Al “Pietro Barbetti” di Gubbio va in scena una delle peggiori prestazioni stagionali dei rossoblù, battuti con pieno merito da un Guidonia affamato, organizzato e capace di colpire nei momenti chiave della gara. Un passo indietro evidente rispetto a quanto visto contro l’Arezzo nel turno precedente, dove pur nella sconfitta si erano intravisti segnali incoraggianti. Stavolta, invece, è mancato tutto: determinazione, qualità, idee e quella fame che nel calcio spesso fa la differenza.
Le reti di Spavone e Tessiore, entrambe arrivate nella ripresa, hanno sancito il successo dei laziali, più compatti e concreti. Per il Gubbio si tratta della quinta partita consecutiva senza vittorie: tre sconfitte e due pareggi, un trend preoccupante che sta erodendo le certezze costruite nella prima parte del campionato.
A fine gara, mister Domenico Di Carlo non ha nascosto la delusione per la prova dei suoi: “Oggi nei primi dieci minuti la squadra ha fatto quello che doveva fare, poi ci siamo allungati, abbiamo perso tre palloni uno dietro l’altro e abbiamo iniziato ad avere paura. La stessa cosa è successa nel secondo tempo: siamo partiti bene e poi ci siamo smarriti. Dobbiamo lavorare sulla personalità e sulla compattezza, perché gli episodi fanno la differenza. Nel primo tempo il Guidonia ha preso una traversa, noi abbiamo tirato in porta una volta e mezza senza mai essere pericolosi. Il calcio è questo: Minta colpisce la traversa, poi su un rinvio prendiamo una punizione e arriva il gol. Non dovevamo subire il secondo, anche se eravamo sbilanciati. È una sconfitta che deve farci riflettere e che analizzeremo insieme alla squadra”.
Un’analisi lucida, quella del tecnico, che individua nella mancanza di solidità e nel calo mentale le chiavi del crollo. “Loro hanno fatto le giocate migliori delle nostre, soprattutto dalla trequarti in su. Il secondo gol non andava preso: eravamo in quattro contro uno. Dobbiamo migliorare, è una sconfitta che fa male a tutti, ma da qui bisogna ripartire. Sabato ci aspetta un’altra partita e analizzeremo tutto senza fare tragedie. Serve un atteggiamento più frizzante e maggiore incisività. Siamo un po’ troppo poco lucidi, soprattutto nella gestione dopo i primi minuti. Dobbiamo avere più fiducia in noi stessi”.
Sulla capacità della squadra di reagire dopo lo svantaggio, Di Carlo ha voluto precisare: “Ci abbiamo provato, la squadra non ha tirato indietro il piede. Il Guidonia è una squadra organizzata, ma noi abbiamo commesso troppi falli sull’attaccante e abbiamo perso troppi duelli. Non è mancata la reazione, ma prendiamo troppi gol e non riusciamo a fare falli tattici quando servono. Dobbiamo essere più aggressivi e attenti sia nella costruzione che in fase difensiva, magari con qualche uomo in più dietro la linea della palla”.
Il tecnico ha poi commentato la scelta di cambiare assetto tattico in corsa: “I ragazzi hanno le caratteristiche per adattarsi a qualsiasi modulo, ma alla fine le partite le vinci se riesci a portare gli episodi dalla tua parte. Oggi non ci siamo riusciti. Quando non hai la gara in pugno, devi essere bravo a non prendere gol. Djankpata? Ha sbagliato molto tecnicamente, ma resta un ottimo giocatore. L’ho sostituito perché aveva perso troppi palloni, non per mancanza d’impegno”.
E infine, uno sguardo complessivo: “Bisogna giocare meglio e per più tempo. Sono arrabbiato: la squadra deve restare corta, più vicina tra i reparti. Nella fase offensiva ci siamo, ma serve maggiore qualità. Questa prima sconfitta in casa fa male, ma dobbiamo reagire subito e ripartire”.
Sulla stessa linea anche il capitano Signorini, che ha provato a leggere il momento difficile del gruppo: “Non è una questione di tattica o di episodi. È un periodo in cui dobbiamo ritrovare entusiasmo, quello che avevamo prima. Non possiamo nasconderci dietro gli alibi, ma dobbiamo restare tranquilli. È un momento negativo, ci dispiace, ma non bisogna fare drammi: c’è tanta strada davanti e l’unica cosa che possiamo fare è lavorare”.
Il difensore rossoblù ha poi aggiunto: “Oggi, soprattutto nei primi venti minuti, abbiamo approcciato bene, ma ci manca qualcosa. Siamo poco pericolosi e quando rischi di prendere gol poi fai fatica a reagire. L’approccio iniziale è stato giusto, ma nel resto della partita siamo stati poco coraggiosi nel volerla vincere. Ora è il momento di guardare il bicchiere mezzo pieno, unirci e pensare alla prossima gara. Dobbiamo allenarci con serenità e ritrovare fiducia nei nostri mezzi”.
Infine, un messaggio di speranza: “Siamo diventati un po’ timorosi, forse per colpa dei risultati. Ma il campionato è lungo, avevamo iniziato bene e nelle ultime cinque gare ci siamo persi. Dobbiamo ritrovare entusiasmo e temperamento, altrimenti rischiamo di fare un campionato mediocre”.