La Regione Umbria interviene sul sistema delle Guardie ecologiche volontarie con un nuovo pacchetto di direttive che punta a rendere più chiaro, coordinato ed efficace il loro ruolo sul territorio. La delibera della Giunta, proposta dall’assessora all’Agricoltura e Ambiente Simona Meloni, aggiorna il quadro operativo previsto dalla legge regionale 4/1994 e rafforza un presidio civico considerato strategico per la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità.
Le nuove direttive approvate dalla Giunta regionale riscrivono in modo organico funzioni e responsabilità delle Guardie ecologiche volontarie (GEV), con l’obiettivo di superare differenze applicative e prassi disomogenee tra le diverse aree dell’Umbria. Il provvedimento definisce meglio gli ambiti di intervento dei volontari, che spaziano dall’educazione ambientale alla sensibilizzazione dei cittadini, dalla vigilanza sul rispetto delle norme fino al monitoraggio degli ecosistemi e al supporto alle autorità competenti in situazioni di emergenza.
Il quadro aggiornato chiarisce anche i rapporti organizzativi con i soggetti gestori delle aree naturali protette e con gli altri soggetti istituzionali, nell’ottica di una collaborazione strutturata. La Regione, infatti, punta a valorizzare le GEV come anello di congiunzione tra cittadini, enti locali e sistema della protezione ambientale, in particolare nelle zone più fragili dal punto di vista naturalistico.
Un capitolo specifico delle direttive riguarda l’etica del servizio e la disciplina interna. Vengono definiti in modo puntuale gli obblighi di comportamento, l’utilizzo della tessera di identificazione, le modalità di svolgimento delle attività e la redazione dei rapporti scritti a conclusione degli interventi. L’obiettivo è garantire trasparenza, tracciabilità delle azioni e regole uniformi per tutti i volontari impegnati sul territorio regionale.
Grande rilievo è attribuito anche alla formazione: il nuovo impianto prevede percorsi più strutturati, finalizzati a consolidare competenze tecniche e conoscenze normative, così da rendere le GEV ancora più preparate nelle attività di prevenzione, vigilanza e informazione. Nelle intenzioni dell’assessorato, un volontariato ambientale qualificato e adeguatamente formato rappresenta un elemento essenziale per intercettare criticità, segnalare tempestivamente le violazioni e diffondere buone pratiche tra i cittadini.
L’assessora Simona Meloni ha rimarcato il valore del contributo offerto ogni giorno dalle Guardie ecologiche, sottolineando come la Regione intenda sostenerne il lavoro con un quadro normativo aggiornato, strumenti più chiari e un coordinamento più efficace, soprattutto nelle aree più delicate dal punto di vista ambientale.
La delibera individua nel dirigente del Servizio regionale foreste, montagna, sistemi naturalistici e valorizzazione aree protette il referente per il coordinamento complessivo del sistema GEV. A questo livello sarà assicurata la regia delle attività, la definizione delle priorità e il raccordo con gli enti gestori delle aree protette e con le forze dell’ordine.
Tra le novità figura anche l’istituzione di un’assemblea plenaria annuale delle Guardie ecologiche volontarie. Questo appuntamento servirà a condividere i risultati ottenuti sul fronte della vigilanza e della prevenzione, a fare il punto sulle criticità riscontrate e a fissare gli indirizzi di lavoro per l’anno successivo, in un confronto diretto tra volontari, struttura regionale e soggetti coinvolti.
Le Guardie ecologiche volontarie rappresentano una componente riconosciuta del sistema di tutela ambientale umbro. Si tratta di cittadini formati e autorizzati dalla Regione a svolgere attività di vigilanza, prevenzione e informazione ambientale. Operano come volontari, non come forze di polizia, ma hanno il compito di monitorare il territorio, segnalare criticità, contribuire alla protezione delle aree naturali e sensibilizzare la popolazione sul rispetto delle norme.
Le loro attività spaziano dall’osservazione degli ecosistemi alla presenza nei parchi e nei sentieri più frequentati, fino al supporto alle autorità competenti in situazioni di emergenza o in occasione di eventi di particolare rilievo ambientale. Sono, di fatto, un ponte tra istituzioni e cittadini, chiamati a promuovere comportamenti responsabili e a presidiare le zone più esposte a rischi di degrado.