Il Gubbio inciampa nella trasferta dell’Adriatico e lo fa nel momento meno opportuno. Dopo settimane in crescendo, fatte di prestazioni convincenti e risultati positivi, arriva un brusco stop in casa del Pescara. Una sconfitta per 2-0 che pesa soprattutto per come è maturata: un primo tempo incolore, quasi arrendevole, e un confronto tecnico-tattico che ha visto nettamente prevalere la formazione abruzzese, tra le più quotate a inizio stagione per il salto in Serie B. Ma il discorso playoff resta apertissimo. Serviranno però convinzione, orgoglio e una mentalità diversa.
Il match si è deciso nei primi 45 minuti, e purtroppo per gli uomini di mister Giuseppe Fontana, la resa è stata netta. Il Pescara, partito forte e determinato, ha subito imposto il proprio ritmo e la propria qualità. Il Gubbio, invece, è sceso in campo con un atteggiamento troppo remissivo, quasi timoroso, e senza mai impensierire seriamente la retroguardia biancazzurra. Il 2-0 maturato all’intervallo, reti di Ferraris e Brosco, è parso quasi stretto ai padroni di casa, che nel corso della gara hanno anche colpito ben tre traverse, confermando una netta superiorità tecnica e atletica.
Fontana ha tentato di mantenere equilibrio affidandosi a un assetto prudente, ma contro una squadra ricca di talento come quella di Baldini, questo approccio si è rivelato troppo attendista. E senza la possibilità di ripartire con efficacia, il Gubbio è rimasto schiacciato nella propria metà campo.
Nella ripresa però qualcosa è cambiato. Il tecnico umbro ha inserito forze fresche, affidandosi al talento di Di Massimo e D’Ursi per dare nuova linfa al reparto offensivo. Una mossa che ha dato i suoi frutti, quantomeno a livello di atteggiamento. Il Gubbio ha cominciato a giocare in verticale, ad alzare il baricentro e a cercare con più decisione l’area avversaria. La squadra è apparsa più aggressiva, viva, e finalmente pericolosa.
Proprio dai piedi di D’Ursi e Di Massimo sono nate le azioni più promettenti del secondo tempo. Di Massimo, pur ancora lontano dalla miglior condizione, ha mostrato lampi della sua classe e della sua intelligenza tattica, confermando quanto la sua assenza per tutta la stagione abbia pesato. D’Ursi, con la sua intraprendenza e voglia di incidere, ha dato energia alla manovra offensiva. L’occasione più nitida per riaprire la gara è arrivata nei minuti finali con Corsinelli, che da pochi passi ha calciato incredibilmente alto. Un errore che fotografa in parte la serata storta degli eugubini.
Nonostante la sconfitta, il Gubbio resta in piena corsa per un posto nella griglia playoff. A due giornate dal termine, la classifica del Girone B di Serie C è cortissima: il Pontedera, attualmente decimo, è a quota 45 punti, gli stessi del Gubbio che però scivola all’undicesimo posto per via degli scontri diretti sfavorevoli. Una posizione che, in condizioni normali, non garantirebbe l’accesso agli spareggi promozione. Tuttavia, grazie alla vittoria del Rimini in Coppa Italia Serie C, che libera un posto nei playoff, anche l’undicesimo piazzamento può bastare. Alle spalle però incalza il Perugia, a una sola lunghezza (44), mentre il Carpi, che giocherà in serata contro il fanalino di coda Legnago Salus, potrebbe balzare a quota 46 e scavalcare entrambe. Il margine d’errore, dunque, si è azzerato. Ma tutto è ancora nelle mani del Gubbio. Ora il calendario offre agli umbri due occasioni per riscrivere la storia di questa stagione. Nel prossimo turno, al “Barbetti”, arriverà il Milan Futuro, squadra giovane reduce da due vittorie consecutive. Una gara che il Gubbio deve vincere a tutti i costi. Poi, gran finale al “Mazza” contro la Spal, altra formazione che ha vissuto un campionato complicato e che con ogni probabilità sarà già salva.
Due sfide che, almeno sulla carta, sono alla portata. E soprattutto, ci sarà il ritorno di Marco Spina, assente a Pescara per squalifica. Un rientro pesante per la qualità della manovra offensiva. Con un Di Massimo sempre più vicino alla condizione ottimale, un D’Ursi in crescita e l’estro di Spina, il Gubbio può davvero giocarsi le proprie chance fino all’ultimo secondo. Ma servirà la miglior versione della squadra. Quella vista nella seconda parte della gara contro il Pescara, non certo quella impaurita e impalpabile del primo tempo.