Questa sera, venerdì 18 aprile alle ore 20:30, il cuore di Gualdo Tadino batterà all’unisono con quello della sua tradizione più sentita e antica: la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo.
Un evento che travalica i confini della fede e della liturgia per diventare manifestazione di popolo, arte collettiva, rito urbano. E che ogni anno, da secoli, raduna centinaia di figuranti e migliaia di spettatori lungo le vie della città.
Il corteo penitenziale, con oltre 200 figuranti in costume, partirà da via Bersaglieri, attraverserà le strade del centro storico e si concluderà intorno alle ore 22 in piazza Mazzini, dove verrà messa in scena la Crocifissione di Gesù e il Lamento di Maria, tratto dal Laudario Lirico di Ruggero Guerrieri.
Così lo definisce uno degli organizzatori del Comitato promotore:
“Questa non è solo una rievocazione, non è teatro: è una preghiera che cammina, un dolore che si fa visibile. Una città intera che entra nella Passione.”
Un’atmosfera fatta di penombra, luci calde, silenzi profondi. Ogni gesto, ogni parola, ogni passo dei figuranti evoca un dolore antico e sempre presente, quello del Cristo crocifisso e della Madre che ne accompagna la fine.
Tra le novità dell’edizione 2025, c’è il ritorno in processione del complesso scultoreo della Deposizione del Cristo, dopo oltre trent’anni di assenza.
Una presenza simbolica e carica di significato, custodita nella chiesa di San Francesco e ora nuovamente accompagnata dalle quattro Porte cittadine – San Benedetto, San Donato, San Facondino e San Martino – grazie alla partecipazione ufficiale dell’Ente Giochi.
“È un segnale di unità e continuità,” affermano dal Direttivo. “Un gesto che riporta la città a un momento di condivisione più profonda, dove anche le Porte, spesso rivali, si fanno sorelle per portare insieme il Cristo deposto.”
Le origini della Sacra Rappresentazione gualdese risalgono al Medioevo, quando le Confraternite penitenziali – vestite di sacchi grezzi e cappucci – intonavano laudi e salmodie lungo le vie cittadine, portando in scena la Passione con una sacralità silenziosa e severa.
Quel linguaggio semplice e diretto, quel dolore collettivo e rituale, ha attraversato i secoli e si è trasformato in una rappresentazione visiva, coinvolgente, emozionante, che ancora oggi mobilita intere generazioni, famiglie intere, gruppi parrocchiali, giovani e anziani, uniti dal desiderio di “esserci” e di “testimoniare”.
La Sacra Rappresentazione si articola in 14 quadri viventi, ciascuno dei quali racconta un momento della Via Crucis: dalla cattura di Gesù, al processo davanti a Pilato, fino all’ascesa al Calvario, con la crocifissione finale in piazza Mazzini.
Ogni quadro è introdotto dal suono cupo della “battistrangola”, battuta da un gruppo di incappucciati, che scandisce il passaggio dalla vita alla morte, dal peccato al sacrificio.
“Il nostro Calvario è fatto di persone vere, di padri, madri, figli, nonni, studenti, artigiani, commercianti”, sottolineano i coordinatori. “Non ci sono attori, solo anime che raccontano.”
L’edizione di quest’anno è la prima senza Sergio Ponti e Reginella Mataloni, rispettivamente presidente e vice del Comitato organizzatore, scomparsi entrambi nel giro di pochi mesi.
Una perdita che ha colpito profondamente l’intera comunità.
Il nuovo Direttivo, rinnovato di recente, porta avanti il loro spirito e il loro insegnamento con gratitudine e senso di responsabilità.
“Sergio e Reginella vivevano per la Turba. Sono stati il cuore e l’anima di questa tradizione. Li ricordiamo ogni sera nelle prove, e li porteremo con noi lungo tutto il cammino della Passione.”
A chiudere la processione sarà il simulacro del Cristo Morto, preziosa scultura del XVIII secolo, trasportata per antica tradizione dalla Confraternita della SS. Trinità.
Seguirà la statua della Madonna Addolorata, vestita a lutto, con il cuore trafitto dai sette dolori, simbolo di quell’umanità sofferente che accompagna il Figlio verso la sepoltura.
Infine, dietro le due statue, il popolo, composto da centinaia di fedeli con candele e torce, a rappresentare la comunità tutta, nella sua varietà e compostezza.
Anche quest’anno, la Sacra Rappresentazione sarà trasmessa in diretta streaming da Gualdo News, sia su Facebook sia su YouTube, per raggiungere chi non potrà essere presente fisicamente.
Un gesto semplice, ma fondamentale, per permettere ai malati, agli anziani, agli emigrati e a chi è lontano di sentirsi comunque parte della comunità.
“L’evento non si esaurisce nelle vie del centro: grazie ai social, oggi si allarga, si espande, entra nelle case e nei cuori”, spiegano i responsabili della comunicazione.
La Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo a Gualdo Tadino non è solo un evento religioso o folklorico. È un atto d’amore collettivo. Un gesto di memoria e di speranza.
In un mondo dove tutto scorre veloce, questa città sa ancora fermarsi. Sa ancora ascoltare il silenzio, vedere il dolore, abbracciare la fragilità.
E farne preghiera viva, condivisione vera, comunità incarnata.
“Ogni anno è diverso, eppure ogni anno è lo stesso. Perché la Passione di Cristo non finisce. Cammina con noi, tra le nostre strade, sulle nostre spalle, nei nostri occhi. E ci salva, ogni volta, in silenzio.”