Nel pomeriggio di ieri, il Gubbio Primavera ha sfiorato l’impresa. La squadra allenata da Alessandro Sandreani, icona rossoblù, e coadiuvata da Marco Briganti, altro volto simbolo della gloriosa cavalcata dalla C2 alla Serie B, si è dovuta arrendere al Catanzaro nella finale di ritorno del campionato Primavera 3. Uno 0-1 amaro, arrivato al termine di una doppia sfida in cui ha regnato l’equilibrio. In virtù del miglior piazzamento in regular season, sono stati i calabresi a conquistare la promozione in Primavera 2.
Un verdetto severo per i giovani eugubini, che hanno messo in campo cuore, sacrificio e qualità. Ma nonostante il risultato, resta il grande cammino compiuto, simbolo di una cantera che finalmente inizia a gettare radici profonde. E proprio da qui può partire la nuova era del Gubbio, in cui il legame con il territorio potrebbe ritrovare nuova linfa.
Sandreani ha dato un’identità chiara alla sua squadra, trasmettendo valori e mentalità da grande. La stagione della Primavera rossoblù va ben oltre i risultati: è un segnale forte, un messaggio alla prima squadra e alla società. Questi ragazzi possono diventare protagonisti, non solo promesse da prestito.
Ma la partita di ieri ha avuto anche un altro grande protagonista, seppur fuori dal campo. Secondo quanto riportato da "Vivo Gubbio", in tribuna è stato avvistato Davide Mignemi, ex direttore sportivo del club, nome fortemente legato al recente passato rossoblù. Un’apparizione che alimenta le voci di un suo possibile ritorno, diventate sempre più insistenti dopo l’addio ufficiale di Alessandro Degli Esposti.
Mignemi, che nella stagione appena conclusa ha ricoperto il ruolo di DS prima a Siracusa e poi a Campobasso (dove ha ritrovato Piero Braglia, suo alleato nella straordinaria stagione eugubina), è ancora oggi molto legato alla piazza. Durante la sua gestione, il Gubbio ha vissuto tre stagioni ai vertici della Serie C, costruendo una squadra solida, identitaria e soprattutto redditizia.
Tra le operazioni più felici condotte da Mignemi c’è quella che ha portato in rossoblù Alessandro Arena, oggi protagonista nella storica promozione in Serie A del Pisa di Filippo Inzaghi. Plusvalenze, giovani lanciati, una rete di scouting ben radicata e la capacità di puntare su profili in crescita: questo il biglietto da visita del dirigente siciliano. Il suo ritorno appare oggi la soluzione più logica per ripartire con idee chiare e in anticipo, senza ripetere gli errori della scorsa estate.
Proprio la scorsa stagione deve rappresentare un monito. Il Gubbio 2024/25 è nato nelle ultime ore di mercato, senza una reale programmazione estiva. Dopo l’avvio balbettante e l’esonero di Roberto Taurino, è arrivato Gaetano Fontana, che ha restituito identità e grinta alla squadra. Con il tecnico calabrese in panchina, il Gubbio ha ritrovato gioco e risultati, conquistando una salvezza tranquilla e mostrando sprazzi di bel calcio. Una base importante su cui costruire, ma serve continuità.
Fontana ha dimostrato di poter essere l’uomo giusto per la rinascita, ma dovrà essere messo nelle condizioni di lavorare con un organico competitivo, costruito con criterio. E questo passa inevitabilmente dalla scelta del direttore sportivo, il primo vero nodo da sciogliere per la società eugubina.
Sarà un’estate calda anche sul fronte mercato. Diversi giocatori torneranno ai club d’appartenenza dopo la fine del prestito, mentre altri sono finiti nel mirino di società importanti. Su tutti Francesco Corsinelli, esterno tuttofare e uomo ovunque del Gubbio versione 2024-25: per lui si parla di un forte interesse dalla Serie B. Il club dovrà valutare con attenzione ogni movimento, cercando di monetizzare senza smantellare eccessivamente l’ossatura costruita. Allo stesso tempo, la linea verde della Primavera può diventare una risorsa preziosa: giovani motivati, cresciuti nel DNA rossoblù, pronti a mettersi in gioco. Serve coraggio e visione, ma il terreno è fertile.