01 Oct, 2025 - 21:00

Gubbio Cultura e Multiservizi: Città Futura attacca, “maggioranza in difficoltà”. È davvero crisi politica?

Gubbio Cultura e Multiservizi: Città Futura attacca, “maggioranza in difficoltà”. È davvero crisi politica?

Il Consiglio comunale di Gubbio del 30 settembre 2025 ha lasciato in eredità una lunga scia di polemiche e di riflessioni sul futuro della giunta di centrodestra guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci. Sul banco degli imputati la vicenda della partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, società comunale in perdita che da tempo divide maggioranza e opposizione.

La voce più dura si è alzata dal movimento civico Gubbio Città Futura, che in una nota pubblica ha parlato di prime preoccupanti crepe all’interno della maggioranza Fiorucci, confermando quanto già emerso nei giorni scorsi”.

La questione non riguarda soltanto i conti della società partecipata, ma il modo in cui l’Amministrazione ha gestito la votazione del bilancio consolidato e del bilancio della stessa Multiservizi, due atti strettamente collegati e approvati con modalità contestate dalle minoranze.

Le astensioni in Commissione e il voto in Aula

Secondo Città Futura, i segnali di difficoltà erano già emersi nella Prima Commissione consiliare, dove il Presidente del Consiglio comunale Mattia Martinelli e il consigliere Pascolini si erano astenuti sulla votazione del bilancio consolidato.

Un fatto non banale, dal momento che il consolidato è definito come un atto “fondamentale per un’amministrazione, la cui bocciatura comporta addirittura il commissariamento.

In Aula, poi, il gruppo Gubbio Civica, per voce del consigliere Robert Satiri, ha votato il bilancio “per senso di responsabilità”, ma ha al tempo stesso ammesso che “ampie parti della maggioranza sono profondamente insoddisfatte dell’operato della Giunta e della lentezza con cui vengono affrontati i problemi della città”, auspicando un cambio di passo.

La proposta respinta sull’ordine del giorno

Un passaggio particolarmente contestato riguarda la decisione della maggioranza di respingere la proposta di invertire due punti all’ordine del giorno: prima la votazione del bilancio della Gubbio Cultura e Multiservizi, e solo successivamente quella del bilancio consolidato del Comune, che per definizione comprende anche i conti della partecipata.

Una scelta che Città Futura definisce “paradossale” e che, secondo il movimento, dimostra la fragilità interna della coalizione: “Forse la paura era di non veder approvato il bilancio della società partecipata”.

Una società in perdita e sotto indagine

Le preoccupazioni ruotano intorno alla reale sostenibilità della Gubbio Cultura e Multiservizi, il cui bilancio 2024 registra una perdita di 172.000 euro. Non solo:

  • patrimonio netto negativo per 180.000 euro;

  • necessità di ricapitalizzazione o rischio di liquidazione;

  • accertamento dell’Ispettorato del Lavoro su contratti considerati potenzialmente irregolari;

  • un credito di 187.000 euro rivendicato dal Comune ma non supportato da documentazione ufficiale;

  • perdite pregresse, risalenti al 2020, ancora non riassorbite.

Il quadro, insomma, è quello di una società in seria difficoltà, che necessita di decisioni rapide e coraggiose.

Documenti inviati in ritardo e opposizioni sul piede di guerra

Un altro punto critico sottolineato da Città Futura riguarda la gestione dei documenti contabili. Secondo il movimento, i verbali e i bilanci sarebbero stati inviati alle minoranze soltanto il giorno prima del Consiglio comunale, “nonostante fossero pronti da tempo”.

Una pratica che viene bollata come “scorrettezza istituzionale”, in quanto limita il diritto delle opposizioni di analizzare i dati e di esercitare un controllo effettivo. “È una presa in giro verso l’intera città”, attaccano i civici.

Per protesta, diversi gruppi di minoranza – compreso Città Futura – hanno deciso di non partecipare al voto, lasciando alla sola maggioranza la responsabilità dell’approvazione.

Le ombre della sanità: un tema rimasto irrisolto

Il comunicato di Città Futura non si limita al tema della Multiservizi. I civici ricordano infatti di aver presentato un’interpellanza urgente sulla situazione della sanità ospedaliera e territoriale, a quasi un anno di distanza dall’approvazione (dicembre 2024) di un ordine del giorno condiviso per il potenziamento dei servizi sanitari.

Secondo il movimento, quell’atto politico “è rimasto lettera morta”. Da qui le domande rivolte al sindaco e alla Giunta:

  • “Quali azioni sono state attivate in questi dieci mesi per dare seguito agli impegni presi?”

  • “Si intende coinvolgere cittadini e operatori sanitari con un’Assemblea permanente su sanità, welfare e ambiente?”

  • “Sarà attivata la Conferenza dei Sindaci dell’Alto Chiascio per rappresentare le esigenze del territorio?”

  • “Esiste una proposta concreta da presentare alla Regione, che sta definendo il nuovo Piano sanitario regionale?”

Le risposte della Giunta, accusano i civici, sono state vaghe e generiche: “Un approccio assolutamente inadeguato rispetto alla gravità del tema”.

Il rischio di marginalizzazione per Gubbio

Il timore di Città Futura è che Gubbio resti tagliata fuori dai processi decisionali regionali in materia sanitaria. “Chi ha responsabilità istituzionali non può attendere passivamente, ma deve sapere leggere i bisogni del territorio e produrre proposte. Altrimenti il nostro Comune sarà escluso da scelte cruciali per la qualità della vita dei cittadini”.

Tra maggioranza e opposizione: crisi o fisiologica dialettica?

Le dichiarazioni di Città Futura hanno acceso il dibattito politico locale. Se da un lato i civici parlano di “maggioranza confusa, contraddittoria e priva di una visione chiara”, dall’altro osservatori e commentatori sottolineano come non sia corretto parlare di vera e propria crisi politica.

È infatti evidente che all’interno della coalizione esistano diverse sensibilità e che la lista civica che sostiene Fiorucci tenda a sottrarsi alle logiche di partito. Ma finora la maggioranza ha comunque garantito i numeri necessari per approvare gli atti più importanti.

Più che una crisi, dunque, sembrerebbe trattarsi di una dialettica interna a una coalizione variegata, in cui emergono frizioni ma anche responsabilità nel portare avanti le decisioni fondamentali per la città.

Le conclusioni di Città Futura

Il comunicato del movimento civico si chiude con un impegno preciso: “Noi di Gubbio Futura continueremo a vigilare, a stimolare il dibattito e a portare proposte concrete, nell’interesse esclusivo della città e di chi la abita. Chiediamo trasparenza, competenza e coraggio nell’affrontare le sfide che riguardano il futuro della nostra comunità”.

Parole che intendono segnare una linea di demarcazione chiara tra chi governa e chi vigila dall’opposizione, con l’obiettivo dichiarato di non lasciare spazi vuoti né sul piano del controllo democratico né su quello della proposta politica.

Una stagione politica da decifrare

La vicenda della Gubbio Cultura e Multiservizi rappresenta, in definitiva, una cartina di tornasole della situazione politica cittadina:

  • la società partecipata è in evidente sofferenza economica;

  • la maggioranza si divide su come affrontare la crisi, ma trova alla fine la compattezza necessaria;

  • l’opposizione, guidata in questo caso da Città Futura, approfitta delle tensioni per denunciare un vuoto di visione strategica.

Se davvero si tratti di crepe destinate ad allargarsi o semplicemente di normali contrasti fisiologici in un’ampia coalizione, sarà il tempo a dirlo. Intanto, i cittadini assistono con crescente attenzione a uno scontro politico che intreccia numeri di bilancio, futuro occupazionale, scelte amministrative e questioni vitali come la sanità.

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Mario Farneti
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