C’è una strada che unisce Oriente e Occidente, fatta di porcellana, arte e mani che modellano la terra come linguaggio universale. È la “strada della ceramica” che, dal 13 al 15 novembre, porterà a Gubbio una delegazione ufficiale proveniente dalla città cinese di Dehua, nella provincia del Fujian. Un incontro che non è soltanto cerimonia istituzionale, ma il segno di una collaborazione culturale destinata a lasciare un’impronta profonda.
La città umbra, che da secoli custodisce la tradizione della ceramica come espressione della propria identità, si prepara così a diventare crocevia di un dialogo artistico tra due mondi lontani, ma sorprendentemente affini per sensibilità e cura del dettaglio. “Da Dehua a Gubbio. La strada della ceramica” è più di un titolo: è una visione di cooperazione, di scambio e di futuro condiviso.
Il momento istituzionale più atteso sarà quello del 14 novembre alle ore 10, quando, nella Sala Consiliare del Comune di Gubbio, si terrà la firma ufficiale del Patto d’amicizia tra Gubbio e Dehua. Una cerimonia che suggellerà un’intesa dedicata alla valorizzazione della porcellana e delle tradizioni ceramiche come patrimonio comune.
Alla firma parteciperanno rappresentanti del governo e dell’ambasciata cinese, artisti e musicisti lirici, in un clima di celebrazione culturale e diplomatica. L’accordo nasce con l’obiettivo di costruire un percorso di collaborazione tra artisti, istituzioni e imprese, promuovendo la reciproca conoscenza e nuove opportunità nel campo dell’arte, dell’artigianato e del turismo culturale.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle 17, è in programma un convegno dedicato alle tecniche della ceramica, occasione di confronto tra esperti italiani e cinesi su metodi, materiali e innovazioni del settore.
Alle 18.30 si aprirà poi il momento più atteso dal pubblico: l’inaugurazione della mostra “Da Dehua a Gubbio. La strada della ceramica”, ospitata negli spazi della Fondazione Perugia, sotto le Logge dei Tiratori, accanto all’esposizione “Francesco e frate lupo”. L’ingresso sarà gratuito.
L’esposizione, curata da Cesare Coppari ed Ettore Sannipoli, rappresenta il cuore artistico del progetto: per la prima volta riunisce tredici ceramisti eugubini e altrettanti artisti cinesi, con una selezione di circa trenta opere in porcellana bianca di Dehua, appena arrivate in Umbria, affiancate da creazioni realizzate dagli artigiani locali. Un dialogo silenzioso ma eloquente tra estetiche, tecniche e filosofie artistiche diverse.
La mostra resterà visitabile fino al 31 gennaio 2026, per poi intraprendere un percorso itinerante lungo la Strada della Ceramica, toccando cinque comuni italiani e concludendo il proprio viaggio a Faenza, in occasione di “Argillà”, il grande evento internazionale dedicato all’arte ceramica.
“Questo progetto è il risultato di un lavoro istituzionale intenso e condiviso - spiega l’assessore Micaela Parlagreco - e ci ha permesso di riunire quasi tutti gli artisti ceramisti di Gubbio in un’unica, grande iniziativa. La collaborazione con Dehua rappresenta un ponte tra culture diverse, ma unite dalla stessa passione per la ceramica e l’arte del fare. Il nostro impegno è quello di dare continuità a questo dialogo, che ha già suscitato grande interesse anche tra le aziende e i partner privati”.
Durante la permanenza della delegazione cinese, Gubbio ospiterà anche eventi collaterali di carattere enogastronomico e un concerto lirico al Teatro Comunale, in programma la sera del 14 novembre su iniziativa dell’Ambasciata cinese.
“Questo progetto di prestigio internazionale – aggiunge Parlagreco – si inserisce in un'attività più ampia del mio assessorato che vuole coniugare capacità occupazionale, rilancio del brand ceramica eugubina e anche formazione. Accanto al lavoro sul settore manifatturiero sartoriale stiamo muovendoci anche in questo ambito, quindi ceramica, formazione professionale e replacement aziendale. Questo progetto, ne sono certa, contribuirà a dare risalto a livello internazionale e anche europeo alla richiesta della candidatura di Gubbio tra le città della Strada della ceramica in Europa”.