09 Jul, 2025 - 18:00

Gubbio, polemica sugli autovelox: Stirati attacca la nuova Giunta e rivendica 60 milioni di investimenti

Gubbio, polemica sugli autovelox: Stirati attacca la nuova Giunta e rivendica 60 milioni di investimenti

“Un conto è la propaganda elettorale, un altro è governare davvero”. Così Filippo Mario Stirati, ex sindaco di Gubbio, interviene con fermezza nella polemica sulla mancata attivazione degli autovelox sulla statale 219 Pian d’Assino, accusando l’attuale amministrazione di inerzia e appropriazione indebita di meriti.

In un video messaggio esclusivo al quotidiano Cronaca Eugubina, Stirati risponde punto per punto alle critiche che gli erano state mosse in campagna elettorale e rilancia: “Alla fine del mio mandato era tutto pronto, ma dopo un anno nulla è stato fatto. E allora chi è che ha davvero bloccato gli autovelox?”

Una questione di sicurezza stradale (e di credibilità politica)

Il tema non è marginale. Gli autovelox promessi sulla Pian d’Assino, arteria ad alta velocità e a forte rischio incidenti, erano stati al centro di un lungo dibattito cittadino. Durante il mandato Stirati, alcuni settori dell’opinione pubblica avevano lamentato un’eccessiva lentezza nella realizzazione del progetto. L’allora opposizione – oggi alla guida del Comune – aveva parlato di ritardi strategici di tipo elettoralistico, accusando l’ex sindaco di voler evitare malumori tra gli automobilisti alla vigilia del voto.

Oggi, però, è Stirati a ribaltare l’accusa: “Mi hanno contestato di aver bloccato gli autovelox per fini elettorali, ma poi? È passato un anno e quegli stessi dispositivi non sono ancora stati attivati. Se davvero era tutto pronto, come dicevano, perché non sono intervenuti subito?”

“Procedure concluse, risorse già stanziate: l’Amministrazione attuale non ha scuse”

Nella sua dichiarazione, Stirati sottolinea come tutti gli atti amministrativi per l’installazione degli autovelox fossero stati definiti e approvati prima della fine del suo mandato: Avevamo portato a compimento l’intera procedura, ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, e inserito le risorse nel bilancio – sia corrente che in conto capitale – per completare l’intervento. Non capisco davvero cosa manchi.

Un’affermazione che, se confermata dai documenti ufficiali, mette in seria difficoltà la narrazione della nuova Giunta, la quale finora ha evitato di fornire spiegazioni dettagliate sui motivi dell’attuale stallo.

“Abbiamo lasciato una dote da 60 milioni di euro”

Ma Stirati non si ferma alla questione degli autovelox. L’ex sindaco rivendica l’intero pacchetto di investimenti e progettualità lasciato in eredità alla città:

“Abbiamo messo a disposizione della comunità un patrimonio di 60 milioni di euro tra risorse, finanziamenti, progetti cantierabili e autorizzazioni. È un’eredità concreta, su cui si può lavorare subito. Altro che immobilismo”.

Un messaggio chiaro: secondo Stirati, la nuova Amministrazione non ha dovuto partire da zero, ma avrebbe semplicemente dovuto dare continuità alle opere già pronte. La mancata attivazione degli autovelox – ma anche il caso degli “Antichi Umbri” – diventano quindi, nel suo racconto, simboli di una gestione poco reattiva e incline alla propaganda.

Il caso degli “Antichi Umbri”: “Anche lì era tutto pronto”

Nel video, l’ex primo cittadino affronta anche un altro nodo controverso: quello del progetto culturale legato agli Antichi Umbri, recentemente rilanciato con toni entusiastici dalla Giunta attuale.

“Una rivendicazione impropria”, la definisce Stirati. “Noi avevamo già predisposto tutto: le risorse, i progetti, le autorizzazioni sia dall’area interna che dal bilancio comunale. Si trattava solo di fare la gara e partire con i lavori, come poi è avvenuto. I cittadini devono sapere come stanno le cose.

Anche in questo caso, quindi, la critica è duplice: da un lato la lentezza dell’attuazione, dall’altro una sorta di “appropriazione politica” di risultati che, secondo l’ex sindaco, erano già maturi alla fine del suo mandato.

Stirati: “Governare non è propaganda, ma lavoro quotidiano”

Il cuore dell’intervento di Stirati è un richiamo forte alla responsabilità amministrativa:

“Chi oggi guida la città sembra aver scoperto quanto sia difficile governare davvero. Un conto è fare campagna elettorale, un conto è stare ogni giorno in mezzo ai problemi, alle carte, ai vincoli burocratici. Non si governa con gli slogan”.

Parole che suonano come un monito ma anche una sfida, rivolta a chi oggi ha in mano le redini del Comune. Stirati, pur senza mai alzare i toni, rivendica un metodo di governo fatto di pianificazione e visione a lungo termine, e invita i cittadini a guardare i fatti, non le parole.

Un anno di silenzio sugli autovelox: e adesso?

La dichiarazione dell’ex sindaco riaccende una questione che era passata in sordina. Dopo mesi di promesse, gli autovelox sulla Pian d’Assino non sono ancora in funzione, e nessuna spiegazione chiara è stata fornita ai cittadini.

L'interrogativo sollevato da Stirati è semplice ma dirompente: “Se era tutto pronto, se davvero bastava un atto formale per completare il lavoro, perché non è stato fatto?”

Una domanda che ora attende una risposta ufficiale dalla nuova Giunta, chiamata a chiarire non solo cosa intende fare, ma anche perché ha impiegato così tanto tempo per farlo.

Conclusione: una battaglia sulla narrazione del presente e del passato

La vicenda degli autovelox – e più in generale la gestione dell’eredità amministrativa di Stirati – sembra destinata a diventare uno dei nodi politici principali del primo anno di mandato della nuova amministrazione.

L’ex sindaco, con la sua dichiarazione, ha messo in discussione la narrazione dominante di una “discontinuità necessaria” e ha rilanciato la propria figura come amministratore competente e concreto, che avrebbe lasciato progetti pronti all’uso e risorse disponibili.

Resta ora da capire come risponderanno gli attuali amministratori. E soprattutto, se la città – al di là delle contrapposizioni politiche – riuscirà a ottenere risultati concreti sui temi che più le stanno a cuore: sicurezza, sviluppo e trasparenza.

“Informare correttamente i cittadini è un dovere – conclude Stirati – perché la verità non va nascosta dietro le parole, ma dimostrata con i fatti”.

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Mario Farneti
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