Colpo di scena nella gestione degli ascensori pubblici di Gubbio, con un provvedimento che rischia di aprire un nuovo fronte di polemiche e contenziosi legali. L’amministratore unico della Gubbio Cultura Multiservizi Srl, Paolo Rocchi, ha inviato nei giorni scorsi una Pec di licenziamento a due degli addetti al servizio di via Baldassini e via XX Settembre. La comunicazione, arrivata senza preavviso, fissa la cessazione del rapporto di collaborazione al 27 ottobre 2025.
I due lavoratori, entrambi con partita Iva, erano in servizio dal 2017. Una lunga esperienza, segnata però da trasformazioni contrattuali che hanno attirato l’attenzione degli organi di vigilanza.
Il caso non nasce all’improvviso. Nei mesi scorsi l’Ispettorato del Lavoro di Perugia aveva condotto un’ispezione, producendo un verbale con rilievi significativi sulla gestione del personale. Secondo indiscrezioni, sarebbero emerse irregolarità tali da rendere instabile la posizione dei due addetti.
Il loro futuro, ora, sembra destinato a passare per i tribunali. I lavoratori hanno già annunciato l’intenzione di intraprendere azioni legali contro la società in house, seguendo le orme del terzo addetto agli ascensori che, sollevato dall’incarico nel marzo scorso, si era rivolto al giudice.
Il licenziamento non è passato inosservato anche per la tempistica. La decisione arriva infatti a ridosso della Mostra del tartufo bianco, una delle manifestazioni di punta per la città eugubina, che richiama migliaia di visitatori.
In questi giorni, gli ascensori che collegano il centro storico rappresentano un servizio essenziale per turisti e cittadini. La domanda che molti si pongono è se il Comune e la Multiservizi abbiano già predisposto un piano di sostituzione del personale e con quali modalità.
“Il rischio è che il servizio venga affidato ad altri senza la necessaria esperienza o senza le certificazioni previste”, mormorano tra i corridoi comunali.
Il Comune di Gubbio e la sua società in house sembrano avere idee chiare, anche se ancora non rese pubbliche. Da più parti ci si chiede se l’obiettivo sia quello di internalizzare il servizio con personale dipendente o se, al contrario, si voglia procedere con affidamenti esterni diretti, senza gara pubblica.
La vicenda è resa ancora più complessa dal fatto che la gestione degli ascensori pubblici era già stata oggetto di numerose polemiche nel corso degli anni, con il tema del personale sempre al centro delle critiche.
Sul caso pesano anche le prese di posizione politiche. L’attuale assessore alle Finanze Filippo Farneti, che in passato – da consigliere di minoranza – aveva denunciato ripetutamente le anomalie della Multiservizi, ora si trova in una posizione delicata.
Il sindaco Vittorio Fiorucci, dal canto suo, mantiene per il momento un profilo basso. Ma la sensazione è che una linea di azione sia già stata tracciata, seppur lontano dai riflettori.
“Abbiamo ereditato una situazione complicata e stiamo lavorando per riportare ordine e trasparenza nella gestione dei servizi pubblici”, ha fatto sapere in maniera ufficiosa un esponente della giunta.
Intanto, le indiscrezioni si rincorrono. Secondo fonti ben informate, l’attuale amministratore unico Paolo Rocchi sarebbe vicino alla fine del suo mandato. In città si parla con insistenza di un possibile subentro di Alessandro Brunetti, figura già nota per aver ricoperto lo stesso incarico nel 2016 su nomina dell’allora sindaco Filippo Mario Stirati.
Brunetti, attualmente in servizio presso la Casa di Riposo Mosca, si è reso protagonista di un cambio di schieramento politico: dal centrosinistra si è spostato lo scorso anno verso la destra, aderendo alla lista Gubbio Civica. Proprio questa formazione rivendica da mesi l’incarico per Brunetti, come riconoscimento politico e come segnale di discontinuità.
La questione, però, resta intricata. Il licenziamento di due addetti su tre – con il terzo rimasto in servizio perché dipendente diretto della Multiservizi – apre scenari complessi.
Chi garantirà il servizio nei prossimi mesi? Saranno rispettati i requisiti di legge? E soprattutto: l’operazione è davvero finalizzata a migliorare la qualità e l’efficienza del servizio, oppure nasconde logiche di gestione politica e di spartizione di ruoli?
Il licenziamento dei due addetti agli ascensori pubblici segna un nuovo capitolo turbolento nella storia della Gubbio Cultura Multiservizi, società che da anni vive tra equilibri precari, ispezioni e contestazioni.
Se da una parte l’azienda rivendica la necessità di regolarizzare la gestione del personale alla luce dei rilievi ispettivi, dall’altra i lavoratori e una parte dell’opinione pubblica leggono la vicenda come l’ennesimo segnale di una mala gestio mai del tutto risolta.