Negli ultimi giorni, a Gubbio, il vento dell’incertezza aveva iniziato a soffiare con una certa insistenza. Le voci su un possibile cambio al timone della squadra rossoblù si erano fatte sempre più insistenti, alimentate da una striscia di risultati che non rispecchia le ambizioni iniziali del club. L’ultima vittoria degli eugubini risale infatti al 25 ottobre, quando il Gubbio espugnò Carpi con un netto 3-0 che sembrava poter rappresentare una svolta. Da allora, però, il cammino si è complicato: sei pareggi, cinque dei quali consecutivi, e due sconfitte hanno rallentato la corsa della squadra di mister Domenico Di Carlo, facendo riaffiorare dubbi e interrogativi.
Nonostante il periodo avaro di vittorie, la società rossoblù ha scelto la linea della continuità. Mister Di Carlo resta saldo al comando del Gubbio, con una fiducia rinnovata che va oltre la semplice lettura dei risultati. A incidere sulle valutazioni del club è stato soprattutto il contesto: a partire dalla gara contro il Ravenna, il tecnico ha dovuto fare i conti con una vera e propria emergenza infortuni, che ha limitato rotazioni, soluzioni tattiche e continuità di rendimento.
La sconfitta maturata sabato scorso contro il Pineto, pur pesante sul piano del risultato, ha comunque lasciato intravedere segnali incoraggianti. Il Gubbio ha mostrato trame di gioco più fluide rispetto alle uscite precedenti, seppur insufficienti per ottenere i tre punti. Elementi che hanno convinto la dirigenza a non stravolgere il progetto tecnico, ribadendo la fiducia in Di Carlo e nel lavoro svolto fino a questo momento.
La sosta rappresenta ora un crocevia fondamentale per il futuro del Gubbio. Una pausa che, per gli eugubini, sarà ancora più lunga rispetto alle altre squadre del girone: il club infatti non scenderà in campo nella prima giornata del girone di ritorno, poiché la gara prevista contro il Rimini non verrà disputata a causa dell’esclusione dei romagnoli dal campionato. Un turno di stop forzato che può trasformarsi in un’opportunità preziosa.
Tempo per lavorare, per recuperare gli infortunati e per ricostruire certezze, soprattutto dal punto di vista mentale. Il Gubbio deve ritrovare quella fluidità di manovra e quella “cattiveria” agonistica che nelle ultime settimane sembrano essersi smarrite. Qualche timido segnale si è visto contro il Pineto, ma non abbastanza per parlare di una vera inversione di tendenza. La sosta servirà anche per ricaricare le energie e preparare nel dettaglio il girone di ritorno, con l’obiettivo di tornare competitivi su livelli più consoni al potenziale della rosa.
Un ruolo chiave lo avrà anche il mercato di gennaio. Al netto di giocatori come Spina e Minta, mancano profili capaci di creare superiorità numerica, elementi forti nell’uno contro uno, in grado di accendere la manovra offensiva e rompere gli equilibri. La finestra invernale potrebbe offrire al tecnico laziale quelle pedine funzionali per alzare il tasso qualitativo e imprevedibile della squadra.
La conferma di Di Carlo è stata ponderata anche sotto il profilo economico. Il club ha ancora sotto contratto Gaetano Fontana e un eventuale esonero, seguito dall’ingaggio di un nuovo allenatore, con annesso staff tecnico, sarebbe risultato difficilmente sostenibile. Inoltre, l’ipotesi di un ritorno di Fontana in panchina, circolata negli ultimi giorni, è stata rapidamente archiviata per una diversità di vedute con la proprietà rossoblù.
Il calendario di gennaio non farà sconti. Il Gubbio sarà atteso da una doppia trasferta complicata: prima sul campo della Sambenedettese, poi contro il Perugia, nel derby più sentito dalla tifoseria. Due sfide che diranno molto sulle reali ambizioni dei rossoblù. La classifica, al momento, vede il Gubbio a quota 19 punti, con un margine di quattro lunghezze sulla zona playout e uno svantaggio di quattro punti dalla zona playoff. Distanze ancora ridotte, pronte ad accorciarsi o ad allungarsi rapidamente.