26 Dec, 2025 - 16:00

Gubbio città dei presepi: fede, arte e comunità in un racconto senza tempo

Gubbio città dei presepi: fede, arte e comunità in un racconto senza tempo

A Gubbio il presepe non è solo una tradizione natalizia, ma un linguaggio identitario, un modo per raccontare sé stessi, la propria storia e il proprio legame profondo con San Francesco e il miracolo della Natività. La città, che ogni anno accende l’Albero di Natale più grande del mondo, custodisce e rinnova da decenni alcune delle più suggestive esperienze presepiali dell’Umbria, tra memoria, arte, spiritualità e comunità.

Il Presepe della Vittorina: la memoria di Francesco e del Lupo

Per anni, il Parco della Chiesa della Vittorina è stato il cuore pulsante del Natale eugubino. Dal 1988, grazie all’impegno dell’Associazione culturale “San Francesco e il Lupo”, il parco si trasformava in uno straordinario palcoscenico naturale capace di raccontare il legame profondo tra Gubbio e San Francesco.

Un presepe monumentale, esteso su circa diecimila metri quadrati, con statue a grandezza naturale, abitazioni, scene di vita quotidiana, un laghetto, mulini e la capanna della Natività. Un percorso emozionante, reso unico dalla sua ambientazione: il luogo del primo convento francescano e il teatro dell’incontro tra Francesco e il Lupo.

Il progetto nacque con l’obiettivo di “mettere in risalto la presenza importante di San Francesco a Gubbio”, e nel tempo divenne un appuntamento atteso da visitatori e pellegrini. Dal 2008 il presepe non viene più realizzato a causa della cessazione dell’attività dell’Associazione, ma il suo ricordo rimane vivo nella memoria collettiva, così come l’iniziativa collegata “Dal Presepe all’Albero, una luce si accende”, la suggestiva fiaccolata del 26 dicembre che univa la Vittorina alla Basilica di Sant’Ubaldo, attraversando le luci dell’Albero più grande del mondo e sostenendo progetti di solidarietà per l’UNICEF.

Il presepe di San Martino: l’anima medievale che prende vita

Se la Vittorina raccontava la dimensione francescana, il presepe del quartiere di San Martino restituisce il respiro della Gubbio medievale. Dal 1999, ogni anno dall’8 dicembre al 6 gennaio, le vie, i vicoli e le piazzette della parte alta del quartiere si trasformano in un presepe a cielo aperto con statue a grandezza naturale.

Via Capitano del Popolo, Via Ondedei, Largo Lando, Vicolo Lazzarelli, Via del Loggione diventano scenari autentici di un presepe ambientato nel Trecento, dove archi, portoni, fontane e case in pietra si fondono perfettamente con figure che raccontano mestieri, arti e vita quotidiana della Gubbio medievale.

Un presepe che nasce dalla comunità e vive grazie alla comunità. È infatti realizzato da un comitato spontaneo di residenti, con un ruolo fondamentale delle donne del quartiere, responsabili della realizzazione degli abiti storici, mentre abili artigiani modellano teste e mani in ceramica.

Un’opera corale che non si limita a decorare, ma restituisce identità e appartenenza. “Il presepe di San Martino non è solo una rappresentazione, è un quartiere che si racconta”, dicono gli organizzatori.

Il presepe perenne di Sant’Agostino: arte, tecnica e spiritualità

Un altro gioiello del Natale eugubino è il presepe perenne di Sant’Agostino, nato nel 1977 dall’iniziativa di un gruppo di giovani della parrocchia. Collocato in un ambiente suggestivo accanto al chiostro della chiesa, nacque con l’intento di rendere più grande, viva e partecipata la festa del Natale.

Inizialmente smontato ogni anno dopo le festività, negli anni ’80 si scelse di trasformarlo in un presepe permanente, aperto al pubblico tutto l’anno e rinnovato annualmente. Nel tempo è stato arricchito con tecnologie ed effetti suggestivi: alternanza del giorno e della notte, movimenti delle nuvole, giochi di luce, cascate, paesaggi dinamici.

Ogni anno una nuova impostazione tematica, sempre legata al Mistero dell’Incarnazione. “Un presepe che non si guarda soltanto, ma si vive”, hanno sempre spiegato i volontari. Dal 2003, pur senza il ciclo giorno-notte, mantiene un’atmosfera scenica affascinante e coinvolgente, capace di emozionare generazioni di visitatori.

Tra fede, arte e comunità: il presepe come racconto di Gubbio

A Gubbio il presepe è un patrimonio culturale, artistico e spirituale. È memoria francescana, identità cittadina, gesto comunitario e testimonianza di fede. È tradizione popolare e al tempo stesso spiritualità profonda.

In una città che ogni anno illumina il mondo con l’Albero più grande, il presepe continua a dire che il Natale non è solo luce, ma storia, riflessione, incontro, umanità.

E forse è questo il messaggio più grande che i presepi eugubini custodiscono ancora oggi:“ La Natività non è un ricordo, è una presenza che continua a parlare. Gubbio la accoglie e la racconta, come solo questa città sa fare.”

 

(Immagini: Eugubini nel Mondo)

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Mario Farneti
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