Adesso si fa sul serio. La regular season è alle spalle, e per il Gubbio comincia la parte più affascinante, quella dove ogni dettaglio può fare la differenza. Domenica sera allo stadio “Città di Arezzo”, i ragazzi di mister Gaetano Fontana affronteranno i padroni di casa nel primo turno dei playoff del girone B di Serie C. Una sfida ad eliminazione diretta, senza appello: ai rossoblù servirà solo vincere per proseguire il cammino. Un’impresa difficile ma non impossibile, soprattutto alla luce del carattere e della solidità mostrati in più occasioni durante questa stagione.
L’Arezzo, quinto in classifica al termine della stagione regolare con un campionato da protagonista, parte con i favori del pronostico. I numeri parlano chiaro: 48 gol segnati, gioco offensivo ben rodato e un’identità precisa costruita con l’arrivo in panchina di Cristian Bucchi, tecnico esperto e ambizioso che ha rivitalizzato i toscani. Il regolamento playoff, inoltre, premia il miglior piazzamento stagionale: in caso di parità al termine dei 90 minuti, saranno proprio gli amaranto a passare il turno. Ecco perché il Gubbio non ha alternative: deve vincere. E deve farlo in trasferta, contro un avversario sulla carta più attrezzato e con giocatori di qualità come Pattarello e Tavernelli sugli esterni, veri e propri trascinatori dell’Arezzo.
Dalla parte degli eugubini c’è però un vantaggio che nel calcio può fare la differenza: la leggerezza mentale. Il Gubbio, undicesimo in classifica, ha già centrato il suo obiettivo stagionale, la salvezza, e si presenta ai playoff con la voglia di sorprendere e l’energia di chi non ha nulla da perdere. Un atteggiamento ribadito anche da mister Gaetano Fontana, che al termine della sconfitta nell’ultima giornata contro la SPAL ha sottolineato come i suoi ragazzi andranno ad Arezzo per giocarsela “senza timori reverenziali”.
Del resto, il tecnico calabrese ha saputo dare un’identità a questa squadra, anche in una stagione complessa e costellata da alti e bassi. Il lavoro svolto al “Barbetti” nelle ultime settimane ha restituito al gruppo quella compattezza e quella fame che potrebbero rivelarsi decisive in uno scontro diretto.
Uno dei motivi per cui i tifosi rossoblù possono guardare con fiducia alla trasferta toscana ha un nome e un cognome: Alessio Di Massimo. Dopo un lungo stop per infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per quasi tutta la stagione, l’esterno offensivo è tornato a disposizione nel momento più delicato. Il suo gol nella penultima giornata contro il Milan Futuro è stato un segnale forte: talento, rabbia sportiva e voglia di lasciare il segno. E adesso, nel tridente offensivo che dovrebbe affiancare Tommasini e Spina, Di Massimo è pronto a prendersi la scena. Non è da escludere anche l’impiego di D’Ursi a gara in corso, un jolly offensivo capace di spaccare le partite con la sua velocità e il dribbling.
Sotto il profilo tattico, il Gubbio dovrebbe schierarsi con il 4-3-3, modulo scelto più volte da Fontana nelle sfide decisive. La linea difensiva vedrà con ogni probabilità Corsinelli tornare nel suo ruolo naturale di terzino, dopo una stagione da tuttofare. Sul lato opposto, Tentardini resta in vantaggio, anche se non va escluso l’impiego di Tozzuolo per contenere Pattarello. La coppia centrale dovrebbe essere composta da Rocchi e Stramaccioni (qualora Tozzulo venga schierato come terzino). A centrocampo, Iaccarino, Rosaia e Proietti avranno il compito di reggere l’urto fisico e tecnico degli avversari, che si affideranno all’ex Luca Chierico, a Filippo Guccione e al dinamico Jacopo Dezi. Possibile anche l’inserimento di Mawuli, centrocampista potente e duttile, in grado di dare equilibrio nelle due fasi.
La sfida si giocherà molto sugli esterni. Il Gubbio dovrà essere impeccabile nel contenere le accelerazioni dell’Arezzo sulle fasce, vero punto di forza del sistema di Bucchi. Ma non solo: sarà determinante anche il lavoro del centrocampo nel gestire i ritmi, evitando di farsi schiacciare e cercando di ripartire con qualità.
L’aspetto psicologico, spesso trascurato, potrebbe diventare l’arma in più per i rossoblù. Segnare per primi, ad esempio, significherebbe mettere pressione a una squadra che sa di non poter sbagliare, e in casa potrebbe pagare la tensione. In un contesto del genere, la lucidità mentale e l’approccio alla gara saranno determinanti.