Stiamo per entrare nella fase calda del mercato. Anzi, caldissima. A Gubbio l’estate è già rovente da quando è stato ufficializzato Domenico Di Carlo come nuovo allenatore: un tecnico di grande esperienza, scelto per dare una svolta dopo una stagione segnata da troppe difficoltà e da una classifica che ha lasciato l’amaro in bocca a tifosi e dirigenza. Ora, con Di Carlo in panchina e Mauro Leo - ex direttore sportivo della Roma - a orchestrare le operazioni di mercato, i rossoblù vogliono voltare pagina senza rinunciare a quella spina dorsale di giocatori che ha retto la baracca nei momenti più complicati.
Dopo i rientri dei vari giocatori tornati alla base dai prestiti e l’addio a parametro zero del portiere Giacomo Venturi, volato all’Arezzo di Cristian Bucchi, l’attenzione si concentra su due nomi che in questi giorni sono finiti nel mirino di club importanti: Gabriele Rocchi e Francesco Corsinelli. Nonostante le sirene di mercato, come riportato da "TuttoC", il presidente Sauro Notari e mister Di Carlo hanno le idee chiare: i due sono incedibili.
Classe 1996, Gabriele Rocchi è arrivato lo scorso anno dal Latina e in poco tempo è diventato un pilastro della retroguardia rossoblù. Trentasei presenze in campionato, tre gol e un assist certificano la sua stagione: costante, generosa, mai banale. Difensore centrale di grande temperamento, forte nel gioco aereo, rapido nell’uno contro uno e pericoloso sui calci piazzati: qualità che, unite a un carattere da leader silenzioso, lo rendono un pezzo pregiato in una categoria dove l’esperienza e la solidità contano ancora tantissimo.
Non è un caso se nelle ultime ore si sia fatto avanti il Crotone, alla ricerca di profili affidabili per puntare in alto. Ma Rocchi ha un contratto blindato fino al giugno 2026 e il Gubbio non ha alcuna intenzione di sedersi a un tavolo per trattare. Di Carlo lo considera un punto fermo dal quale ripartire per plasmare la sua linea difensiva: pragmatismo, solidità, intensità. Tre parole che calzano a pennello per descrivere il difensore romano.
Se Rocchi è una garanzia dietro, Francesco Corsinelli è il jolly che ogni allenatore vorrebbe. Classe 1997, duttile come pochi, Corsinelli è arrivato a Gubbio tre anni fa e da allora ha collezionato oltre cento presenze con la maglia rossoblù. Nato esterno destro, ha dimostrato di poter giocare con profitto sia come terzino in una difesa a quattro, sia come quinto di centrocampo, sia - quando l’emergenza lo ha imposto - come interno di centrocampo.
Nella stagione passata, segnata da infortuni a raffica, Corsinelli si è caricato la squadra sulle spalle diventando, di fatto, un leader silenzioso dentro e fuori dal campo. Anche lui ha chiuso il campionato con trentasette presenze, cinque gol e un assist: numeri da centrocampista offensivo più che da esterno difensivo. Non sorprende quindi che il Perugia abbia bussato alla porta per portarlo al “Curi”. Ma la risposta del Gubbio è stata la stessa: incedibile. Il contratto, anche per lui, scadrà nel 2026. Notari e Di Carlo sanno bene che perdere Corsinelli significherebbe sacrificare non solo un giocatore duttile, ma anche un punto di riferimento per lo spogliatoio. Non a caso, spesso e volentieri, in assenza di Signorini o Rosaia, è stato lui a indossare la fascia di capitano.
La parola d’ordine a Gubbio è chiara: continuità. La volontà del club è mantenere l’ossatura di una squadra che, nonostante tutto, ha saputo restare a galla in un campionato di Serie C sempre più competitivo. L’idea di Di Carlo è partire da basi solide, inserendo tasselli mirati e funzionali al suo credo calcistico: un calcio pragmatico, verticale, meno costruito dal basso e più diretto. Per questo trattenere Rocchi e Corsinelli è un passaggio cruciale per il nuovo corso.
A restare saranno anche altre colonne. In primis Andrea Signorini, capitano e ormai eugubino d’adozione, fresco di matrimonio celebrato nella suggestiva Basilica di Sant’Ubaldo: un segnale di radicamento alla città che va oltre il campo. E poi ci sono Alessio Di Massimo e Marco Spina: il primo reduce da una stagione da dimenticare per via di un infortunio che lo ha costretto a guardare i compagni dalla tribuna per mesi, il secondo rientrato a gennaio con la voglia di ritagliarsi uno spazio importante. Entrambi saranno centrali nel progetto offensivo di Di Carlo.