La Gubbio calcistica e sportiva ma anche quella umbra, piange la prematura scomparsa di Corrado Cerafischi. Classe 1948, sammartinaro doc, bandiera e figura storica rossoblù, ci ha lasciato improvvisamente per un malore che lo ha colpito alle prime ore di questa mattina. Punto di riferimento per tante generazioni, ha allenato il Gubbio (comprese le giovanili) e fu anche vice di Landi nel 1987, quando i rossoblù approdarono in C2 dopo lo storico spareggio del Curi contro il Poggibonsi. In carriera da calciatore aveva vestito anche le maglie di Spoleto e Foligno, mentre da allenatore, oltre al Gubbio, guidò Città di Castello, Spoleto e Tiberis. Intanto sui social sono già comparsi tantissimi messaggi di cordoglio da parte di tifosi, addetti ai lavori e ovviamente anche dai suoi ex calciatori.
"Ci ha improvvisamente lasciato una gloria rossoblù. Il presidente Sauro Notari e l’A.S. Gubbio 1910 in tutte le sue componenti piangono la scomparsa di Corrado Cerafischi, calciatore e capitano della nostra squadra che ha ricoperto poi anche il ruolo di allenatore e team manager rossoblù. In questo momento di grande sconforto e dolore giungano le più sentite condoglianze alla moglie Bruna, ai figli Erika, Claudia e Mirko, a tutti i familiari. Corrado lascia un vuoto incolmabile nei nostri cuori".
Corrado Cerafischi, sicuramente è stato tra i migliori di sempre della storia centenaria del Gubbio, dove inizia nelle giovanili esordendo in prima squadra a 18 anni nel 1966-1967 nel campionato di Promozione. Classe cristallina, di categoria superiore, tant'è che come rivelò proprio Cerafischi in una intervista nel libro del centenario del Gubbio edito dal Corriere dell'Umbria nel 2010: "potevo giocare in serie A, ma dissi di no a Tommaso Maestrelli, in quegli anni al Foggia. Era stato in ritiro a Gubbio con la squadra pugliese e cercò di convincermi in tutti i modi: con il contratto in mano pronto a Pozzolini, non me la sentiì di lasciare Gubbio. In seguito quando Maestrelli passò alla Lazio riprovò in tutti i modi a portarmi con lui; sono stato una settimana ospite a casa sua, ma alla fine non se ne fece di nuovo nulla". In carriera oltre alla Lazio, disse di no anche al Pisa del grande Romeo Anconetani e al Lecce di Fascetti. Gubbio per lui è sempre stata la priorità, gli ha dato il cuore e tutto il suo talento, scrivendo pagine di storia indelebili. Altri tempi, altro calcio, altri uomini...
Il Gubbio esce dal primo turno playoff cadendo in casa dell'Arezzo 3-1. A fine gara però c'è stato subito il primo annuncio, sicuramente quasi scontato. Il direttore sportivo rossoblù Alessandro Degli Esposti lascia il Gubbio, per via anche di un rapporto ormai logoro col patron Notari. “Abbiamo giocato per sessanta minuti alla pari con l'Arezzo -ha detto il direttore sportivo rossobù-. E' stata una partita di livello, bella e aperta per la categoria. Al di là del risultato è stata una bellissima giornata di sport, in una cornice di pubblico assolutamente di categoria superiore. Il futuro del Gubbio? Il mio contratto è in scadenza a giugno e il mio percorso finirà -annuncia- e -continua- il mio futuro sarà altrove. Ringrazio tutti e sono molto orgoglioso di aver lavorato con questa società, perchè gli obiettivi che mi erano stati chiesti sono stati raggiunti. Mi era stata chiesta infatti di mantenere la categoria, attraverso minutaggio e capitalizzazione di buoni giocatori, per cui ringrazio gli staff tecnici che si sono alternati, i calciatori e le persone con cui ho condiviso questa esperienza. Auguro al Gubbio e ai suoi tifosi un futuro radioso”.