Questa mattina, mercoledì 21 agosto, il centro storico di Gubbio si è svegliato con un episodio eloquente circa i problemi gestionali che continuano ad affliggere la città: il Corso Garibaldi, che avrebbe dovuto essere già aperto al traffico alle 9 del mattino dopo la chiusura serale, è rimasto bloccato a causa di una dimenticanza da parte del personale addetto alla riapertura. Un errore apparentemente banale, ma che mette in luce questioni più profonde riguardanti la gestione della città e il modo in cui l’amministrazione comunale affronta le sfide del turismo e della manutenzione urbana.

L’immagine del Corso Garibaldi sbarrato ben oltre l’orario previsto per la riapertura ha suscitato una prevedibile reazione di ironia e frustrazione tra i cittadini. Molti eugubini, già stanchi delle disfunzioni che caratterizzano la gestione del centro storico, hanno colto l’occasione per criticare l’amministrazione comunale, evidenziando come, nonostante il recente cambio di governo cittadino con l’elezione del sindaco Vittorio Fiorucci, i problemi restino sempre gli stessi.

Questa dimenticanza, per quanto possa sembrare un dettaglio di poco conto, è in realtà indicativa di una mancanza di coordinamento e di attenzione ai dettagli che sono fondamentali per il buon funzionamento di una città turistica come Gubbio. La chiusura e la riapertura delle strade nel centro storico sono operazioni che richiedono una gestione accurata, in quanto influenzano direttamente la vita quotidiana dei cittadini e l’esperienza dei turisti.

Finora nessuna discontinuità rispetto alla precedente amministrazione

L’elezione di Vittorio Fiorucci come sindaco di Gubbio aveva suscitato aspettative di cambiamento, soprattutto dopo 78 anni di governo di sinistra. Tuttavia, episodi come quello di questa mattina suggeriscono che, almeno per ora, non ci sia stata una vera discontinuità rispetto al passato. La gestione della città continua a essere caratterizzata da una mancanza di visione strategica e da una serie di disfunzioni che ne limitano il potenziale turistico e culturale.

Il centro storico di Gubbio, con il suo ricco patrimonio architettonico e culturale, dovrebbe essere uno dei punti di forza della città. Tuttavia, la mancanza di una gestione coordinata e attenta rischia di trasformarlo in una “terra di nessuno”, dove le decisioni amministrative sembrano spesso scollegate dalle reali esigenze del territorio.

Oltre alla questione della riapertura del Corso Garibaldi, un altro episodio che ha suscitato discussioni in città riguarda la manutenzione della strada a Porta Metauro, dove si è proceduto a riparare la carreggiata utilizzando asfalto a freddo. Anche in questo caso, la modalità di intervento ha sollevato critiche, sia per la qualità del lavoro sia per le implicazioni sulla gestione urbana.

Tradizionalmente, la riparazione delle strade richiede una serie di passaggi accurati per garantire la durata e la funzionalità del manto stradale. Dopo aver preparato il fondo, si stende un primo strato di catrame a granulometria grande, seguito dal rialzamento dei tombini per assicurare il corretto deflusso dell’acqua. Il lavoro si conclude con la stesura di uno strato di bitume a grana fine, che livella la strada e previene la formazione di pozze d’acqua.

Il risultato, se eseguito correttamente, dovrebbe essere una strada perfettamente livellata, dove l’acqua scorre nei tombini senza ristagnare. Tuttavia, l’utilizzo di asfalto a freddo a Porta Metauro ha sollevato dubbi sulla qualità e la durabilità dell’intervento.

I problemi gestionali riguardano anche la manutenzione stradale

L’asfalto a freddo, infatti, è generalmente considerato una soluzione temporanea, che potrebbe non garantire la stessa resistenza e stabilità di un intervento eseguito con asfalto caldo. Nel caso di precipitazioni importanti, come non è insolito di questi tempi, il manto stradale si sfalderebbe con estrema facilità.

Gubbio si presenta come una delle città umbre più ricche di storia e cultura, con un centro storico unico al mondo. Tuttavia, episodi come la mancata riapertura del Corso Garibaldi e la gestione della manutenzione stradale a Porta Metauro mettono in evidenza le contraddizioni di una città che, pur aspirando a essere un punto di riferimento turistico, continua a scontrarsi con problemi gestionali che ne compromettono l’immagine e la funzionalità.

La chiusura serale del Corso Garibaldi, pensata per favorire un’esperienza più piacevole e sicura per turisti e residenti, si scontra con la realtà di una gestione disorganizzata che rischia di vanificare i già pochi sforzi compiuti.

Questi episodi sottolineano la necessità di una visione strategica per la gestione del centro storico di Gubbio. Una visione che stenta a emergere dall’attuale amministrazione Fiorucci.

La chiusura e la riapertura delle strade, la manutenzione delle infrastrutture e la cura del patrimonio storico e culturale sono aspetti fondamentali per garantire il successo di qualsiasi destinazione turistica.

Nonostante le aspettative di cambiamento suscitate dall’elezione del sindaco Vittorio Fiorucci, sembra che i problemi di gestione urbana siano rimasti gli stessi di prima, con il rischio di compromettere il potenziale turistico e culturale di Gubbio.