In occasione della Festa dei Ceri sono stati interrotti i lavori di riqualificazione in piazza Quaranta Martiri ma il risultato della sospensione è già al centro di lamentele e polemiche per le condizioni critiche che si sono venute a determinare. La pioggia del 13 maggio scorso ha lasciato il segno allagando quelle zone che per i lavori sono scese sotto il normale piano di calpestio. Nessuna precauzione hanno preso al riguardo, tanto che dopo l’acquazzone notturno, la mattina seguente, gli abitanti hanno potuto fruire di inattese piscine anche abbastanza ampie, vista l’estensione dello scavo. Grazie al migliorare delle condizioni meteorologiche per ora l’allarme è rientrato tanto che stamattina, tutte le zone sterrate risultavano occupate dalle bancarelle allestite per la consueta Fiera di Sant’Ubaldo.
Non si capisce quale sia stato il motivo per il quale un’area che è sotto tutti gli aspetti ancora un cantiere, sia stata adibita ad area espositiva per gli ambulanti.
Lamentele e polemiche per le condizioni di piazza Quaranta Martiri e per il Corso
Le condizioni in cui versa la piazza fanno discutere e creano problematiche non di poco conto, riaprendo le analisi sulla modalità di gestione dei cantieri che proliferano a ridosso delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno, tantoché, per esempio, sono stati dilatati perfino i tempi della manutenzione di Corso Garibaldi un tempo riservata alle settimane prefestive.
Diciamo che è andata bene che non si siano ripetute le piogge di qualche giorno fa, cosa che avrebbe potuto creare non pochi problemi.
Intanto a pochi passi di lì, al centro dei Giardini Comunali, che presto rientreranno nel piano di riqualificazione della piazza, la fontana dei pesci rossi, risalente ai primi del Novecento, presenta uno scenario raccapricciante. Alcuni piccioni morti galleggiano sulle acque limacciose che rendono problematica la vita ai pesci ivi ospitati.
Ma non esisteva una legge sulla tutela degli animali con delle norme stringenti che ne garantivano il loro benessere? Forse i Giardini di Gubbio sono un’area extraterritoriale sulla quale la legge dello Stato non esercita la propria potestà… Scherzi a parte quello dei “piccioni galleggianti” è un problema ricorrente del quale ho ricordi che risalgono alla giovinezza, perché nella fontana che è composta di scogli spugnosi, i piccioni amano nidificare e spesso finiscono in acqua affogando.
La fontana dei Giardini Pubblici ridotta a una melma dove galleggiano resti di piccioni
Almeno, se non si riesce a risolvere il problema, si trovi il modo di rimuoverne i resti, visto che il modesto ricambio di acqua trasforma la vasca, specialmente nei mesi più caldi, in una palude maleodorante in un luogo frequentato dai bambini.
Passiamo al capitolo furti. Sembra che ultimamente i ladri si siano concentrati su Gubbio che fino a qualche tempo fa era un’oasi di tranquillità. Molta gente lasciava la chiave dell’auto sul cruscotto senza mai chiuderla, sicuro che il mattino dopo l’avrebbe trovata intatta al suo posto. La stessa cosa per quanto riguardava le abitazioni con le chiavi sempre sulla toppa. Sembrano favole per bambini, invece era quello che accadeva a Gubbio fino agli inizi degli anni Duemila. Purtroppo oggi l’incantesimo si è spezzato e i ladri, avendo trovato un ambiente “vergine”, gli hanno rivolto le proprie attenzioni.
Non c’è giorno infatti che non si registri un furto in appartamento o in un esercizio pubblico. Uno degli ultimi, quello ai danni di una tabaccheria avvenuto nel centralissimo Corso Garibaldi che ha fruttato ai malviventi una cifra di circa trentamila euro.
Tentata irruzione ladresca nella zona di Zappacenere
La sera di giovedì 16 maggio è toccato alla zona di Zappacenere a sud di Gubbio dove l’ondata di furti non conosce tregua, nonostante i protocolli istituzionali e le promesse di impianti di videosorveglianza che non vengono di fatto installati, non producendo infine alcun effetto pratico.
Era l’ora di cena, quando sono entrati in azione i ladri, che arrampicandosi a una grondaia, hanno raggiunto il primo piano e si sono introdotti in un appartamento, attraverso una finestra, per dare inizio alla razzia. Tuttavia, poco dopo, sono stati i proprietari a rompere le uova nel paniere ai malviventi, rientrando a casa anzitempo e cogliendoli sul fatto, tanto che per la sorpresa, gli ignoti si sono dati a precipitosa fuga da una finestra sul lato opposto dell’abitazione, facendo perdere le proprie tracce.
Così è Gubbio oggi: una città completamente sguarnita di fronte a fenomeni di criminalità che interessano già da tempo altri centri urbani. Fenomeni da arginare non solo con lamentele e polemiche ma anche con piani di sicurezza integrata che riguardino l’intero territorio comunale, tra i più estesi in Italia.