Gubbio, la magia del Natale nelle damigiane in vetro di Monia Pierini

In vista del Natale un messaggio di resilienza e speranza prende forma nelle mani dell'eugubina Monia Pierini. Educatrice professionale per vocazione, artista per passione, Monia ha trovato un modo tangibile per unire i suoi due mondi: trasformare vecchie damigiane abbandonate in opere d'arte cariche di significato. Il principio guida è potente: "Abbracciare la vita con audacia", riconoscendo che anche le situazioni negative possono generare nuove opportunità. 

La metafora del vetro

L'idea e la volontà è nata qualche anno fa, da una damigiana di famiglia ritrovata per caso in garage, un oggetto che portava con sé ricordi e valore affettivo. Monia ha deciso di restaurarla, vedendo nella trasparenza del vetro una potente metafora della vita stessa. Il progetto è diventato presto un prolungamento del suo lavoro di educatrice. "Affronto quotidianamente situazioni difficili con persone che hanno perso la speranza", spiega Monia in Esclusiva a Tag24Umbria. "Queste damigiane sono un modo per dire loro che c'è sempre una seconda possibilità, che la bellezza può rinascere anche da ciò che sembra destinato a finire".

Dettagli che raccontano una storia e non solo...

Ogni damigiana è un microcosmo di simboli. All'interno, Monia inserisce solitamente rose finte, ognuna con il suo colore e il suo significato (amore, amicizia, purezza), insieme a sassi d'argilla e luci scintillanti, per infondere calore e positività. Il processo creativo è interamente manuale e meticoloso. L'esterno è rifinito con colla a caldo e corda di canapa, mentre i tappi vengono personalizzati con fantasia. La decorazione pittorica segue passaggi precisi: disegno, contorno con colori a piombo indelebili e sfumature permanenti. È un lavoro di pazienza che richiede tempo, ma che sta già regalando grandi soddisfazioni, attirando l'attenzione di molti. In questo periodo invece, si concentra sulla Natività, quindi dentro a ciascuna damigiana inserisce i personaggi del Presepe assieme a diverse luci colorate internamente o esternamente, anche a seconda delle richieste. A Gubbio almeno per il momento, è lei a mantenere l'esclusiva di queste bellissime realizzazioni: “In base alle mie idee o di chi mi richiede l'opera, completo con diverse caratteristiche. E' un lavoro artigianale che richiede pazienza e tempo. E' una passione che però mi regala soddisfazione”.

Monia ovviamente non si ferma qui. L'interesse crescente ha portato nuovi stimoli, con l'artista che sperimenta nuove idee con temi differenti, grazie pure a chi sta apprezzando la sua passione. L'artista eugubina continua quindi il suo percorso, dimostrando che l'arte può essere uno strumento potente per ispirare e portare luce anche negli angoli più bui. E soprattutto a Natale... non c'è messaggio più bello. 

Presepi e Natività in damigiane in vetro

I presepi e la Natività dentro damigiane di vetro hanno origine principalmente a Napoli, in particolare a San Gregorio Armeno, che è celebre in tutto il mondo per le sue botteghe di presepi artigianali. Anche se non tutti i presepi di San Gregorio Armeno sono in damigiane, la tradizione di incastonare miniature e pastori all'interno di campane di vetro risale all'inizio del XIX secolo. La città partenopea in tal senso come detto, è la regina dei presepi e la sua comparsa è datata già nel XIV secolo, per poi imporsi come uno degli elementi più caratteristici e identitari della cultura cittadina. La tradizione del presepe persiste luminosa nella Napoli contemporanea, pur non eguagliando lo splendore del periodo borbonico. La Natività di Gesù non è celebrata solo nelle chiese e nelle abitazioni private, ma trova spazio anche in importanti istituzioni culturali, che custodiscono esemplari storici di inestimabile valore artistico. Tra questi spiccano, ad esempio, il celebre presepe Cuciniello al Museo della Certosa di San Martino e quello del Banco di Napoli esposto nelle sale di Palazzo Reale.