrazione, tecnici comunali e mondo sportivo locale rappresenta un punto di forza. La volontà di non limitarsi al sogno, ma trasformarlo in progetto concreto è evidente nelle parole del sindaco Fiorucci: “Questa volta non vogliamo limitarci a sperare. Vogliamo costruire. E costruire bene, per tutti.”
Non si tratta solo di sport. Il palazzetto rappresenta una scommessa sulla qualità della vita, sulla coesione sociale, sulla possibilità di tenere insieme generazioni diverse attorno a un luogo comune, nel senso più pieno del termine. Sarà uno spazio di educazione civica, di crescita, di socialità, di prevenzione del disagio giovanile, di valorizzazione del territorio.
E in un’epoca in cui si parla tanto di desertificazione dei centri storici, di spopolamento e mancanza di servizi nei piccoli comuni, investire in una struttura come questa significa dare un segnale forte: “Crediamo nella vitalità delle comunità locali. Crediamo che ogni città, anche la più antica, debba avere spazi nuovi per costruire il proprio domani.”
Il palazzetto dello sport di Gubbio non è più soltanto un sogno lontano. È un progetto in cammino, con basi concrete e una visione condivisa. La partecipazione al bando “Sport e Periferie 2025” rappresenta una finestra di opportunità per tutta la città, e non solo per gli sportivi.
Ora serve fiducia, ma anche determinazione. Perché “le strutture si costruiscono con il cemento, ma le comunità si costruiscono con le scelte”. E questa, per Gubbio, potrebbe essere la scelta giusta nel momento giusto.