15 Oct, 2025 - 12:00

Gubbio accoglie la Fiamma Olimpica: ecco la data e come candidarsi a tedoforo

Gubbio accoglie la Fiamma Olimpica: ecco la data e come candidarsi a tedoforo

Un evento storico per una città altrettanto storica. Gubbio, la “città dei Ceri” e delle pietre medievali, sarà una delle tappe ufficiali del viaggio della Fiamma Olimpica dei XXV Giochi Invernali Milano-Cortina 2026. L’ufficialità è arrivata dall’amministrazione comunale, che ha confermato con orgoglio la partecipazione della città umbra a uno degli eventi simbolo dello sport mondiale.

Un viaggio lungo 12.000 km che unirà l’Italia

Il Viaggio della Fiamma Olimpica partirà, come da tradizione, da Olimpia, in Grecia, culla dei Giochi antichi. Dopo l’accensione solenne del fuoco sacro, la torcia attraverserà tutte le regioni italiane in una staffetta che coprirà circa 12.000 chilometri, coinvolgendo oltre 10.000 tedofori di ogni età e provenienza. Un itinerario che attraverserà piazze, borghi e capitali della cultura per arrivare, il 6 febbraio 2026, alla cerimonia d’apertura di Milano-Cortina, dove la Fiamma accenderà il braciere olimpico. Arriverà a Gubbio il 10 dicembre 2025. Per la città dei Ceri, la conferma della tappa rappresenta una notizia di grande rilievo, non solo dal punto di vista sportivo ma anche turistico e culturale.

Candidature aperte per diventare tedofori

In occasione del passaggio a Gubbio, i cittadini avranno la possibilità di seguire il percorso della Fiamma nel centro storico e, per chi lo desidera, di candidarsi per prendere parte alla staffetta come tedoforo. Le candidature sono gestite dalla piattaforma ufficiale di Milano-Cortina 2026, raggiungibile al link dedicato.
La selezione dei partecipanti sarà effettuata esclusivamente dalla Fondazione Milano Cortina, organizzatrice del Viaggio della Fiamma, sulla base dei criteri definiti per rappresentare al meglio i valori olimpici: inclusione, passione, rispetto e spirito di squadra.

Essere tedoforo significa diventare un simbolo vivente del movimento olimpico, un portatore di luce e speranza. Non è un ruolo riservato solo ad atleti o celebrità, ma anche a persone comuni che hanno saputo distinguersi nella loro comunità.

Le parole dell’amministrazione comunale

A commentare la notizia è stata l’assessore allo Sport Carlotta Colaiacovo, che ha sottolineato l’importanza del riconoscimento:

“Siamo orgogliosi del passaggio della Fiamma Olimpica nelle nostre strade e nel centro storico di Gubbio - ha dichiarato - un evento che rappresenta un importante riconoscimento al valore culturale e alla vitalità della nostra comunità. Invitiamo tutti i cittadini interessati a candidarsi come tedofori e comunque a partecipare a questo importante momento: sarà un’occasione unica per entrare idealmente nel grande racconto sportivo dei prossimi Giochi”.

Una tradizione che unisce il mondo

Il viaggio della Fiamma Olimpica non è solo un evento sportivo, ma una cerimonia dal valore simbolico e universale. La torcia viene accesa a Olimpia con uno specchio ustorio, da un’attrice che impersona una sacerdotessa del tempio di Era, e da lì il fuoco viene trasportato attraverso una lunga catena di tedofori fino al Paese ospitante.

Il termine “tedoforo”, derivato dal greco teda (fiaccola), identifica la persona che porta la Fiamma accesa. Un gesto che simboleggia la trasmissione di valori, di passione e di continuità tra passato e presente.

Nel corso della storia moderna, molti atleti leggendari hanno avuto l’onore di accendere il braciere olimpico. Il primo fu Paavo Nurmi, nove volte campione olimpico, che accese il fuoco nello stadio di Helsinki nel 1952. Da allora, il momento dell’accensione è diventato uno degli atti più emozionanti della cerimonia inaugurale.

Tra i tedofori più celebri figurano Michel Platini, protagonista a Albertville nel 1992, Muhammad Ali, che commosse il mondo ad Atlanta nel 1996, e Cathy Freeman, simbolo di riconciliazione e orgoglio aborigeno a Sydney nel 2000.

Ma non sempre sono le stelle dello sport a portare la Fiamma. A volte il gesto è affidato a persone comuni che incarnano ideali di pace e rinascita. È il caso di Yoshinori Sakai, nato a Hiroshima il giorno del bombardamento atomico e scelto come tedoforo finale a Tokyo 1964, o dei due adolescenti franco-anglofoni che simboleggiarono l’unità del Canada a Montréal 1976.

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Lorenzo Farneti
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