La politica, si sa, conosce percorsi tortuosi e sorprendenti. E anche a Gubbio, città dalla storia nobile e dalla politica sempre vivace, certi movimenti fanno discutere. È il caso dell’ingresso dell’assessore alla Cultura e al Turismo Paola Salciarini nell’associazione Gubbio Civica, salutato con toni entusiastici dai vertici del gruppo civico, ma accolto con un misto di stupore, perplessità e qualche ironia da più parti.
Non si tratta di una semplice adesione formale: la mossa ha infatti un peso simbolico e strategico che potrebbe incidere sugli equilibri interni alla maggioranza che sostiene il sindaco Vittorio Fiorucci, e potrebbe lasciare qualche segno nelle relazioni tra le forze che ne fanno parte.
Funzionaria di banca, già vicina al Movimento 5 Stelle, Paola Salciarini era stata indicata dagli ex grillini come potenziale assessore e addirittura come possibile candidata sindaca quando il M5S correva da solo, prima della tornata elettorale che ha visto la vittoria del centrodestra dopo ben 78 anni di amministrazioni progressiste a Gubbio.
Invece, Salciarini ha scelto un altro percorso: ha deciso di seguire Fiorucci, accettando di entrare in Giunta con deleghe importanti – Cultura e Turismo, settori considerati cruciali per lo sviluppo della città.
Proprio questa nomina aveva suscitato malumori iniziali. Secondo voci provenienti da ambienti interni alla maggioranza, Gubbio Civica – la costola locale del movimento civico regionale che fa capo a Nilo Arcudi, figura di riferimento del centrodestra umbro – non aveva accolto favorevolmente la scelta di inserire in giunta un’assessora proveniente dal M5S, considerata estranea alla linea civica del gruppo.
“C’erano stati veti e qualche distinguo, soprattutto sul profilo amministrativo e sulla disponibilità effettiva a seguire una delega così delicata”, si sussurra nei corridoi del Palazzo.
Non è un mistero, infatti, che Paola Salciarini abbia mantenuto parallelamente gli impegni lavorativi presso l’istituto bancario, dedicando all’incarico in Comune solo il tempo rimanente, aspetto che ha fatto storcere il naso a chi ritiene Cultura e Turismo settori strategici che necessitano di dedizione piena.
Nonostante i trascorsi, Gubbio Civica ha ufficializzato con entusiasmo l’ingresso dell’assessora tra le proprie file, salutandola come una risorsa di valore e sottolineando il suo impegno per la città. La notizia ha suscitato reazioni diverse nel panorama politico eugubino.
“Un benvenuto caloroso a Paola Salciarini, il suo contributo rafforzerà il nostro progetto per una Gubbio viva, dinamica, inclusiva”, recita la nota dell’associazione.
Ma al di là della forma, l’operazione ha fatto alzare più di un sopracciglio, soprattutto tra chi conosce bene i meccanismi interni della coalizione. In ambienti di maggioranza c’è chi si chiede se non si tratti di una scelta dettata da equilibri che vanno ben oltre i confini locali, con l’obiettivo di consolidare legami politici in vista di futuri appuntamenti elettorali regionali.
Il percorso dell’assessora colpisce anche per la sua evoluzione politica. Dall’essere una delle figure più vicine al Movimento 5 Stelle e alla sua proposta originaria per Gubbio, Paola Salciarini ha abbracciato una visione civica in chiave centrodestra, culminata con l’adesione a un gruppo direttamente legato – per ispirazione e contatti – a una delle anime più influenti della destra umbra.
“Non è semplice spiegare tutte queste manovre”, si sussurra con un sorriso amaro nei corridoi della politica locale. “Ma forse la logica non è il metro con cui leggere certi movimenti”.
Nessuna polemica ufficiale, nessuna dichiarazione pubblica al vetriolo. Ma il silenzio di alcuni consiglieri e l’assenza di prese di posizione da parte dei partiti alleati sono segnali da non trascurare. C’è chi, anche tra gli stessi sostenitori del sindaco, teme che questa “migrazione politica” possa produrre tensioni e distinguo che indeboliscono il fronte comune.
“Tutti zitti, ma non tutti contenti”, ha osservato con ironia un esponente dell’opposizione. “Un cambio di casacca così eclatante, in un settore chiave come la Cultura, non passa inosservato”.
Al centro di questa vicenda resta però la sostanza dell’incarico. Cultura e Turismo sono assi portanti per l’identità e lo sviluppo economico di Gubbio, e l’efficacia dell’azione amministrativa in questo campo resta il vero banco di prova.
“La città ha bisogno di idee, visione, continuità. Non solo di manovre politiche”, ha sottolineato un operatore culturale locale. “Chi assume un incarico così importante deve avere il tempo e l’energia per stare dentro le dinamiche della città, ogni giorno.”
Sarà interessante vedere se questa mossa porterà a un rafforzamento dell’asse civico all’interno della maggioranza, o se invece scoperchierà tensioni latenti tra le anime della coalizione. Gubbio Civica guadagna un nome in più, ma si espone anche a critiche per un’adesione che, fino a poco tempo fa, non sembrava neanche contemplabile.
In ogni caso, l’ingresso di Paola Salciarini nel gruppo civico pone una domanda sul tavolo: qual è oggi il senso di appartenenza politica a Gubbio? E quanto pesano coerenza e chiarezza in un quadro che cambia rapidamente e in modo spesso poco leggibile per i cittadini?
A pochi mesi dall’entrata in pieno regime della nuova programmazione culturale e turistica per il 2025–2027, la città guarda ai contenuti. Gli eventi, i progetti, le risorse da attrarre, la capacità di fare rete: è su questi temi che l’assessora sarà giudicata, al di là delle tessere e delle adesioni.
“Alla fine conteranno solo i risultati”, dice un cittadino in piazza. “Ma certo, sarebbe bello capire da che parte sta chi ci governa.”