25 Mar, 2025 - 20:00

Gubbio, Irpef: proposto l’innalzamento della fascia di esenzione

Gubbio, Irpef: proposto l’innalzamento della fascia di esenzione

La Giunta comunale di Gubbio, su proposta dell'assessore al Bilancio, Patrimonio e Controllo di gestione Filippo Farneti, ha approvato una variazione dell'addizionale comunale IRPEF. La misura è stata discussa oggi in Prima Commissione e successivamente sarà portata in Consiglio Comunale nella prossima seduta, fissata per martedì 1 aprile.

Irpef, Gubbio verso l’innalzamento della fascia di esenzione: i dettagli

La proposta prevede l'innalzamento della fascia di esenzione dell'IRPEF comunale, che passerebbe da 12.000 a 15.000 euro. Si tratta di una decisione mirata a tutelare i redditi più bassi in un periodo di incertezza economica. “In un momento in cui da più parti si discute di incrementi della pressione fiscale, il Comune di Gubbio - spiega l'assessore Farneti - sceglie la strada opposta con una proposta chiara e concreta. L'aumento della fascia di esenzione rappresenta un passo significativo verso una maggiore equità fiscale e un aiuto concreto per chi ne ha più bisogno”.

L'adeguamento della soglia di esenzione ha l'obiettivo di ridurre l'impatto fiscale sulle fasce di reddito più deboli, garantendo maggiore respiro alle famiglie eugubine in difficoltà. Inoltre, la proposta si inserisce in un contesto regionale in cui il dibattito sulla riforma dell'IRPEF è acceso, con diversi schieramenti politici che avanzano ipotesi di modifiche alle aliquote e alla struttura dell'imposta.

 

Cos'è l'IRPEF: una panoramica sulla principale imposta italiana

L'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è un'imposta diretta, personale e progressiva, che grava sui redditi prodotti dalle persone fisiche in Italia. L'IRPEF si applica secondo il principio della progressività: ciò significa che l'aliquota cresce all'aumentare del reddito. Attualmente, il sistema prevede quattro scaglioni di reddito, con aliquote che variano dal 23% al 43%.

Chi paga l'IRPEF? 
I soggetti passivi dell'IRPEF sono:

  • Residenti in Italia, per tutti i redditi prodotti in patria e all'estero.
  • Non residenti, limitatamente ai redditi generati nel territorio italiano.

L'imposta si applica su diverse tipologie di reddito, tra cui quelli da lavoro dipendente, autonomo, fondiario e di impresa.

L'IRPEF è stata introdotta nel 1974 e da allora ha subito numerosi cambiamenti. Inizialmente prevedeva ben 32 aliquote, con percentuali comprese tra il 10% e il 72%. Con il passare degli anni, il numero di scaglioni è stato progressivamente ridotto, fino a raggiungere gli attuali quattro.

Negli ultimi anni, il dibattito sulla riforma fiscale ha portato a proposte di revisione dell'IRPEF, con l'ipotesi di ridurre ulteriormente gli scaglioni e introdurre un sistema di tassazione più lineare, che potrebbe avvicinarsi a una flat tax.

Come viene calcolata l'IRPEF: scaglioni e deduzioni

L'IRPEF si calcola applicando le aliquote progressive al reddito imponibile, tenendo conto delle eventuali detrazioni e deduzioni previste dalla normativa vigente.

Gli scaglioni attuali (2024) sono:

  • 23% fino a 28.000 euro
  • 25% da 28.001 a 50.000 euro
  • 35% da 50.001 a 75.000 euro
  • 43% oltre i 75.000 euro

Le detrazioni possono riguardare spese sanitarie, mutui, istruzione e altri costi documentati, permettendo di ridurre l'importo complessivo dell'imposta da versare.

Attualmente, oltre il 95% del gettito IRPEF proviene dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, che subiscono una trattenuta alla fonte. Questo ha generato negli anni un dibattito sulla necessità di una maggiore equità fiscale, che redistribuisca il carico impositivo in modo più omogeneo.

L'aumento della fascia di esenzione proposta a Gubbio si inserisce proprio in questa ottica: garantire un alleggerimento fiscale a chi ha redditi più bassi, senza incidere negativamente sulle casse comunali.


Nel 2023 e 2024 sono state avanzate diverse proposte di revisione dell'IRPEF, con l'obiettivo di rendere il sistema più equo e meno penalizzante per il ceto medio. Le ipotesi più accreditate includono:

  • Riduzione degli scaglioni da quattro a tre, con benefici principalmente per i redditi medio-alti.
  • Introduzione di una flat tax per alcuni settori, come le partite IVA con regimi agevolati.
  • Maggiore attenzione alle detrazioni per le famiglie numerose e per i lavoratori a basso reddito.

 

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Lorenzo Farneti
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