Il prossimo 18 maggio 2025, Gubbio ospiterà la partenza di una delle tappe del Giro d’Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo. Una data importante per la città, che non ha scelto di accogliere l’evento solo con entusiasmo e organizzazione, ma anche con arte, identità e progettualità.
Nasce così “Ceramiche per il Giro”, una mostra diffusa, ideata e realizzata in tempi record dai maestri ceramisti di Gubbio, con il coordinamento del MUAM (Museo Arti e Mestieri) e il patrocinio del Comune di Gubbio. Il progetto, presentato ufficialmente nei giorni scorsi, è stato definito dall’assessore Micaela Parlagreco come “un atto di fiducia, bellezza e visione concreta del futuro produttivo e culturale della città”.
Ad aprire la conferenza stampa è stato proprio l’assessore Micaela Parlagreco, titolare delle deleghe a Sviluppo Economico, Attività produttive e di filiera, Formazione e mercato del lavoro, che ha voluto fare una premessa personale e appassionata:
“Devo dire una cosa con franchezza: tutto ciò che il sindaco non ha trattenuto per sé, lo ha lasciato a me. E io gliene sono profondamente grata. Perché da dieci mesi a questa parte ho potuto conoscere a fondo le realtà agricole, artigianali, commerciali e produttive della nostra splendida città. È un incarico impegnativo, ma entusiasmante.”
Sin dall’inizio del suo mandato, l’assessore ha attivato tavoli di confronto con i diversi comparti economici e culturali del territorio. Tra questi, uno dei primi è stato proprio quello dei ceramisti, o meglio — come ama definirli — degli “artieri di Gubbio”, coloro che esercitano l’arte quotidiana nelle botteghe.
La mostra Ceramiche per il Giro è stata realizzata in soli 15 giorni, un’impresa che ha richiesto coordinamento, creatività, fatica e generosità. Gli artieri hanno realizzato opere ispirate al mondo del ciclismo, ai colori e ai simboli della corsa rosa, trasformando l’evento sportivo in motore di narrazione artistica.
“Tutto ciò che vedete — la brochure, le opere, l’allestimento — è stato concepito e portato a termine in poco più di due settimane. Questo è il segno della forza del nostro tessuto artigiano. E lo dico con emozione sincera.”
L’allestimento ha preso vita grazie al lavoro del MUAM, con la supervisione di Francesco Leannesi, e con il contributo determinante di Katia Baldelli, che ha coordinato l’organizzazione dell’evento con rigore e passione.
L’assessore Parlagreco ha poi allargato lo sguardo, collegando il progetto al più ampio disegno dell’amministrazione in materia di formazione professionale e sviluppo integrato dei comparti locali. Nei giorni scorsi è stata annunciata la ristrutturazione del laboratorio di moda della scuola, sostenuto anche dal marchio Brunello Cucinelli, un esempio di sinergia tra impresa, scuola e istituzioni.
“Mi chiederete cosa c’entri la moda con la ceramica. C’entra, eccome. Perché vogliamo intersecare il tessile con la ceramica, creare percorsi formativi con sbocco lavorativo concreto. Perché i nostri giovani non devono essere costretti ad andarsene. L’uscita all’estero deve essere una scelta, non una necessità.”
L’assessore ha poi voluto ringraziare uno a uno, in ordine alfabetico, gli artieri e gli artisti coinvolti nel progetto. Un gesto non solo formale, ma profondamente sentito, a sottolineare che la bellezza nasce sempre da una comunità operosa.
Tra i nomi citati:
Lucia Angeloni – ideatrice dell’idea espositiva originale,
Andrea Baffoni, Sabrina Portoni,
Katia Baldelli – a cui è andato un plauso speciale per il coordinamento,
Leonardo e Marzia Fumanti,
Gabriele Mengoni,
Daniele Minelli – apprezzato per il lavoro sul tema della circolarità,
Giulia Rampini – giovane e brillante, reduce dalla presentazione della 23ª edizione delle Brocche d’autore,
Gabriele Tognoloni.
“Avete dato prova di essere custodi della tradizione e al tempo stesso pionieri del futuro. E vi ringrazio a nome di tutta la città.”
Il progetto Ceramiche per il Giro è solo l’inizio. L’assessore Parlagreco ha annunciato l’ambizioso obiettivo di inserire Gubbio nella Strada Europea della Ceramica, oggi riservata a pochi Comuni, tra cui Deruta e Faenza.
“Siamo già soci AICC, l’Associazione Italiana Città della Ceramica, e tra i sei fondatori della Strada italiana. Ma vogliamo fare un passo in più. Sto lavorando con il sindaco di Faenza, Massimo Isola, per far sì che anche Gubbio entri nel circuito europeo. Questo aprirebbe la porta a fondi internazionali e progetti strutturati per il nostro territorio.”
Non è solo una mostra. È un biglietto da visita per il mondo. L’assessore ha sottolineato come la presenza del Giro d’Italia sia una vetrina irrinunciabile per promuovere la città e le sue eccellenze artigianali a livello internazionale.
“Spero che Gubbio venga vista da più persone possibili, soprattutto all’estero. Perché la ceramica eugubina merita mercati internazionali. Non resteremo fermi. Andremo avanti con determinazione, anche se il cammino non sarà sempre facile.”
La chiusura dell’intervento dell’assessore Parlagreco è stata limpida e potente: “Non dobbiamo ‘riportare’ la ceramica a Gubbio. La ceramica è qui. Non se n’è mai andata. Va solo risvegliata, alimentata, proiettata nel presente. E nei prossimi quattro anni lavorerò perché questo settore, che è parte della nostra identità, diventi anche parte del nostro futuro.”
La corsa del Giro inizierà il 18 maggio. Ma a Gubbio è già partita un’altra corsa: quella della ceramica, dell’arte, dell’eccellenza locale che non ha paura di mettersi in gioco.
Le ruote girano, le mani modellano, la città si racconta.
E il mondo — finalmente — guarda.