22 May, 2025 - 21:00

Gualdo Tadino stringe sul decoro urbano: in vigore la nuova ordinanza contro la prostituzione su strada 

Gualdo Tadino stringe sul decoro urbano: in vigore la nuova ordinanza contro la prostituzione su strada 

A Gualdo Tadino è entrata ufficialmente in vigore, dal 20 maggio 2025, la nuova ordinanza sindacale n. 83 del 15 maggio, con la quale l’Amministrazione comunale intende affrontare con determinazione il fenomeno della prostituzione su strada, che da tempo interessa alcune aree urbane sensibili del territorio.

Il provvedimento, emesso ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali, rinnova le ordinanze già adottate a partire dal 2020, confermandosi come uno strumento temporaneo ma di comprovata efficacia nella tutela della sicurezza, del decoro urbano e della vivibilità cittadina.

“Dopo i risultati positivi conseguiti con i precedenti provvedimenti – ha dichiarato il comandante della Polizia Locale, Gianluca Bertoldi – si è inteso riproporre una misura che, pur prevista a scadenza, continua a rappresentare un forte deterrente contro il degrado e i disagi legati alla presenza di persone dedite alla prostituzione in strada”.

Cosa prevede l’ordinanza

L’ordinanza stabilisce, in alcune aree urbane ben delimitate, il divieto di contattare o accordarsi con soggetti dediti alla prostituzione, ma anche con chi “ne manifesti inequivocabilmente l’intenzione” attraverso abbigliamento, atteggiamenti o comportamenti riconoscibili.

In sostanza, non serve che l’approccio sia esplicito: anche una gestualità provocatoria, o un abbigliamento giudicato incompatibile con il contesto, può essere ritenuto sufficiente per configurare una violazione dell’ordinanza. In questi casi, la sanzione amministrativa prevista è compresa tra 150 e 500 euro, con pagamento in misura ridotta per la prima infrazione. In caso di recidiva, la multa sarà applicata nella misura massima.

Un provvedimento invocato anche dalle opposizioni

Da segnalare che l’ordinanza non è solo espressione della maggioranza, ma è stata sollecitata nelle scorse settimane anche dai gruppi di opposizione, in particolare Rifare Gualdo e Forza Italia, che hanno chiesto un intervento deciso a fronte del ritorno del fenomeno in alcune vie cittadine.

Una posizione trasversale, quindi, che vede unito l’arco politico su un tema delicato, ma ritenuto prioritario per la percezione di sicurezza e decoro da parte della cittadinanza.

“La prostituzione è una realtà che si manifesta in modo sempre più organizzato e radicato anche nei piccoli centri – ha dichiarato un consigliere di opposizione –. Serve una risposta rapida e concreta, senza ideologismi”.

Il sindaco Presciutti: “Una misura per la tutela di tutti”

A spiegare il senso del provvedimento è stato lo stesso sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, che ha sottolineato come la misura sia volta a garantire una vivibilità urbana serena, senza per questo demonizzare chi è in condizioni di disagio.

“Con questa ordinanza – ha dichiarato il primo cittadino – rinnoviamo il nostro impegno nel contrastare il degrado urbano e garantire sicurezza e decoro in città. È uno strumento necessario per scoraggiare situazioni di sfruttamento e tutelare la vivibilità di Gualdo Tadino, che resta una comunità accogliente ma ferma contro ogni forma di illegalità.

Una frase che racchiude la doppia anima del provvedimento: da un lato il rigore istituzionale, dall’altro la volontà di non colpire le persone più fragili, ma piuttosto arginare i meccanismi di sfruttamento e illegalità spesso legati al fenomeno.

Un equilibrio difficile: sicurezza, decoro e diritti

Come ogni intervento che tocca tematiche complesse, anche l’ordinanza gualdese non è esente da zone grigie e criticità interpretative. Il divieto di avvicinare “persone che manifestino l’intenzione di prostituirsi” solleva inevitabilmente problemi di discrezionalità nell’accertamento.

“Come stabilire cosa è inequivocabile e cosa no? Dove finisce la libertà individuale e dove comincia il disturbo alla quiete pubblica?, si domandano in privato alcuni cittadini e operatori sociali.

La Polizia Locale, tuttavia, rassicura: “Non si tratta di sanzionare a caso, ma di intervenire in situazioni evidenti, documentabili, dove vi sia reale turbativa della tranquillità pubblica”.

L’ordinanza ha anche una funzione preventiva, come sottolinea ancora il comandante Bertoldi: “Non possiamo permetterci di intervenire solo quando la situazione è degenerata. Il nostro compito è anche quello di prevenire l’insediamento stabile di reti illegali, che si nutrono della vulnerabilità delle persone”.

La presenza visibile della Polizia Locale nelle zone più sensibili – nei pressi della stazione, lungo alcune arterie di accesso alla città, in periferia – è già stata rafforzata in questi giorni, e sono previsti anche controlli in borghese per monitorare le aree interessate.

Ironie sui social: l’abbigliamento come prova?

A fare da sfondo, però, non manca una certa nota grottesca, quasi da commedia all’italiana, quando ci si trova a leggere frasi come “atteggiamenti o abbigliamento inequivocabili”. A Gualdo, c’è già chi si chiede – con una punta di sarcasmo – quali saranno i parametri oggettivi per distinguere una minigonna provocatoria da un semplice outfit estivo.

“Che succede se una turista in shorts viene fermata per errore?, scherza qualcuno sui social. E un altro: “Se mi metto la camicia aperta fino all’ombelico, rischio 150 euro di multa per adescamento?”

Battute a parte, resta chiaro che il compito degli agenti sarà tutt’altro che semplice, e richiederà buon senso, equilibrio e discrezione.

L’ordinanza antiprostituzione di Gualdo Tadino si inserisce in un quadro nazionale più ampio, dove molti comuni – soprattutto quelli di medie e piccole dimensioni – si trovano a dover affrontare dinamiche un tempo associate solo alle grandi città.

Si tratta quindi di una sfida non solo amministrativa, ma anche culturale: trovare forme di tutela del territorio che non sfocino in repressione indiscriminata, e anzi sappiano distinguere il reato dallo stato di bisogno.

Il bilancio dei primi giorni: occhi aperti e tolleranza zero

A pochi giorni dall’entrata in vigore, l’ordinanza sembra già produrre effetti visibili: meno presenze sospette, maggiore attenzione da parte delle pattuglie, e una percezione di maggiore sicurezza riferita da diversi cittadini.

“Era ora che si facesse qualcosaha commentato un residente della zona stazione – anche se dispiace sempre che si debba arrivare alle multe per fermare certi fenomeni”.

In definitiva, il decreto antiprostituzione di Gualdo Tadino si presenta come un compromesso tra necessità di ordine pubblico e attenzione al contesto sociale. L’Amministrazione ha scelto la via della regolamentazione ferma ma non cieca, con l’obiettivo di difendere il decoro urbano.

E mentre si attende di vedere se la misura sarà prorogata oltre la scadenza naturale prevista dalla legge, la città si prepara a vivere l’estate con più serenità. Sempre che, nel frattempo, non si apra un dibattito sull’abbigliamento più o meno inequivocabile da indossare in centro.

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Mario Farneti
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