Un cantiere che pulsa di storia, memoria e futuro. È questo lo scenario che si sta delineando a Gubbio, in Piazza Quaranta Martiri, dove i lavori di riqualificazione procedono con determinazione. Il Comune ha aggiornato la cittadinanza attraverso una nota pubblicata sul profilo Instagram istituzionale: le opere proseguono a buon ritmo sia nei pressi dell’abside della chiesa di San Francesco che lungo via Cavour, con l’obiettivo di restituire alla città uno dei suoi luoghi simbolo, entro tempi compatibili con gli eventi della tradizione eugubina.
Nella zona della chiesa di San Francesco, l’intervento è ormai in fase conclusiva: resta da ultimare soltanto la fascia di chiusura, dopodiché, una volta ottenuto il via libera del direttore dei lavori, sarà possibile riaprire via della Repubblica alla viabilità veicolare, permettendo così una nuova e più fluida uscita dal centro storico.
In via Cavour, sono in atto scavi fondamentali per la sistemazione delle reti tecnologiche. Terminata questa fase, si procederà con la gettata in cemento, base su cui sarà posata la nuova pavimentazione in pietra, selezionata con cura per rispettare il contesto storico e architettonico della zona. L’obiettivo – come specificato nella nota del Comune – è concludere questi lavori prima della Pasqua, consentendo così lo svolgimento della tradizionale processione del Venerdì Santo, evento particolarmente sentito dalla comunità. Tuttavia, eventuali variazioni climatiche potrebbero alterare il cronoprogramma.
Oltre agli interventi su via Cavour e sulla zona della chiesa di San Francesco, il progetto prevede anche il restauro del giardino centrale della piazza, un’oasi verde di raccoglimento e riflessione incastonata tra le pietre della storia. Il nuovo volto di Piazza Quaranta Martiri sarà dunque frutto di un restauro attento, rispettoso delle architetture e delle simbologie presenti, capace di unire esigenze contemporanee di fruizione urbana con la conservazione dell’identità storica del luogo.
Piazza Quaranta Martiri non è soltanto un luogo centrale della vita quotidiana eugubina. È, prima di tutto, un luogo della memoria. La piazza è infatti intitolata ai quaranta cittadini eugubini trucidati dalle truppe naziste il 22 giugno 1944, in uno degli episodi più dolorosi della Seconda Guerra Mondiale per la città. A seguito dell’eccidio, i corpi delle vittime vennero inizialmente sepolti in una fossa comune. La notte successiva, furono riesumati e traslati in una sepoltura più profonda e ordinata, per poi essere nuovamente spostati nel mese di ottobre in loculi provvisori realizzati nei pressi del luogo della strage.
Quel dolore collettivo si trasformò in partecipazione e memoria attiva: nacque così il Comitato “Pro Quaranta Martiri”, con il duplice obiettivo di realizzare un monumento commemorativo e garantire assistenza alle famiglie delle vittime. Grazie a una raccolta fondi popolare, nel 1947 iniziarono i lavori per la costruzione del Mausoleo.
Progettato dall’architetto Pietro Frenguelli, il Mausoleo dei Quaranta Martiri venne inaugurato nel 1949, nel quinto anniversario dell’eccidio. Realizzato in “pietra di Cagli”, l’edificio si caratterizza per uno stile sobrio, austero, perfettamente in linea con la gravità del messaggio che custodisce. La facciata principale presenta tre alti archi a tutto sesto, con aperture inferiori che introducono al cuore dell’edificio.
All’interno, l’ambiente a navata unica è scandito da archi ogivali e coperto da una struttura lignea con pianelle. Il pavimento in marmo levigato avorio ospita un altare in pietra su una pedana rialzata. Le tombe dei martiri sono disposte lungo le pareti laterali e di fondo: lastre in marmo, contornate di pietra lavorata a bocciarda, accolgono i nomi e la memoria delle vittime.
L’architettura del Mausoleo dialoga con i principali edifici religiosi di Gubbio – dalla Cattedrale alle chiese di San Domenico, Sant’Agostino e San Pietro – in un continuum storico e simbolico che restituisce dignità e solennità al luogo del martirio.