Anno nuova, vita nuova, ma il bilancio di quello che è stato il 2024 va fatto. A Gualdo Tadino, si sono tirate le prime somme. Secondo quanto riportato dai colleghi di Gualdonews infatti, nell’anno appena passato si è registrato un calo delle nascite e un aumento dei decessi. Sono dati provvisori e probabilmente subiranno delle piccole variazioni, ma fin da subito che ci sono stati meno nascite: 63 (33 femmine e 30 maschi) contro le 70 del 2023. E’ questo il record negativo assoluto mai registrato, cinque in meno anche delle 68 totali del 2021 e ben oltre la metà delle 150 registrate nell’anno 2012. A Gualdo Tadino si registra così un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità che si inserisce, con tre eccezioni, in un trend che va a picco dal 2013.
Gualdo Tadino, in aumento i decessi
Significativamente molto alto è stato il numero dei decessi, ben 206 (102 di sesso femminile e 104 di sesso maschile) un dato tra i più alti di sempre, che sfiora quello degli anni 2021 e 2022 che, anche a causa del Covid-19, registrò in tutto lo Stivale un aumento significativo di morti rispetto agli anni precedenti.
In Italia non si fanno più bambini
Nel 2023 secondo l’Istat le nascite sono state in totale tra bambini e bambine 379.890, il 3,4 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Una tendenza, che purtroppo, procede ininterrottamente dal 2008, quando il tasso di natalità, cioè rapporto nuovi nati/popolazione, aveva raggiunto il picco più alto dagli anni 2000, pari al 9,7 per mille con oltre 570.000 nascite. Una percentuale che dal dopoguerra (20 per mille) in poi è andata calando, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il calo delle nascite riguarda in maniera piuttosto omogenea tutto il territorio italiano, ed è leggermente più accentuato nel centro e nel nord del paese. La stima provvisoria per il 2024 conferma dati simili: nei primi sette mesi dell’anno il tasso di fecondità era dell’1,21. Sono dati che avvicinano il paese al minimo storico del 1995, quando il tasso di fecondità aveva raggiunto l’1,19.
Non si fanno più i bambini. Il dato è sempre più in calo e le ragioni ovviamente sono quelle legate a questioni economiche, organizzative e pure lavorative. Negli ultimi quindici anni, rivela ancora l’Istat, la perdita complessiva di nuovi nati è stata di quasi 200mila bambini, il -34,1% (primo figlio). Grossi cali anche per quanto riguarda il secondo figlio 36,3% e quelli di ordine successivo del 26,5%. Geograficamente parlando, il vistoso calo riguarda perlopiù il Centro e il Nord. Tiene il Sud, pure se anche in questo caso la denatalità è parecchio rilevante.
Italia paese europeo più anziano
Ebbene sì. Gli ultimi dati Eurostat dicono che l’Italia è il paese europeo più anziano. Questo primato arriva dall’analisi ed evidenzia punti molto ben definiti. L’Italia è il Paese europeo che vanta l’età mediana più alta, di 48,4 anni nel 2023. Cosa significa? Semplice, che la popolazione italiana è divisa tra 29 milioni di persone che hanno meno di 48,4 anni e gli altri 29 milioni che ne hanno di più. Insieme all’Italia, tra i Paesi più vecchi ci sono il Portogallo, con un’età mediana di 47 anni e la Bulgaria, dove si raggiungono i 46,8.