01 Oct, 2025 - 18:00

Gubbio Cultura e Multiservizi: il Consiglio comunale approva il bilancio 2024. Tra ricapitalizzazione e liquidazione, quale futuro per la società?

Gubbio Cultura e Multiservizi: il Consiglio comunale approva il bilancio 2024. Tra ricapitalizzazione e liquidazione, quale futuro per la società?

Il Consiglio comunale di Gubbio ha approvato a maggioranza, con 15 voti favorevoli e nessun contrario, il bilancio 2024 della società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl. Una votazione che arriva dopo settimane di tensioni politiche e che, pur certificando i dati contabili, non chiarisce del tutto il destino della società in house, interamente di proprietà del Comune.

Il bilancio evidenzia una perdita di 172 mila euro, dovuta principalmente al calo dei ricavi della Farmacia comunale e del Museo civico di Palazzo dei Consoli. A questa si aggiunge un patrimonio netto negativo per 180 mila euro e perdite residue risalenti al 2020 pari a 65.600 euro. Un quadro complesso, che apre la strada a due possibili scenari: la ricapitalizzazione o la messa in liquidazione della società.

Farneti: “Servizi e posti di lavoro saranno mantenuti”

In aula è stato l’assessore al Bilancio Filippo Farneti a delineare l’orientamento dell’Amministrazione comunale:

Manterremo i servizi e l’occupazione, la Farmacia comunale non sarà venduta. Esiste un divieto di soccorso finanziario da parte del Comune, ma non assoluto: ci sono deroghe che possono essere valutate. Oggi approviamo il bilancio della Gubbio Cultura, ma la decisione sul futuro arriverà successivamente.”

Farneti ha inoltre ricordato le criticità evidenziate dall’Ispettorato del Lavoro, che ha sanzionato la società con un verbale da 6 mila euro per tre posizioni lavorative considerate irregolari. Nel 2024, la Farmacia comunale ha chiuso in perdita, mentre l’unica nota positiva è arrivata dal Digipass, risultato in utile.

Il dibattito politico: tra responsabilità e accuse

La votazione del bilancio ha dato spazio a un acceso confronto politico. La consigliera Nancy Latini ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione rapida:

La Gubbio Cultura non si regge sulle proprie gambe. Abbiamo il dovere di tutelare le posizioni lavorative e di arrivare a soluzioni rapide e concrete.”

Ancora più duro l’intervento del consigliere Rocco Girlanda, che ha puntato il dito contro l’attuale Amministrazione:

“In un anno e mezzo non è stato fatto nulla per la Gubbio Cultura. La responsabilità di questo bilancio in perdita è solo di chi governa oggi. Sento forte la responsabilità verso le famiglie che dipendono da questa società: la città non può arrivare a una crisi anche in questo senso. C’è solo da vergognarsi di essere arrivati a questo punto, ma il futuro delle famiglie è più importante.”

Dello stesso tono critico il consigliere Leonardo Nafissi, che ha parlato di situazione “complicata e confusa”, lamentando l’assenza di un orientamento chiaro da parte della giunta.

Le posizioni della maggioranza

Pur in un clima di tensioni e divergenze interne, la maggioranza è riuscita comunque a garantire i voti necessari per l’approvazione del bilancio.Il consigliere Robert Satiri ha ribadito la linea tracciata da Farneti:

“La tutela del personale e dei servizi sarà garantita. Non abbandoniamo i lavoratori, né le famiglie che dipendono da Gubbio Cultura.”

A confermare il voto favorevole sono intervenuti anche la consigliera Sara Rinaldini per Fratelli d’Italia e il consigliere Riccardo Ciliegi per Forza Italia, evidenziando una convergenza che ha permesso di superare l’impasse politica.

Una società in difficoltà strutturale

La vicenda della Gubbio Cultura e Multiservizi non è nuova. Fin dalla sua istituzione, la società è stata al centro di polemiche politiche e di discussioni sulla sostenibilità economica. Creata per gestire servizi pubblici come musei, farmacie, ascensori e attività culturali, negli anni ha spesso registrato bilanci negativi.

Oggi la situazione appare più critica che mai: l’intero capitale sociale è stato eroso dall’indebitamento e il patrimonio netto è in rosso.

Liquidazione o ricapitalizzazione?

Le opzioni sul tavolo sono due e entrambe presentano rischi e opportunità.

  • Ricapitalizzazione: significherebbe un impegno economico diretto del Comune per ripianare le perdite e rilanciare la società. Una scelta che potrebbe garantire continuità e salvaguardia dei posti di lavoro, ma che richiederebbe risorse finanziarie e un piano industriale credibile per evitare nuovi buchi.

  • Liquidazione: comporterebbe lo scioglimento della società e l’affidamento dei servizi a terzi, tramite gare pubbliche. Questo aprirebbe alla possibilità di una gestione più snella e specializzata, ma con il rischio di indebolire il controllo pubblico e creare incertezze per i lavoratori.

Il nodo dei servizi essenziali

Tra i servizi più delicati gestiti dalla Gubbio Cultura vi sono la Farmacia comunale, gli ascensori pubblici e il Museo civico di Palazzo dei Consoli. Rinunciare alla società significherebbe rimettere in discussione la gestione di questi servizi, che hanno un forte impatto sulla vita quotidiana dei cittadini e sull’immagine turistica della città.

Non a caso, l’assessore Farneti ha ribadito che “la Farmacia comunale non sarà venduta”, a testimonianza della volontà di mantenere un presidio sanitario importante per la comunità.

Un futuro ancora incerto

La discussione in Consiglio non ha sciolto i nodi di fondo: la decisione definitiva sul futuro della società è rimandata. La maggioranza parla di un atto di responsabilità, ma le opposizioni accusano l’Amministrazione di mancanza di coraggio e di visione.

Il destino della Gubbio Cultura e Multiservizi resta quindi sospeso tra le due opzioni. Da un lato la volontà di non disperdere un patrimonio di competenze e servizi, dall’altro la necessità di affrontare una crisi economica strutturale che non può più essere ignorata.

Una scelta che segnerà la città

La vicenda della Gubbio Cultura e Multiservizi non riguarda solo i bilanci o i tecnicismi contabili: riguarda il modello di gestione dei servizi pubblici della città eugubina, la tutela dell’occupazione e la capacità politica di affrontare una crisi che dura ormai da anni.

Le prossime settimane saranno decisive per capire quale strada intenderà seguire l’Amministrazione Fiorucci. Nel frattempo resta l’appello di Rocco Girlanda: “Il futuro delle famiglie è più importante di tutto il resto.”

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Mario Farneti
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