19 Jul, 2025 - 14:00

Gubbio, ritrovata bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale: artificieri in azione e zona messa in sicurezza

Gubbio, ritrovata bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale: artificieri in azione e zona messa in sicurezza

“Sembrava un oggetto arrugginito e pesante, poi ho capito cosa avevo davanti. Ho chiamato subito i Carabinieri”. Così ha raccontato la protagonista del ritrovamento, una residente di Gubbio che giovedì sera 17 luglio, intorno alle 21, ha scoperto una bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale nel garage della propria abitazione, situata a ridosso del centro storico.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Gubbio, che hanno richiesto il supporto degli artificieri del Comando Provinciale di Perugia. L’ordigno, identificato come una bomba a mano “a forma di ananas”, tipico modello in uso durante il secondo conflitto mondiale, è stato messo in sicurezza e trasferito in un’area isolata, in attesa di essere fatto brillare.

Sarà ora la Prefettura di Perugia ad autorizzare l’intervento del Genio militare, unico corpo abilitato alla neutralizzazione definitiva del residuato bellico.

Un pericolo invisibile tra le mura di casa: l’ordigno “dormiva” da decenni

Il ritrovamento è avvenuto in modo del tutto casuale. La proprietaria stava effettuando una pulizia approfondita di vecchi scatoloni e attrezzi depositati in garage da generazioni, quando ha notato un oggetto dalla forma insolita, compatta, con tipiche scanalature a “spicchi”.

“Ho subito pensato che non fosse un semplice pezzo di metallo. Sembrava proprio una bomba. Non ho toccato nulla e ho telefonato al 112”, ha raccontato la donna.

Una scelta responsabile e tempestiva, che ha permesso agli operatori dell’Arma e agli artificieri di intervenire in sicurezza, scongiurando ogni possibile rischio per i residenti della zona.

L’intervento degli artificieri: isolata l’area e trasferito il residuato

Giunti sul posto, gli specialisti del Nucleo Artificieri del Comando Provinciale di Perugia hanno eseguito le manovre di verifica, stabilizzazione e messa in sicurezza dell’ordigno.

Una volta accertata l’integrità dell’innesco, gli artificieri hanno predisposto il trasferimento dell’oggetto esplosivo in un sito sicuro, in attesa del brillamento controllato, che verrà effettuato nei prossimi giorni dal Genio Militare sotto autorizzazione della Prefettura.

“L’intervento è stato eseguito con la massima professionalità e in tempi molto rapidi. L’intera area è stata messa in sicurezza senza evacuazioni”, ha riferito una fonte del Comando Carabinieri di Gubbio.

Gubbio e i residuati bellici: dieci anni di ritrovamenti e interventi

Il territorio di Gubbio, come molte aree dell’Umbria e del Centro Italia, porta ancora le cicatrici della Seconda Guerra Mondiale, combattuta anche lungo queste colline e nei pressi di vie di comunicazione strategiche.

Negli ultimi dieci anni, non sono mancati ritrovamenti analoghi, sia in centro sia nelle zone rurali:

  • 2015, zona di Mocaiana: rinvenuta una granata da mortaio durante lavori agricoli; l’area fu evacuata per alcune ore.

  • 2018, Frazione Padule: scoperti proiettili inesplosi in un casolare abbandonato.

  • 2020, Parco della Vittorina: durante scavi per la posa di una nuova conduttura fu individuato un ordigno di artiglieria, in parte interrato.

  • 2023, Colonnata: una famiglia trovò un residuato sotto il pavimento della cantina, probabilmente nascosto durante la guerra.

In tutti i casi, l’intervento coordinato di Carabinieri, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, Artificieri e Genio Militare ha permesso l’eliminazione del pericolo senza danni né feriti.

Cosa fare in caso di ritrovamento di un ordigno: le regole da seguire

Il caso di Gubbio è emblematico e ricorda a tutti l’importanza delle corrette procedure in caso di ritrovamento di un residuato bellico. Ecco le norme di comportamento raccomandate dal Ministero dell’Interno e dallo Stato Maggiore della Difesa:

  • Non toccare l’oggetto e non cercare di spostarlo o ispezionarlo.

  • Allontanarsi immediatamente dal punto del ritrovamento e segnalare l’area (con nastro, pietre, oggetti visibili).

  • Contattare il 112 o il 113 spiegando chiaramente dove ci si trova e cosa si è trovato.

  • Attendere l’arrivo delle autorità e non tornare sul posto finché non si riceve autorizzazione.

  • Non pubblicare foto o dettagli sui social, per non creare confusione o panico.

Ogni anno, in Italia, vengono recuperati oltre 2.000 ordigni bellici inesplosi, residui del primo e del secondo conflitto mondiale. La loro pericolosità è altissima, anche dopo decenni.

Un’eredità della guerra che ci parla ancora oggi

Il ritrovamento dell’ordigno nel garage dell’eugubina è un'ulteriore testimonianza di quanto il passato bellico continui a incidere sul presente, anche a distanza di oltre 80 anni.

“Gubbio è stata testimone di occupazione tedesca, bombardamenti e resistenza civile. È normale che il suo sottosuolo conservi ancora tracce materiali di quel tempo oscuro”, ha dichiarato uno storico locale.

Il messaggio che arriva da questo episodio è duplice: vigilanza e consapevolezza. L’esempio della cittadina che ha agito con prudenza e senso civico deve essere modello per tutti, specie nelle aree del centro storico o delle frazioni, dove non è raro che residui di guerra siano rimasti sepolti o nascosti per decenni.

Memoria, sicurezza e responsabilità

In attesa del brillamento dell’ordigno, che verrà eseguito sotto il coordinamento del Genio Militare nei prossimi giorni, l’Amministrazione comunale di Gubbio invita i cittadini a non abbassare la guardia.

Chiunque dovesse imbattersi in oggetti sospetti, simili a vecchie granate o proiettili, deve astenersi dal toccarli e informare immediatamente le autorità. Solo così si possono prevenire tragedie e trasformare questi ritrovamenti in occasioni di memoria e di responsabilità collettiva.

La guerra è finita da tempo, ma i suoi ordigni possono ancora uccidere. Per questo, la prudenza è oggi il primo dovere di ogni cittadino. Anche nel cuore di una città bella e antica come Gubbio.

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Mario Farneti
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